Hai ragione sull'aspetto umano, deve esserci. Come deve curarti con professionalità.
Ma, se non sbaglio, vai da lui solo per i farmaci, sempre gli stessi giusto?
Forse hai ragione, ha capito il tuo "sentimento", ma quale sentimento? Come lo definiresti?
Allora, sentirsi rifiutata come donna non dovresti, perché vai da lui per motivi terapeutici, quindi è forse più comprensibile il rifiuto come paziente anche se di fatto mi sembra che alla fine il suo dovere lo faccia. O sbaglio?
Non sarà che sei tu, che esigi di più dalla terapia, per sentirti in qualche modo ricambiata da lui?
Tornando al discorso iniziale di qualche tempo fa, fai attenzione, che rischi di compromettere il vostro rapporto terapeutico. Se c'è una qualche sorta di transfert va lavorato da parte tua, altrimenti peggiora le cose.
Mi rendo conto che è difficile per te forse anche capirlo, ma tu sei da una parte, lui dell'altra. Il rapporto umano in queste professioni lo ritengo importante, molto, ma nel tuo caso non si tratta più solo di rapporto umano, perché tu lo stai vivendo in un altro modo, non corretto.