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a chi l'avete detto?

macamille

Prodigio
Io in genere non mi faccio problemi a far partecipi le persone delle mie ansie, e ne ho parecchie! Di sicuro non sottopongo i malcapitati a sedute simil-psicologiche in cui io racconto i miei problemi nei minimi dettagli e loro mi devono ascoltare, ma a volte seriamente, a volte scherzando, se una cosa per me rappresenta un problema, bene o male lo dico.

Discorso diverso per l'emetofobia.
Intanto ho scoperto solo da qualche anno che esiste, ce l'hanno in molti, ed ha pure un nome, ma prima, per un sacco di tempo ho creduto di essere particolare, diversa, e che nessuno mi avrebbe capito ecc.
Poi solo qualche anno fa non riuscivo nemmeno a pronunciare la parola, e ancora adesso ho l'impressione che sia una parola brutta, che evoca qualcosa di brutto e che quindi gli altri possano essere infastiditi dal parlarne o sentirne parlare.
Se dovessi raccontare di "quella cosa lì" mi immagino che l'interlocutore mi dica "ma che schifo, cambiamo discorso", quando invece c'è gente che infila tranquillamente "la parola" in mezzo a discorsi qualsiasi, senza nessuna difficoltà.

Avrei bisogno di dirlo almeno alle persone che mi stanno più vicine, perchè capisco che spesso non capiscono (scusate il gioco di parole) certe mie reazioni, che invece si spiegherebbero in un attimo.

Va da sè che se lo dico, lo dico a chi so mi potrebbe capire, almeno un po', e spero non se ne esca con le frasette tipo "a tutti fa schifo" oppure "ma ti capita spesso? NO MAI. E alloooora???? ahahha "
L'ultimo motivo per cui non riesco, è la paura che poi sapendolo si comportino diversamente con me, evitando discorsi, situazioni, in altre parole trattandomi con le pinze.

Voi che esperienze avete?

(non so quanto si capisca dal mio scritto.....sono in piedi dalle cinque di stamattina, e oggi DUE persone mi hanno detto di aver avuto il virus/di sentirmi male....una bella giornata di panico!)
 
Io lo racconto in ogni situazione in cui farlo sapere agli altri mi rende più tranquilla...quindi lo sanno i miei genitori, mio marito, al lavoro...insomma gli ambienti dove passo la maggior parte del tempo e se mi sento male ho bisogno che sappiano capire i miei strani atteggiamenti. Non mi sono mai fatta troppi problemi a dirlo, a prescindere se venivo o meno capita. Ovviamente solo con persone con cui vado d accordo...alla mia Direttrice non lo direi :D
 
Ciao macamille! Io l'ho detto alle persone a me più vicine e a un altro paio di cui mi posso fidare,ad esempio al lavoro a nessuno perché secondo me devono rimanere spazi in cui io debba essere forte a prescindere consapevole che nessuno lo sa..un piccolo obiettivo per me! A volte credo che ci fissiamo troppo anche su singolo doloretto e che l'ansia dell'attesa dell'evento (chissà quando puoi) pregiudichi la nostra qualità di vita e non lo dovremmo permettere! Ci meritiamo serenità
 
(Scusate, a volte mi arrabbio anche un po' con me stessa perché sono stufa di stare così e voglio una vita "normale"!)
 
Sto leggendo pian piano le vostre esperienze,giustamente molte di voi lo dicono per stare più tranquille, e questo sarebbe anche il motivo per cui a volte sentirei il bisogno di dirlo.
Solo che....a differenza vostra io non mi sentirei bene se gli altri adottassero comportamenti/ accorgimenti derivanti dal fatto che lo sanno!
In pratica io non sopporto di farmi trattare da persona che ha dei problemi.

Ad esempio a me la fobia si manifesta soprattutto in macchina.....se lo dico, e il guidatore poi mi chiede ogni due per tre se va bene la guida, se mi sento male....ecco, se il panico non ce l'ho, così facendo mi viene sicuro! sono strana!!!!

Ai miei genitori poi è escluso categoricamente dirlo perchè non capirebbero, e mi verrebbe un problema ulteriore dopo averglielo detto!
 
Lo sanno tutti quelli che mi conoscono, l'ho sempre detto senza problemi. Senza fare drammi, lo dico e basta, quando c'è l'occasione (non lo stampo sui biglietti da visita, per dire ;) )
 
Forse bisogna fare una distinzione dei motivi per cui si dice. Si dice per ottenere qualcosa (non bere, non parlarmene, se hai il virus gira alla larga, guida piano, ecc...) o si dice per confidenza.
Nel primo caso, @macamille vai incontro a quello che dici tu, cioè rischi che ti venga l'ansia se poi uno ti fa continue domande o ti dice qualcosa che non vorresti.
In entrambi i casi, comunque, il problema è superabile da una semplice premessa che dobbiamo fare a noi stessi: lo dico perché voglio dirlo e non influirà su di me il pensiero della persona a cui lo dico.
In passato mi sono trovato a evitare miliardi di situazioni, in alcuni casi mi sono trovato costretto ad accennare alla problematica perché non potevo fare altrimenti. In altri casi, ho scelto di dirlo in via confidenziale, per rapporti di amicizia.
Col tempo ho imparato a dirlo solo quando e a chi volevo, senza che questo mi dovesse portare benefici o meno di alcun tipo. In linea di massima, sono più disponibile a confidare questo aspetto a persone che mi sembrano più sensibili e più comprensibili. :)
 
In entrambi i casi, comunque, il problema è superabile da una semplice premessa che dobbiamo fare a noi stessi: lo dico perché voglio dirlo e non influirà su di me il pensiero della persona a cui lo dico.

Centrato in pieno! io non sono così sicura che "non influirà su di me il pensiero della persona a cui lo dico". Anzi!
O meglio, se una persona mi liquida con le frasettine, e dimostra di non avere un briciolo di sensibilità, ai miei occhi quella persona perde TUTTI i punti che aveva.....quindi potrei anche rompere rapporti importanti perchè non riuscirei più nemmeno a ridere e scherzare con lei.
Dirlo mi aiuterebbe in tanti casi, tipo l'amica che mi dice se andiamo in macchina da qualche parte, e io devo chiedere quanto sarà lungo il viaggio e accettare o inventare una scusa in base a quello.
Oppure, per esempio a cena con/da qualcuno, dover dire che certe cose non le mangio, di cucinare leggero per me ecc ecc, quando poi magari le stesse persone, che mi conoscono, vedono che non ho nessun problema alimentare e sanno che se sono da sola a casa mia mi scofano l'intero supermercato!

Di sicuro lo direi a pochissime persone selezionate....anche se forse forse avrei meno difficoltà a dirlo allo sconosciuto in treno, piuttosto che alla persona più importante della mia vita!
 
Forse bisogna fare una distinzione dei motivi per cui si dice. Si dice per ottenere qualcosa (non bere, non parlarmene, se hai il virus gira alla larga, guida piano, ecc...) o si dice per confidenza.

ci ho pensato un po'......non lo direi nè PER l'uno nè PER l'altro motivo.
Lo direi SOLO SE ho confidenza, su questo non ci piove.
Ma lo direi essenzialmente per essere capita....cioè per far capire agli altri alcuni miei comportamenti che senza sapere della fobia risultano inspiegabili.
Se non vengo con te in macchina.....il problema non sei tu, la tua compagnia o la tua guida.
Se non mangio la parmigiana che mi cucini a cena....sappi che la mangerei con gli occhi, perchè mi piace tantissimo, ma "non posso concedermelo"
Se non assumo un farmaco.....non è perchè in realtà non sto male, ma perchè è più forte la paura di v******e
ecc
ecc
ecc
 
@macamille quindi vorresti dirlo a tutti per spiegare alcuni Comportamenti "anomali", ma per la maggior parte non lo dici perché significherebbe dirlo a persone che conosci, col rischio che se non hai il ritorno che speri le perdi? Ho capito male?
 
Mi ritrovo nel tuo ultimo messaggio @macamille . Lo dico semplicemente per evitare che in determinate situazioni i miei comportamenti siano male interpretati causando cmq problemi con le persone che mi stanno vicino. Seleziono ovviamente il parterre e lo comunico nel momento in cui capita...non intenzionalmente, ecco interessante...in tutti i casi non lo ho mai detto con premeditazione. :)
 
@Re Julien no, non vorrei assolutamente dirlo a tutti, ma solo ad alcune persone selezionatissime (forse due in tutto).
Se il collega mi invita a cena e rifiuto, che pensi quel che vuole, e io non ho nessuna intenzione di spiegargli i reali motivi.
Ma con le persone importanti, gli amici stretti, il partner, con loro spesso mi sento in dovere di spiegare il perchè di certi miei comportamenti.
Naturalmente, se queste persone importanti dovessero mostrarsi completamente insensibili a quanto ho raccontato, inizierei a vederli con occhi diversi, e mi farei anche dei rimproveri per essermi confidata.
 
Mi ritrovo nel tuo ultimo messaggio @macamille . Lo dico semplicemente per evitare che in determinate situazioni i miei comportamenti siano male interpretati causando cmq problemi con le persone che mi stanno vicino. Seleziono ovviamente il parterre e lo comunico nel momento in cui capita...non intenzionalmente, ecco interessante...in tutti i casi non lo ho mai detto con premeditazione. :)

no ecco, non partirei mai con "senti, ti devo dire una cosa, incontriamoci e ne parliamo"
Però tante volte sono arrivati quei momenti di confidenza dove invece che rifiutare o inventare scuse avrei potuto benissimo prendere la persona e dirgli "vedi, mi capita questo e quello", ma non sono mai riuscita a lasciarmi andare.
 
Lo dico semplicemente per evitare che in determinate situazioni i miei comportamenti siano male interpretati causando cmq problemi con le persone che mi stanno vicino.
Questa cosa capitava spesso anche a me, e mi fa rosicare tutt'ora se ci penso. Da una parte penso che sia ingiusto che io debba necessariamente spiegare cose personali. Dall'altra se mi metto nei panni degli altri comprendo che loro non possono sapere il perché di atteggiamenti che sembrano strani. Però mi dico pure, anche se non lo capisci, e io ti dico "vorrei ma non posso", fattene una ragione avrò i miei buoni motivi. Il problema è che alcuni poi si mettono di traverso e fanno pure gli antipatici. Alla fine è sempre una questione di sensibilità delle persone.
Io se a tavola vedo una persona che non mangia, non gli vado a dire "che campi d'aria". Voi direte, grazie, perché tu hai un problema identico. Beh certo, rispondo io, però ho anche un po' di tatto che altri non hanno. O no?
mi farei anche dei rimproveri per essermi confidata.
Questo non dovresti mai farlo, perché è proprio questa l'arma a doppio taglio. Poi finiamo col darci noi colpe che non abbiamo!
Se lo fai, è perché pensi di poterlo dire. Se lo dici lo fai perché pensi sia giusto in quel momento. Se in quel momento pensavi era giusto allora lo era e stop. Non devi caricarti di colpe. Perché poi subentrerebbe oltre un giudizio non positivo dell'interlocutore, anche il tuo su di te di aver commesso un "errore" grande su una cosa per te importante.
La soluzione è sempre la stessa secondo me: lo dico perché sento che voglio dirlo, perché ho piacere di confidarmi. Se quella persona capirà che gli sto praticamente facendo un regalo bene, altrimenti valeva la pena tentare perché in quel momento lo ritenevo giusto! :)
 
Arriverà il momento. Io ne ho sempre parlato a cuor leggero, ma è un atteggiamento che ho in generale. Anche quando andavo dalla psichiatra psicologa e prendevo psicofarmaci/ansiolitici non lo ho nascosto a chi mi era vicino. O più semplicemente se ho una giornata no, o ad esempio ultimamente sono stata dal proctologo e vabbe l ho detto :p pazienza mi vorranno bene sia con le emorroidi sia con l emetofobia! E se non lo fanno amen...la mia famiglia mi ama per come sono e questo è certo, mentre colleghi e amici se non comprendono o deridono certi miei limiti semplicemente sarò io a rimodulare il rapporto con loro.
Ma io sono forse anche troppo spontanea...
 
grazie ragazzi/e!

mi state dando dei buonissimi spunti di riflessione.
@Re Julien sacrosanto il discorso sui sensi di colpa. Purtroppo sono il mio punto debole, ma qui si aprirebbe un capitolone sull'autostima, fiducia in se stessi e neglialtri, sensi di colpa ecc .

(tra parentesi: stasera emicrania con nausea, adesso stacco dal forume cerco qualcosa che mi distragga per non andare nel panico. Di cenare non se ne parla!)
 
sensi di colpa. Purtroppo sono il mio punto debole, ma qui si aprirebbe un capitolone sull'autostima, fiducia in se stessi e neglialtri, sensi di colpa ecc .
Non è solo il tuo credimi, è comune a tutti noi più o meno. Se non ho fiducia in me, se non ho autostima (o se ne ho poche), sicuramente faccio più difficoltà ad affrontare le situazioni, e quindi l'ansia aumenta. E' vero, è un capitolone. Potremmo aprire un topic su ciascun argomento e scriverne pagine e pagine.
L'emicrania ce l'hai perché hai avuto una giornata lunga e intensa , o ce l'hai spesso ?
 
Ci vorrebbe un forum apposta, altro che capitolo;)

Di emicrania purtroppo ne soffro, e sono vari fattori a scatenarla....periodo del mese, postumi dell'influenza, ieri giornata durissima....se non mi fosse venuta oggi mi sarei preoccupata:D
 
Ieri ho parlato con la psicologa al telefono, le ho detto che in questo periodo molto particolare, per tanti aspetti, ho avuto un peggioramento della fobia e che inizio a sentire la necessità di dirlo a chi mi è più vicino, ma allo stesso tempo ho paura.

Lei mi ha detto cose che forse per voi veterani saranno scontate, e cioè di normalizzare la cosa.....ho una fobia specifica. Amen. Ce l'ho. A me è toccata questa, ad altri ne toccheranno altre. E' una cosa comune, succede, ci si sta male ma non è nulla di grave, vergognoso o strano. Dirlo agli altri con questo spirito aiuta sia me che l'altro. Ma prima di tutto devo convincermene io.

Poi però mi ha detto anche che devo essere pronta alla reazione altrui. Se l'altro inizia a trattarmi con le pinze, a chiedermi ogni due per tre come mi sento, se una cosa mi da fastidio, se sto bene ecc....questo mi metterebbe ancora più ansia? si, molto probabilmente si. Allora, forse, è meglio non forzare le cose. Cioè, non parlarne per forza. Non cercare l'occasione per parlarne.

Cosa ne pensate?
 
Ma prima di tutto devo convincermene io.
Eh sì. Prima di tutto devi accettarlo tu. Invece tu sei la prima a non accettare la tua fobia, e sei quindi mal disposta verso chi non avrebbe la reazione che tu speri.
Cioè, non parlarne per forza. Non cercare l'occasione per parlarne.
Cosa ne pensate?
Penso che la tua terapeuta abbia fondamentalmente ragione.
Si capisce che sei in un periodo in cui vuoi parlarne e condividere. E questo va bene. Ma devi essere anche disposta ad accettare le reazioni degli altri, che potrebbero non piacerti. Qui torniamo a quello che già ti dissi. Non affrettare i tempi, e condividi questa cosa per te importante solo quando ti senti pronta e solo quando vuoi farlo, senza avere aspettative di alcun tipo, perché rischieresti di rimanere delusa.
Non ti sto dicendo di dirlo o di non dirlo, ti sto dicendo semplicemente di farlo solo se ti senti tranquilla prima, durante, dopo. :)
 
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