Ciao Bianca, ti capisco benissimo. Per moltissimi anni, ogni volta che avevo un compleanno e dovevamo andare a cena fuori (lontano, quindi non potevo raggiungere gli amici dopo cena) mi veniva l'ansia, la tachicardia e il mal di pancia già dal giorno prima, continuavo a tirare dei sospironi lunghi come se dovessi affrontare il momento più difficile della mia vita, perchè di fatto per me lo è. Non dicevo mai di no perchè avevo paura che avrei perso le amiche e quindi le vocine nella mia testa mi dicevano "eh ma così non ti chiameranno più, non ti vorrà più nessuno, come fai a conoscere persone nuove o a trovare un ragazzo se non esci mai?"; poi però non riuscivo a godermi la serata e non vedevo l'ora di tornare a casa per tranquillizzarmi e mi infastidivo perchè mi toccava pagare alla romana anche se non avevo mangiato né bevuto tanto quanto le altre persone. Ad un certo punto ho detto basta. Ho ridotto all'osso le mie amicizie e la mia vita sociale e ho detto a quelle poche rimaste che a me non piace uscire a cena perchè sono emetofobica e da lì sono ripartita. Ho imparato a dire ciò che voglio fare o non fare, e a prendere su la mia macchina nel caso volessi raggiungere qualcuno dopo cena o andare a casa prima. Certo, non è passato tutto. Ancora adesso, quando arriva il fine settimana, mi agito al pensiero di dover socializzare. Magari sono io che a metà settimana faccio delle proposte o organizzo l'uscita, poi quando arriva il momento non mi va più perchè preferirei poltrire sotto le coperte mentre guardo un film o leggo un libro. Ho capito proprio qualche giorno fa che questa mia agitazione deriva dal fatto che mi carico di troppe aspettative e alla fine non penso a godermi il momento ma a "devo uscire e socializzare per forza per conoscere nuove persone, per non finire di nuovo in depressione, ecc." e finisco col sentirmi obbligata, ma non devo. Preferisco uscire il venerdì e il sabato stare a casa? Ok, farò così d'ora in poi. Non devo mai sforzarmi di fare qualcosa se la mia natura è un'altra e non devo mettere troppa pressione a me stessa se non ho più la vita sociale di quando ero adolescente o non ho ancora il fidanzato convivente con cui coccolarmi tutto l'inverno davanti ad un film. Tutto arriverà a suo tempo, ma devo rispettarmi in primis io di più, senza mettermi fretta...fare solo ciò che mi sento di fare. Devo dare il tempo al mio corpo e alla mia mente di abituarsi alle persone, al lavoro, alla palestra, alla vita fuori casa, a maggior ragione dopo i vari lockdown. Non è tutto così veloce e automatico come vorremmo che fosse...
Ricordati questa frase : GOOD THINGS TAKE TIME. Un abbraccio forte!!