Ciao Franci1991, io faccio terapia da un mese e mezzo e non so cosa in particolare abbia causato la mia fobia. So però che la mia ansia deriva da dinamiche famigliari e da un vissuto che non mi ha permesso di sviluppare schemi di ragionamento corretti.
Con la psicoterapeuta ho capito che la mia fobia è un modo per manifestare il malessere che mi affligge (è questa come sarebbe potuta essere fobia degli spazi aperti) e il v... in se è spiacevole di suo. Naturalmente il fatto che in adolescenza sono stata più volte male a causa di un abuso di alcool ha contribuito a considerare il v... come un' esperienza terribile e da evitare come la peste.
Quello che ho capito è che purtroppo non è possibile avere la sicurezza al 100% di non v..., ma si può cercare di vivere la vita in maniera migliore e non vivere solo in funzione di quel momento. L'unica azione che possiamo attuare è quella di modificare i nostri pensieri: con la mia dottoressa abbiamo elaborato pensieri alternativi a quello di "oddio questa notte mi sentirò male, ho sicuramente preso un virus" che devono essere esercitati come fossero muscoli per diventare automatici. Mi spiego: da sei anni circa ho questo pensiero ricorrente e intrusivo, quello sostitutivo lo ho elaborato da pochi giorni quindi ci metterà del tempo per sostituirsi a quello negativo.
Io credo che pur conoscendo la causa nessuno potrà mai liberarsi da una fobia, ma potrà imparare a contenerla e a conviverci per riuscire ad avere una vita migliore...