• Questa community è solo un punto d'incontro per persone che soffrono di emetofobia e non può essere considerata come terapia per superarla, per questo consigliamo sempre di consultare uno specialista. Buona navigazione a tutti. ;)

Emetofobia e rapporto con il cibo

  • Creatore Discussione Utente eliminato 109
  • Data di inizio
Ma io ai tempi mi ero ammalata di depressione, e poi non ho piu smesso fino a due anni fa...mi facevano stare bene, avevo troppa paura a smettere quindi... È stata dura, mooooolto dura; ma effettivamente si, una terapia affiancata ci vuole sempre.
 
Io non ero depresso, diciamo che in quel periodo ero un po’ “sprofondato” e avevo dei sintomi che conducevano ad una leggera depressione. Ovviamente se vai dallo psichiatra, non appena spieghi la situazione, ti prescrive subito l’antidepressivo. Essendo fortunatamente paranoico, gli facevo mille domande sugli effetti collaterali, perché lui non mi aveva detto nulla a riguardo. Leggendo le esperienze sui forum, mi allarmavo e domandavo sempre, tant’è che lui stesso rimase un po’ stupito dalle mie conoscenze in materia. Così mi spedì dalla psicologa e fece decidere a lei se fosse il caso che li assumessi o meno. Lei mi disse di evitare e vedere se ne uscivo con la terapia, e così fu. A me spaventava principalmente la nausea nei primi periodi di terapia, il peggioramento dei sintomi depressivi, sempre nelle prime fasi, e in particolar modo il calo del desiderio sessuale/o la disfunzione in generale. Lo so che è sbagliato affidarsi ad internet, ma ho letto tante di quelle cose che mi sono terrorizzato. Questo non vuol dire che demonizzo gli antidepressivi, solo che andrebbero prescritti quando si ha la sicurezza che il paziente ne abbia bisogno, e soprattutto metterlo al corrente di tutto quello a cui potrebbe andare incontro. E cosa fondamentale: seguirlo nel percorso di scalata ed eliminazione del farmaco, perché si rischia di rimanerci dentro, se non si è seguiti per bene.
 
Infatti a me disse subito di non leggere il bugiardino, proprio perché si rischia di andare in paranoia... Non lo feci, ne avevo proprio bisogno e infatti ero rinata... Poi ho deciso di smettere per avere un figlio e per due anni sono sprofondata in un incubo... Vabbè questa è un'altra storia ma hai ragione, se non si e' depressi non ha senso prenderli...
 
Io credo che tu sia una persona molto coraggiosa, perché molte donne, una gravidanza in una situazione del genere non la saprebbero nemmeno affrontare. In un certo senso hai vinto una piccola battaglia, mettendo al primo posto la gravidanza e non la fobia. Riguardo i farmaci, non so se li hai interrotti di colpo o scalati, ma so che comunque ci sono spesso delle ricadute una volta interrotti (altra mia paura). In pratica avevo paura di stare peggio di come già stavo (se non subito, in futuro). Anche se non so cosa darei per stare “bene” almeno un annetto... giusto per respirare un po’
 
Grazie, si beh non è stato facile.. speriamo vada bene va...
Vedrai che troverai "la tua terapia", le cose andranno meglio
 
Io ho un bellissimo rapporto con il cibo, sempre avuto fin da piccola, però quando ero MOLTO agitata e soprattutto in estrema ansia mi si bloccava la gola o nausea in gola... Mi si chiudeva la gola e poi lo stomaco.... per me era invalidante, soprattutto l'apice lo toccai nel 2015 quando iniziai a vomitare per ansia ogni mattina/ anche il pomeriggio e mangiavo come un uccellino... a me pensare di non gustare il cibo mi rese triste all'inverosimile, lì capii che così non potevo continuare, purtroppo da piccola avevo la stessa cosa ma passò, evidentemente dovevo già andarci da adolescente... nel 2015 in 4 mesi dimagrì di ben 4 kg, così decisi di iniziare la psicoterapia, tra alti e bassi fino ad ora sono tornata a godermi il cibo, mangio di tutto e assaggio fin da quando ero piccina... per colpa dell'ansia facevo fatica a mangiare fuori negli ultimi anni, mi veniva l'ansia di essere giudicata, soprattutto se si mangiava la pizza, avevo paura... Ragazzi io mangio tante cose, provo anche cibi stranieri, da qualche anno mangio pure sushi, e non mi fa paura ** col cibo come vi dicevo ho un bellissimo rapporto dalla tenera età, e se devo dirla tutta di costituzione sono magra e SO cosa vuol dire quando la gente ti dice "ma mangi?... sei troppo magra"... ogni volta dico SI', caspita!
Cough cough * da un mese quasi una volta ogni settimana e mezzo una mia amica mi invita a mangiare sushi, madooo.... poi pizza quando capita, o altro... scusate, AMO il cibo. Per quanto riguarda l'alcool, ogni tanto un bicchiere, ma ODIO bere per divertimento fino ad ubriacarsi, la trovo una super mega iper cavolata...
 
“guarda, noi con questa fobia siamo pazzi”
Tutti vediamo pazzo/matto/malato ciò che non ci sembra "normale". Ma il concetto di "normale" lo trovo a volte curioso. Tutti, e dico tutti, hanno qualche problema, bisogna vedere quando raggiunge il limite del patologico. (E permettimi di aggiungere, a tutti, o quasi, probabilmente farebbe bene una seduta terapeutica ogni tanto :D ). Ad esempio, se io controllo una volta ogni tanto se ho chiuso la portiera dell'auto non è patologico, capita a chiunque, se la controllo ogni volta che scendo potrebbe, e dico potrebbe, essere un segnale che qualcosa non va. Tuttavia possiamo anche dire che ci sono quelli "fissati" che ci tengono alla macchina che comunque la controllano sempre, ma che probabilmente ne io ne te riterremo "malati".
Quindi, qual'è la differenza?
La differenza la fa come le persone reagiscono all'ansia, allo stress, alle difficoltà, e che quadro psicologico hanno, com'è la loro storia, che esperienze hanno avuto. Le persone che reagiscono bene alle difficoltà le valutiamo come "normali". Il patologico scatta nel momento in cui le azioni o i pensieri che facciamo e abbiamo rendono la nostra vita e la nostra quotidianità e le nostre relazioni molto difficili.
Tutto questo per dire che, è vero che chi ha l'emetofobia ha qualcosa che deve risolvere, ma bisogna fare attenzione ad usare la targhetta di malati o pazzi troppo su noi stessi, perché questo aumenta il giudizio negativo che abbiamo di noi, contribuendo ad abbassare la nostra autostima e a rendere più difficile un miglioramento, oltre che darci una conferma che abbiamo qualcosa di sbagliato e auto alimentare il nostro disagio. E' giusto, è sano, riconoscersi un problema, ma facciamo attenzione a quello che diciamo a noi stessi. Il primo giudice di noi, siamo proprio noi stessi.
Poi, gli altri pensassero quello che gli pare quando gli pare, quello che conta nel nostro processo di guarigione è cosa io penso di me stesso.
 
Sì hai ragione, ma a me viene normale non sentirmi a posto... Quando si ha un problema che in qualche modo ti condiziona la vita, non mi sento di definirmi sana... Ma è anche vero che io mi giudico tanto, troppo e so anche che chi non ha qualche problema nella vita? Però indubbiamente le fobie sono problemi che derivano da "disagi" mentali, quindi un po' matti lo siamo;) ma poco importa di cosa pensano gli altri, non è quello davvero..
 
Io con il cibo ho un rapporto abbastanza normale. Non sono mai stata una mangiona, anzi, credo di mangiare poco rispetto al normale, più che altro perché sono pochi i cibi che mi piacciono. Sono comunque magra di costituzione, quindi come voi sento in continuazione la gente che mi dice "ma mangi? Dai guardati sei troppo magra..." e io se devo essere sincera me ne sbatto altamente! Ho sempre pensato che non mi devo sentire obbligata a mangiare se non me la sento, preferisco saltare un pasto piuttosto di stare male per compiacere gli altri. Mi capita delle volte di non mangiare a pranzo/cena per l'ansia, quindi semplicemente aspetto di sentirmi a mio agio e quando mi sento affamata mangio dei cracker, biscotti o schiacciatine per tappare un po' i buchetti.
Idem con l'alcool. Se una sera mi va di bere una coca piuttosto che una birra la prendo senza problemi, e guai a chi mi fa qualche osservazione:D a parte gli scherzi, non sopporto nemmeno io le persone che per divertirsi si ubriacano... cerco di starci alla larga perché ho paura che possano stare male davanti a me (soprattutto da quando una mia amica ha vomitato nella mia macchina per aver alzato il gomito).
Invece volevo farvi una domanda visto che si parla di cibo, ultimamente mi è capitato mentre stavo mangiando di sentirmi un nodo alla gola e di non riuscire a mandare giù il boccone, vi è mai successo? Non è da molto che ho iniziato a sentire questa sensazione, ho notato che mi succede principalmente quando sono fuori casa con amici ecc. e se devo essere sincera mi spavento molto ogni volta perché faccio davvero fatica a deglutire. Mi sembra di avere l'impressione che mandando giù non ce la facessi, e che sforzandomi mi tornerebbe tutto su... probabilmente sarà ansia...
 
Io da come mi descrivi la cosa penso proprio che sia ansia... Prova a far caso a quando ti succede, se c'è qualcosa che ti disturba in quel momento o qualche pensiero particolare.
Magari individuando l'elemento di disturbo riesci a far sparire il sintomo...
 
Quattordici, sì conosco bene il nodo alla gola.... è ansia! Si chiama anche bolo isterico, ti sembra di avere un macigno, o una pietra, o un sassolino, dipende da quanto "pesante" è la tua ansia in gola, e molte volte se forte impedisce la deglutizione, ti sembra come di avere un peso alla gola e di non poter ingerire o respirare... 99% è ansia e l'ho sperimentato UN SACCO di volte nella vita, ora meno chiaramente perché ne sto uscendo, ma ricordo i primi tempi, la prima volta lo sentì alle superiori, tornando da scuola a pranzo, non sapevo cosa fosse, con gli anni scoprì.. TA DA': ANSIA!! Pensa che io lo sentivo nella parte destra della gola solo... Tu dove lo senti?
Non devi spaventarti, cioè so che fa paura, ma più ti fissi e più lo senti, scaccia via quell'ansia! Io con la psicoterapia ho risolto quasi del tutto, dal nodo alla gola si può trasformare in nausea, ecc. Tutto un circolo vizioso dell'ansia...
 
Ciao @Valentina, mi è successo un paio di volte di avvertire un fastidio alla gola (lato destro). Non era un nodo e non lo avvertivo durante i pasti, ma così... in generale. Mi dava fastidio soprattutto quando fumavo. Ho capito anche io che si trattasse di ansia, perché, trattandosi di un periodo di stress presi l’ansiolitico e il fastidio sparì. Questi disturbi, nel mio caso durano poco e poi vanno via.
 
Grazie ragazzi delle vostre risposte! Anche secondo me è proprio ansia, come vi dicevo mi succede solamente quando mangio fuori casa e sono con altra gente. @Valentina hai descritto proprio alla perfezione la sensazione che si prova. Mi sembra di avere proprio un peso alla gola che mi blocca la deglutizione, quasi come se quella zona fosse contratta. Io non me lo sento a destra o sinistra, ma è un fastidio generale... mi tranquillizza un po' aver sentito anche le vostre esperienze. Ultimamente essendo stato un periodo di stress per me, spero sia dovuto solo a questo
 
@Roth87 è sempre bolo isterico, e comunque anche se va e viene è una cosa da non sottovalutare, è un reazione che una volta ci sta, ma più di una volta NO, è già segnale che il tuo corpo sta mandando a te, qualcosa che non va...

@Quattordici Sì sì, ti ho descritto alla perfezione perché come ti dicevo è una cosa che hai voglia.... Ci sono stra iper super passata! La mia ansia deriva solo da gola e respiro/diaframma, grazie a dio facendo coro ho imparato anche a capire come respirare e prendere più controllo, per non menzionare la psicoterapia. Un successone. Comunque a me succedeva anche andando a mangiare fuori, è bruttissimo, ma devi sviare la testa, se puoi :)
 
Emetofobia e rapporto col cibo... touchée!
Sono alta 178 cm e peso 44 kg. Dire che sono magra è un eufemismo.
Paradossalmente, il mio rapporto col cibo non è mai stato così terribile (fino ad ora): mangio fuori senza problemi (sushi incluso perché ne vado matta), mi nutro quasi esclusivamente di schifezze (sono intollerante al lattosio, altrimenti mi ciberei davvero solo di Mars, Nutella etc) e mi piace eccedere nelle grandi occasioni (non mi nego nemmeno il bis).
Ultimamente le cose sono leggermente cambiate, nel senso che continuo a non aver problemi nel mangiare di tutto e anche fuori casa, ma il contrario: i pasti casalinghi in solitaria mi mettono ansia e mi si chiude lo stomaco con tanto di sensazione di nausea non appena mi metto a tavola. Del tipo che ho fame, cucino e al momento del mangiare... panico!
Per il resto, condivido i pensieri comuni: niente alcool per me (non ho problemi con gli ubriachi, semplicemente non sto li a guardarli), niente caffeina e preferibilmente opto per il non mangiare tanto da esplodere (mi fermo quando mi sento sazia senza appesantirmi).
 
ciao
Quattordici, sì conosco bene il nodo alla gola.... è ansia! Si chiama anche bolo isterico, ti sembra di avere un macigno, o una pietra, o un sassolino, dipende da quanto "pesante" è la tua ansia in gola, e molte volte se forte impedisce la deglutizione, ti sembra come di avere un peso alla gola e di non poter ingerire o respirare... 99% è ansia e l'ho sperimentato UN SACCO di volte nella vita, ora meno chiaramente perché ne sto uscendo, ma ricordo i primi tempi, la prima volta lo sentì alle superiori, tornando da scuola a pranzo, non sapevo cosa fosse, con gli anni scoprì.. TA DA': ANSIA!! Pensa che io lo sentivo nella parte destra della gola solo... Tu dove lo senti?
Non devi spaventarti, cioè so che fa paura, ma più ti fissi e più lo senti, scaccia via quell'ansia! Io con la psicoterapia ho risolto quasi del tutto, dal nodo alla gola si può trasformare in nausea, ecc. Tutto un circolo vizioso dell'ansia...
questa discussione è vecchia lo so ma mi interessa molti, io ho ripreso in mano il forum solo adesso dopo una lunga assenza dovuta alla malattia ed alla morte di mio padre a gennaio scorso, e credo che solo ora io ne stia pagando tutte le conseguenze psicologiche. Ovviamenre le mie paure si sono unite tutte contro di me, rendendo la mia vita impossibile
Anche io soffro del così detto bolo isterico, e quando ho reale mal di gola vivo nel panico h24 finché non passi.
Per quanto riguarda il mio rapporto con il cibo, è terribile, malato, senza speranze, e per quanto sia una persona che ha grandi appetiti, la presenza effettiva del cibo mi mette un po’ spalle al muro, e finisco per mangiare sempre le stesse cose in piccole quantità, evitando tutto ciò risaputamente indigesto, che poi essendo napoletana, si può dire che l’80% della cucina partenopea non sia adatta a me
 
Buongiorno a tutti :)
Anche io dico la mia: rapporto con il cibo non troppo buono. Non sono mai stata una mangiona ma in passato ho sempre mangiato qualsiasi cosa. Durante i viaggi mi è sempre piaciuto provare e sperimentare, spesso mangiavo anche alle 4 di notte quando tornavo dalle serate. Adesso invece le cose sono un pochino cambiate ed ho paura a mangiare cibi che potrei far fatica a digerire o che sono strani. Mi rendo conto che è una condizione mentale ma è una dura lotta cercare di sconfiggere la paura!
Spesso salto la cena, il mio compagno mi capisce e se vede che sono in panico da nausea mi lascia tranquilla e non insiste. Sa che non mi deve nemmeno toccare quando sto male perche non mi va di parlare o interagire. Generelmante mi piazzo davanti alla tv con la mia borsa dell'acqua calda e lui si accerta ogni tanto che sia tutto ok.
I miei amici invece sanno che mangio poco e se vedono che lascio il cibo (praticamente sempre) non hanno problemi a finirlo loro! Alcuni sanno della mia fobia e mi dicono che devo reagire, ma fino a che non si vive questa paura credo sia difficile da capire.
Capitolo a parte per gli ubriachi che non sopporto e che cerco di evitare come la peste!
Ovviamente mangiare a casa per me è sempre la soluzione migliore, il MIO cibo so come è cucinato e so che non è troppo pasticciato. Detesto mangiare fuori, anche a casa di parenti. Ma purtroppo mi devo sforzare
 
Buongiorno a tutti :)
Anche io dico la mia: rapporto con il cibo non troppo buono. Non sono mai stata una mangiona ma in passato ho sempre mangiato qualsiasi cosa. Durante i viaggi mi è sempre piaciuto provare e sperimentare, spesso mangiavo anche alle 4 di notte quando tornavo dalle serate. Adesso invece le cose sono un pochino cambiate ed ho paura a mangiare cibi che potrei far fatica a digerire o che sono strani. Mi rendo conto che è una condizione mentale ma è una dura lotta cercare di sconfiggere la paura!
Spesso salto la cena, il mio compagno mi capisce e se vede che sono in panico da nausea mi lascia tranquilla e non insiste. Sa che non mi deve nemmeno toccare quando sto male perche non mi va di parlare o interagire. Generelmante mi piazzo davanti alla tv con la mia borsa dell'acqua calda e lui si accerta ogni tanto che sia tutto ok.
I miei amici invece sanno che mangio poco e se vedono che lascio il cibo (praticamente sempre) non hanno problemi a finirlo loro! Alcuni sanno della mia fobia e mi dicono che devo reagire, ma fino a che non si vive questa paura credo sia difficile da capire.
Capitolo a parte per gli ubriachi che non sopporto e che cerco di evitare come la peste!
Ovviamente mangiare a casa per me è sempre la soluzione migliore, il MIO cibo so come è cucinato e so che non è troppo pasticciato. Detesto mangiare fuori, anche a casa di parenti. Ma purtroppo mi devo sforzare
Non sai quanto ti capisco, tra l’altro questo per me è un periodo in cui sento di essere molto peggiorata dopo alcuni anni in cui sentivo di stare meglio. Mi rispecchio tantissimo negli stati d’animo da te descritti, ed anche nell’atteggiamento di chiusura che si applica nei momenti di difficoltà. Per me questa fobia è una sofferenza enorme, anche perchè odio essere molto magra, e mangiando poco faccio fatica a mettere un po’ di peso e sono quasi sempre anemica.
Non so tu ma per quanto mi riguarda mi sento molto limitata nel quotidiano, soprattutto perché faccio un lavoro che mi porta a pranzare sempre fuori casa, e spesso anche a pernottare fuori....per cui tendo a mangiare sempre le stesse cose, finché inizio a non tollerare più neanche quelle
 
Cara Falchetta, ci capiamo benissimo! Mi fa piacere sapere che non sono l'unica!!
Anche io mi sento limitata, a pranzo sono costretta anche io a mangiare fuori casa perchè lavoro a diversi km da casa. Non sempre riesco a prepararmi il pranzo da portare e spesso mi tocca uscire. Me la cavo quasi sempre con dei panini ma già per esempio quello di ieri mi è rimasto sullo stomaco tutto il giorno (era un semplice panino con zucchine grigliate e formaggio), quindi ieri sera niente cena! E cosi capita spesso in effetti.
Razionalmente cerco di convincermi che è solo paura e che stare male non è la fine del mondo, ma all'atto pratico faccio ancora pena ahimè
 
Io sono ancora nella vostra stessa situazione. Diciamo che sembriamo tutti fatti con lo stampino. Passo da periodi in cui riesco a tollerare qualcosina in più (in fatto di cibo) a periodi in cui mi sembra di non digerire neanche un cracker, specie la sera. Questo è il periodo NO, anche dovuto al cambio di stagione che mi peggiora il tutto e a vari stress quotidiani, quindi è ritornata la mancanza di appetito, la nausea e il mio classico digiuno serale.
 
Indietro
Alto