Emetofobia e notte
Cala la sera, le persone si ritirano nelle loro case, tra i loro affetti; il momento della giornata che tutti aspettano: “finalmente anche questa giornata è volta al termine”.
Una cena, due chiacchere per confrontarsi e poi letto, ristorandosi dopo i vari impegni che quotidianamente ci toccano sbrigare.
L’emetofobico, o meglio, una buona parte di essi, invece no, non ama particolarmente la notte.
Perché?
Le motivazioni possono essere molteplici; principalmente, l’emetofobico teme la notte poiché la notte, il buio e le tenebre che la avvolgono porta con sé la paura della perdita del controllo e la paura che nessuno possa accorrere in soccorso, dal momento che buona parte della gente dorme.
La notte, dunque, simbolicamente, per noi, significa IMPOTENZA.
Significa IMPOSSIBILITA’, INCAPACITA’ DI CONTROLLO e TIMORE DI NON ESSERE SOCCORSI.
Quindi l’emetofobico nei momenti di maggiore ansia e fobia, preferisce stare sveglio.
Ma questa è una cattiva abitudine, poiché il sonno è indispensabile per un essere umano. Quindi, come fare in questi casi?
Logicamente la retta via sarebbe intraprendere un percorso psicoterapeutico ma, in caso di impossibilità, si potrebbe cominciare a condividere la paura con le persone più fidate; ancora, si potrebbe anticipare il sonno con un’attività piacevole e rilassante, che ti fa scivolare nel sonno inevitabilmente: una lettura, vedere un film, ascoltare la musica… Queste attività aiuterebbero ad essere più rilassati, aiutano a distrarsi, a non pensare alle preoccupazioni ed a calmarsi per cercare di abbandonarsi ad un sonno tranquillo.
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