Ciao Antonino, benvenuto tra noi! Capisco molto bene le tue parole, ogni volta che qualcuno si racconta, ci si immedesima con estrema facilità. A me accadde nel periodo più cruciale della vita: il passaggio dall'adolescenza all'età adulta, quando dovetti fare la mia prima vera e propria scelta importante. Andai lo stesso a fare il primo anno di università lontano da casa, finchè non rientrai perchè sostenere quella situazione psicologica mentre si hanno accanto solo altri neo-univeristari che vivono come se fosse il periodo più bello della vita era per me insostenibile. Ormai sono passati quasi 10 anni da quel settembre 2011, e devo dire che una risposta definitiva e unica ancora non l'ho trovata. Sicuramente ogni qualvolta si deve uscire a mangiare, in particolare a cena, anche a me scatta il panico e non vedo l'ora che il momento del pasto finisca per sentire che la digestione sta procedendo come dovrebbe; ho capito molte cose di me e del mio passato, della mia famiglia e della fobia, ma non l'ho ancora superata e penso proprio che il punto cruciale sia qui: forse il compito non è superarla, ma accettarla per quanto ci è possibile, conviverci senza lasciare che ci influenzi nelle decisioni più importanti per noi, quelle che potrebbereìo essere fondamentali per raggiungere i nostri personali obiettivi...sono in procinto di iniziare un nuovo lavoro e sono spaventata a morte per tutti i limiti che dovrò affrontare e che con l'emetofobia ho solo messo da parte...
Ad ogni modo, anche se in questo forum nessuno di noi troverà una soluzione unica, chiara e definitiva, almeno potrai confrontarti con noi, persone unite da una fobia e in cerca di maggior comprensione, quella che spesso non troviamo né nelle persone a noi care, ma nemmeno dentro noi stessi.