• Questa community è solo un punto d'incontro per persone che soffrono di emetofobia e non può essere considerata come terapia per superarla, per questo consigliamo sempre di consultare uno specialista. Buona navigazione a tutti. ;)

Vi sentite riconosciuti? Vi sentite capiti?

una_madre

Partecipante
Cari ragazzi, care ragazze.
In questi mesi ho pensato molto a quanto poco sia conosciuta l'emetofobia.
Non solo tra la gente comune, ma dalle figure specializzate. Viene confusa con un disturbo alimentare dagli specialisti. Le famiglie non hanno idea di come affrontare questa strana cosa (io per prima, fino a quando non ho iniziato a cercare online).
Un'amica psicologa mi ha detto di non averne mai sentito parlare.
Quanti di voi si sono rivolti ai professionisti e subito è stata diagnosticata questa patologia, curandola come fobia? Parlo sia a livello psicoterapeutico (magari con una cognitivo comportamentale) che a livello neuropsichiatrico (quando necessario).

Vi prometto che farò tutto il possibile affinché se ne parli.
Mia figlia, che tra alti e bassi va avanti, tramite una giornalista della zona farà uscire un articolo sulla sua storia, non appena compiuti i 18 anni così da non aver bisogno di autorizzazioni varie.
Scusate chi attorno a voi non vi comprende, ma fategli leggere degli articoli affinché capiscano che non siete strani, sciocchi o non avete voglia di reagire. In troppi ne soffrono, non abbiate paura di parlarne!

Vi abbraccio tutti, uno a uno, come foste figli miei.
 
Salve, purtroppo è vero, è una fobia poco conosciuta, ma sembra che qualcosa si stia pian piano smuovendo. Io nel mio piccolo, ho chiesto a due ragazze che fanno video su YouTube di parlarne, e lo hanno fatto. Poco tempo fa, ho visto un altro video di uno psicoterapeuta, sempre su YouTube... pian piano sono sicuro che questa fobia verrà riconosciuta da più persone, professionisti e non. Purtroppo è anche vero che, molto spesso viene confusa con ansia generalizzata, disturbi alimentari, anoressia o altro. La mia ex psicologa appunto trattava il mio problema come un disturbo alimentare, non capendo che il mio disordine con gli alimenti fosse legato alla paura di mangiare e alla conseguente nausea. Non è facile trovare il terapeuta giusto, come non è facile uscirne, ma non bisogna mai perdere la speranza di riuscirci. Capisco gli alti e bassi di sua figlia, proprio perché anche io vado avanti così. Ho imparato un pochino a gestire l’ansia e a capirmi, ma è sempre difficile.
 
Quanto è vero, questa fobia ci fa proprio vivere tra alti e bassi. Credo anche io che qualcosa si stia smuovendo, girovagando su internet ho letto articoli e ricerche a riguardo, però rispetto ad altri paesi penso che sia ancora troppo poco conosciuta... spero con tutto il cuore che un giorno anche qui la gente capirà cosa vuol dire avere paura del vomito. Non voglio dare nessuna colpa a chi non riesce a capire come ci sentiamo, perché è difficile spiegare e soprattutto è difficile capire per chi non ha mai provato quello che proviamo noi, però è giusto che se ne parli affinché venga conosciuta e non ci sentiremo più "strani" nel raccontare come ci sentiamo.
Nel vecchio forum mi ricordo che una ragazza aveva pubblicato una lettera che lei consigliava di mostrare alla propria famiglia o alle persone a noi vicine, dove c'era scritto come comportarsi/cosa fare nel caso in cui avessero avuto a che fare con una persona emetofobica... mi è rimasta impressa perché era veramente scritta alla perfezione. Non so se ci sia la possibilità di recuperarla in qualche modo ma mi piacerebbe tanto ritrovarla e stavolta salvarla!
 
Sì, sarebbe molto utile tu la ritrovassi.
Ogni giorno mi imbatto in persone stupite, che stentano a capire quando provo a spiegare cosa stia vivendo mia figlia.
Anche se l'obiettivo è ambizioso, riusciremo a raggiungerlo. Dovrà essere conosciuta e trattata come le altre fobie più diffuse, perché sempre più persone vengano aiutate nella giusta maniera.
 
L'emetofobia, la paura del vomito, è il modo in cui noi esprimiamo le nostre difficoltà.
Sono convinto che un bravo psicoterapeuta non ha bisogno di conoscere esattamente l'emetofobia, perché in base alle proprie competenze e ciò che porta il paziente emergono i reali motivi del disagio.
Condivido il pensiero che questa fobia è poco considerata, ma il fatto che ci siano pochi esperti di emetofobia lo trovo normale,o meglio, qualche anno fa lo trovavo più normale, nel senso che esistono tantissime fobie e non credo ci siano tanti esperti per ciascuna.
Sicuramente però diffondere e far conoscere questa fobia è importante per far capire che esistono tante persone con un disagio importante e molto invalidante che necessitano di un aiuto concreto e valido.

Non so se ci sia la possibilità di recuperarla in qualche modo ma mi piacerebbe tanto ritrovarla e stavolta salvarla!
Io la posso recuperare ma non posso farlo in questo momento. Entro il weekend la posto qui, in caso ricordamelo che ho 10mila cose per la testa :)
 
Sicuramente però diffondere e far conoscere questa fobia è importante per far capire che esistono tante persone con un disagio importante e molto invalidante che necessitano di un aiuto concreto e valido.
Certamente, i bravi psicoterapeuti aiutano anche non conoscendo la fobia specifica.
Più che altro mi riferisco alle tante persone che ne soffrono e non vengono capite, in primis dalla famiglia.
Se lo psicologo a cui mi rivolsi, il medico di famiglia - chiunque! -, avessero dato subito un nome a questa fobia e l'avessero riconosciuta come tale, non saremmo arrivati a un punto così critico con mia figlia. Non si sarebbe sentita incompresa, strana, e avremmo subito imboccato la strada giusta.
Se non mi fossi messa a cercare in internet io per prima, staremmo sempre al "caro babbo".
 
Io quello che dici lo comprendo come figlio e come genitore, ma ho la sensazione che tu ora stia parlando solo con l'amore di una madre verso la figlia, e che è giusto, ma deve confrontarsi con la realtà. Quello che intendo dire è che la prima comprensione della difficoltà deve sempre avvenire prima in ambito familiare. Per un figlio il primo e più importante riferimento è sempre la famiglia.
Poi, da chi lavora in ambito medico ci si aspetta quantomeno una voglia di capire e indirizzare il paziente dalla parte giusta per aiutarlo ma, non possiamo pretendere che il medico di famiglia conosca l'emetofobia. Sicuramente lui deve capire che è un problema di tipo psicologico e deve indirizzarti da una figura che si occupa di questo.
Tu avresti voluto che le persone che hai incontrato sulla tua strada avessero subito intuito il problema di tua figlia, lo avrei voluto anche io, ma non possiamo pretendere che tutti conoscano questa fobia, anche se pure io vorrei sia così.
Per questo ti dico che io vorrei subito essere indirizzato dal mio medico di base, da uno psicoterapeuta e poi mi aspetto che lui sappia aiutarmi anche se non conosce l'emetofobia oppure che mi mandi da un suo collega se lo ritiene opportuno. Oppure, dopo aver parlato con i miei genitori mi aspetto che loro mi portino da uno psicoterapeuta, dopo aver fatto quello che hai fatto tu: informarsi. :)
 
Sai, vorrei semplicemente che diventasse comune la parola, come lo è l'agorafobia, la claustrofobia, l'aracnofobia... Utopistico?
Beh, probabilmente molti anni fa non erano conosciute neanche queste. Ora qualsiasi persona sa di cosa si tratta.
Io farò del mio meglio affinché se ne parli, mia figlia lo stesso. E poi, chissà :)
Tu, creando questo sito e questa community, hai fatto moltissimo!
 
Ti ringrazio!
Anche io vorrei che fosse una cosa conosciuta come altre più famose, non so se è utopia o meno, però so che dobbiamo provarci! :)
 
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