• Questa community è solo un punto d'incontro per persone che soffrono di emetofobia e non può essere considerata come terapia per superarla, per questo consigliamo sempre di consultare uno specialista. Buona navigazione a tutti. ;)

Presentazione

Federica96

Partecipante
Buonasera, sono in un periodo della mia vita particolarmente stressante e, navigando su internet, ho scoperto questo forum. Ho 25 anni e a marzo dovrei laurearmi alla magistrale. La mia emetofobia è emersa in maniera invalidante nel 2019. Dopo una difficile decisione ho scelto di andare a fare la magistrale a Trento (io sono umbra ), un posto molto lontano da casa. Ho conosciuto persone speciali, ma mi sono trovata male nella città si dall'inizio. Qui da me l'università non è degna di essere chiamata tale e, un po per me e un po per i miei genitori, ho deciso di andare fuori. I primi tre mesi sono stati molto stressanti a causa del carico di studio e della lontananza dal mio ragazzo, al quale sono molto legats, co cui sto insieme da 7 anni. Mi sono trovata male all'interno dell'appartamento e lo stress a cui sono stata sottoposta mi ha portato a un crollo emotivo, anche in vista degli esami, che ho superato grazie a farmaci e all'aiuto del mio ragazzo. Sono stata in terapia più volte ma non mi ha mai davvero aiutato, quindi stando fuori provincia non ho cominciato nessun percorso. Nel corso della sessione di esami del 2019-2020 non riuscivo a presentarmi in aula per la paura di stare male davanti a tutti e ho faticato anche a dormire per paura di svegliarmi nel cuore della notte per rimettere. Sono tornata stabilmente a Trento in febbraio e sono rimasta in casa per due settimane saltando quindi le lezioni. Mi vergogno di dire che la pandemia mi ha permesso di tornare a casa e di migliorare psicologicamente. Mi sono resa conto che la scelta di andare fuori era orientata a soddisfare un crescente senso di inadeguatezza verso me stessa, in parte, credo, causata dal carattere esigente di mio padre. Sono una persona molto determinata e a nessun costo avrei mollato, anche se questo significava sgretolarsi lentamente.
Ricordo tutti gli episodi di vomito della mia vita (per fortuna molto rari), soprattutto appartenenti a quando ero bambina: mi svegliavo nel cuore della notte per rimettere.
Nel 2015 ho bevuto troppo con i miei amici e, ancora oggi, ho dei flash che mi ricordano come io sia stata quando i miei amici, in quell'occasione, mi avevano voltato le spalle. A chiamare un'ambulanza è stata una ragazza a cui sarò sempre grata che vedendomi sola in una angolo a vomitare mi ha aiutato e soccorso.
Ho deciso di scrivere oggi non per caso. Il primo febbraio mi sono recata a Trento per dare l'ultimo esame, accompagnata in macchina dal mio ragazzo. I suoi avevano perso il virus intestinale dalla nonna e si erano sentiti male domenica notte. Il mio ragazzo stava bene, però la notte del 1- 2 febbraio si è alzato e ha rigettato. Ieri siamo tornati a casa e io non mangio da ieri a pranzo. Sono in uno stato di ansia tale da non capire se il mal di somaco è dovuto allo stomaco vuoto o al virus. Lui si è svegliato nella notte e ieri sera per paura di avere lo stesso sintomo mi sono addormentata per sfinitezza alle 3.
Scrivo per ricevere supporto. Sono magra di costituzione e, nei momenti di stress e di riacutizzazione della fobia tendo a non mangiare. Mia madre mi mette pressione dicendomi che se non mangio mi si chiude lo stomaco e altre cose che sicuramente non mi aiutano, ma mi fanno preoccupare. Concludo dicendo che non sono mai stata capita dai miei genitori: fino a pochi anni fa erano convinti soffrissi di anoressia; innumerevoli volte ho cercato di spiegare loro che la mia paura riguarda il vomitare non il voler dimagrire. Devo costantemente lottare contro persone che mi dicono che mangio poco perché voglio essere magra e questo mi fa stare molto male. Solo il mio ragazzo cerca e si sforza di comprendermi standomi vicino, ma siccome sta male non può stare con me. Sono in un vicolo cieco, non vedo nessuna via di uscita.
 
Buonasera, sono in un periodo della mia vita particolarmente stressante e, navigando su internet, ho scoperto questo forum. Ho 25 anni e a marzo dovrei laurearmi alla magistrale. La mia emetofobia è emersa in maniera invalidante nel 2019. Dopo una difficile decisione ho scelto di andare a fare la magistrale a Trento (io sono umbra ), un posto molto lontano da casa. Ho conosciuto persone speciali, ma mi sono trovata male nella città si dall'inizio. Qui da me l'università non è degna di essere chiamata tale e, un po per me e un po per i miei genitori, ho deciso di andare fuori. I primi tre mesi sono stati molto stressanti a causa del carico di studio e della lontananza dal mio ragazzo, al quale sono molto legats, co cui sto insieme da 7 anni. Mi sono trovata male all'interno dell'appartamento e lo stress a cui sono stata sottoposta mi ha portato a un crollo emotivo, anche in vista degli esami, che ho superato grazie a farmaci e all'aiuto del mio ragazzo. Sono stata in terapia più volte ma non mi ha mai davvero aiutato, quindi stando fuori provincia non ho cominciato nessun percorso. Nel corso della sessione di esami del 2019-2020 non riuscivo a presentarmi in aula per la paura di stare male davanti a tutti e ho faticato anche a dormire per paura di svegliarmi nel cuore della notte per rimettere. Sono tornata stabilmente a Trento in febbraio e sono rimasta in casa per due settimane saltando quindi le lezioni. Mi vergogno di dire che la pandemia mi ha permesso di tornare a casa e di migliorare psicologicamente. Mi sono resa conto che la scelta di andare fuori era orientata a soddisfare un crescente senso di inadeguatezza verso me stessa, in parte, credo, causata dal carattere esigente di mio padre. Sono una persona molto determinata e a nessun costo avrei mollato, anche se questo significava sgretolarsi lentamente.
Ricordo tutti gli episodi di vomito della mia vita (per fortuna molto rari), soprattutto appartenenti a quando ero bambina: mi svegliavo nel cuore della notte per rimettere.
Nel 2015 ho bevuto troppo con i miei amici e, ancora oggi, ho dei flash che mi ricordano come io sia stata quando i miei amici, in quell'occasione, mi avevano voltato le spalle. A chiamare un'ambulanza è stata una ragazza a cui sarò sempre grata che vedendomi sola in una angolo a vomitare mi ha aiutato e soccorso.
Ho deciso di scrivere oggi non per caso. Il primo febbraio mi sono recata a Trento per dare l'ultimo esame, accompagnata in macchina dal mio ragazzo. I suoi avevano perso il virus intestinale dalla nonna e si erano sentiti male domenica notte. Il mio ragazzo stava bene, però la notte del 1- 2 febbraio si è alzato e ha rigettato. Ieri siamo tornati a casa e io non mangio da ieri a pranzo. Sono in uno stato di ansia tale da non capire se il mal di somaco è dovuto allo stomaco vuoto o al virus. Lui si è svegliato nella notte e ieri sera per paura di avere lo stesso sintomo mi sono addormentata per sfinitezza alle 3.
Scrivo per ricevere supporto. Sono magra di costituzione e, nei momenti di stress e di riacutizzazione della fobia tendo a non mangiare. Mia madre mi mette pressione dicendomi che se non mangio mi si chiude lo stomaco e altre cose che sicuramente non mi aiutano, ma mi fanno preoccupare. Concludo dicendo che non sono mai stata capita dai miei genitori: fino a pochi anni fa erano convinti soffrissi di anoressia; innumerevoli volte ho cercato di spiegare loro che la mia paura riguarda il vomitare non il voler dimagrire. Devo costantemente lottare contro persone che mi dicono che mangio poco perché voglio essere magra e questo mi fa stare molto male. Solo il mio ragazzo cerca e si sforza di comprendermi standomi vicino, ma siccome sta male non può stare con me. Sono in un vicolo cieco, non vedo nessuna via di uscita.
Ciao Federica e benvenuta!
Come avrai già letto in altri topic, avrai ben capito che la paura più grande, che accomuna principalmente tutti, sia la paura del virus gastro in quanto incontrollabile.
Alcune precauzioni che tu puoi prendere sono:
-lavarti bene le mani
-evitare il contatto con persone infette
-mangiare separati
-usare la mascherina
-scrivere e sfogarti qua, parlare e distrarti con noi :)

Poi, mi dispiace per le tue disavventure universitarie. Siamo coetanee e ti capisco, anch'io ho avuto il culmine della fobia nel 2018-2019 tra l'altro lavorando (all'epoca ero babysitter, poi ho iniziato a lavorare alla scuola primaria) e studiando. Iniziai anch'io la magistrale con il terrore e la paura, faticavo anche a studiare perché i miei pensieri erano incentrati lì, sul vomito.

Hai mai intrapreso percorsi?
 
Da quando sono tornata a casa, mercoledì ora di pranzo, ad ora non ho mangiato nulla pensando " se non mangio non vomito".... dopo l'episodio di rigetto sia io che il mio fidanzato ci siamo messi immediatamente le mascherine e non sono più entrata nel bagno dell'hotel. Ora sono nel momento peggiore perché ho acidità nella gola e dolori di stomaco con gorgoglii... non riesco a capire se è virus o il fatto di non mangiare da un po. Sinceramente non so cosa farò tutta questa notte ....
Si ho fatto dei percorsi disastrosi . Il primo all'età di 17 anni in seguito a quando mi è emersa una forte ipondria che mi ha fatto perdere molte lezioni a scuola. Mi sono trovata molto male con la psicologa di allora e mi hanno prescritto dei farmaci antidepressivi. Da li in poi un sali e scendi continuo in base anche a quando prendevo o interrompersi farmaci.
Poi un altro episodio è accaduto nel 2018 con paura di vomitare, vertigini,depressione e chi più ne ha più ne metta. Sono andata da un'altra professionista ma anche se sembrava avermi aiutato,appena interrotte le sedute sono stata male fino all'uktimo episodio grave nel 2019-2020. Ora sono in cura farmacologica da quel momento ma non mi aiuta molto... poi con questo virus sono entrata completamente nel pallone..
in ogni caso i miei hanno sempre sottovalutato la cosa e mi hanno sempre detto che esageravo, che non la smettevo di lamentarmi e che mi inventavo tutti i sintomi organici che avevo. Ho scoperto che molti di questi sintomi me li procuravo inconsciamente ma che erano effettivamente presenti come organici o peggio poiché non si attenuavano con i normali farmaci.
Grazie mille per la risposta ed il supporto!!
 
Da quando sono tornata a casa, mercoledì ora di pranzo, ad ora non ho mangiato nulla pensando " se non mangio non vomito".... dopo l'episodio di rigetto sia io che il mio fidanzato ci siamo messi immediatamente le mascherine e non sono più entrata nel bagno dell'hotel. Ora sono nel momento peggiore perché ho acidità nella gola e dolori di stomaco con gorgoglii... non riesco a capire se è virus o il fatto di non mangiare da un po. Sinceramente non so cosa farò tutta questa notte ....
Si ho fatto dei percorsi disastrosi . Il primo all'età di 17 anni in seguito a quando mi è emersa una forte ipondria che mi ha fatto perdere molte lezioni a scuola. Mi sono trovata molto male con la psicologa di allora e mi hanno prescritto dei farmaci antidepressivi. Da li in poi un sali e scendi continuo in base anche a quando prendevo o interrompersi farmaci.
Poi un altro episodio è accaduto nel 2018 con paura di vomitare, vertigini,depressione e chi più ne ha più ne metta. Sono andata da un'altra professionista ma anche se sembrava avermi aiutato,appena interrotte le sedute sono stata male fino all'uktimo episodio grave nel 2019-2020. Ora sono in cura farmacologica da quel momento ma non mi aiuta molto... poi con questo virus sono entrata completamente nel pallone..
in ogni caso i miei hanno sempre sottovalutato la cosa e mi hanno sempre detto che esageravo, che non la smettevo di lamentarmi e che mi inventavo tutti i sintomi organici che avevo. Ho scoperto che molti di questi sintomi me li procuravo inconsciamente ma che erano effettivamente presenti come organici o peggio poiché non si attenuavano con i normali farmaci.
Grazie mille per la risposta ed il supporto!!
Sicuramente la mente ci mette molto del suo ed è per questo che, la psicoterapia, sembrerebbe una strategia fondamentale affinché ponga fine a questo circolo vizioso del "penso cose negative - mi provoco sensazioni e percezioni negative".
Comunque Federica un consiglio che mi viene da darti in questo momento è: mangia, mangia perché i sintomi che hai sono i cosiddetti "morsi della fame" che possono portare ad avere nausea. Anch'io quando vivevo momenti neri avrei preferito balzare il pasto, eppure mi sono sempre impegnata a mangiare qualcosa: krakers, pasta in bianco, riso, petto di pollo, patate... cose leggere, ma almeno mangiavo qualcosa.
Poi, se vuoi stare tranquilla, tieniti vicino un antiemetico.

Ora come stai?
 
Questa sera per cena ho mangiato una minestra e patate lesse, grazie per il consiglio e la comprensione!! I crampi vanno un po meglio
Ti sembrerà strano ma anche se sono un'emetofobica irrecuperabile non ne ho mai preso uno in vita mia... ho paura che se comincio poi diventa una dipendenza come le cicche... ne mangio circa 1 pacchetto e mezzo al giorno
A causa di questo rischio di contagio l'ansia è cresciuta in maniera incontrollabile, oggi pomeriggio ho avuto un attacco di panico e stando in casa completamente sola ho avuto davvero un brutto momento, però cerco di farmi un pò di forza.
Quando comincerò a lavorare (speriamo presto) ho intenzione di investire seriamente nela psicoterapia però da uno specialista he conosca questa fobia e non la scambi per qualcos'altro
 
Questa sera per cena ho mangiato una minestra e patate lesse, grazie per il consiglio e la comprensione!! I crampi vanno un po meglio
Ti sembrerà strano ma anche se sono un'emetofobica irrecuperabile non ne ho mai preso uno in vita mia... ho paura che se comincio poi diventa una dipendenza come le cicche... ne mangio circa 1 pacchetto e mezzo al giorno
A causa di questo rischio di contagio l'ansia è cresciuta in maniera incontrollabile, oggi pomeriggio ho avuto un attacco di panico e stando in casa completamente sola ho avuto davvero un brutto momento, però cerco di farmi un pò di forza.
Quando comincerò a lavorare (speriamo presto) ho intenzione di investire seriamente nela psicoterapia però da uno specialista he conosca questa fobia e non la scambi per qualcos'altro
Ciao Federica. Come va oggi?

Wow, ne sento pochi che rinunciano all'antiemetico!! Caspita, brava!!
Comunque sì, la psicoterapia è un valido aiuto. Certo, conosco molte persone che ne sono uscite anche senza, magari semplicemente imparando a convivere con la fobia e a gestirla.

Che cosa studi? :)
 
Allora io non ci convivo, la sopporto però sarebbe una bella conquista riuscire a gestirla....
Studio management, te invece in cosa ti sei laureata ?
Oggi normale via, non ti dico questa notte tra attacchi di panico e terrore quello che è stato... ancora non sono sicura di averla scampata al 100% anche se sono passati tre giorni
 
Allora io non ci convivo, la sopporto però sarebbe una bella conquista riuscire a gestirla....
Studio management, te invece in cosa ti sei laureata ?
Oggi normale via, non ti dico questa notte tra attacchi di panico e terrore quello che è stato... ancora non sono sicura di averla scampata al 100% anche se sono passati tre giorni
Guarda Federica, già sopportarla è una gran cosa, credimi. Con il tempo e magari con una buona terapia mirata, penso tu riuscirai a gestirla senza problemi. Le premesse ci sono. Conosco persone che ne sono uscite, mai perdere la speranza!

Immagino, so come funziona la notte tipica dell'emetofobico in crisi... però penso che tu sia fuori pericolo ormai! Il tuo ragazzo alla fine si sa se ha avuto effettivamente il virus?

Comunque mi sono laureata in scienze dell'educazione nel 2018 e, a luglio dell'anno scorso, in scienze pedagogiche :)
 
Trudy il mio ragazzo ha il virus, attaccatogli dalla famiglia... se lo sono presi in 6!! Io questa sera ho cenato, sinceramente avevo fame. Non mi sento ancora del tutto "fuori pericolo" perché dal 2 ad oggi sono circa 4 giorni però cerco di farmi forza... sei emetofobica e riesci a stare così a contatto con i bambini??!!! Complimenti, ti ammiro davvero tanto!!!!
 
Trudy il mio ragazzo ha il virus, attaccatogli dalla famiglia... se lo sono presi in 6!! Io questa sera ho cenato, sinceramente avevo fame. Non mi sento ancora del tutto "fuori pericolo" perché dal 2 ad oggi sono circa 4 giorni però cerco di farmi forza... sei emetofobica e riesci a stare così a contatto con i bambini??!!! Complimenti, ti ammiro davvero tanto!!!!
Ciao Federica! Come va? Spero tu stia bene!

Sì, mi piace stare insieme ai bambini, anche se ora comunque lavoro alla primaria il mio sogno è arrivare all'insegnamento alle scuole superiori. Certo, in tutti i lavori si può prendere qualcosa di poco gradito. Nel mio caso mi è capitato di prendermi il virus, più di una volta...però è un rischio che bene o male quasi tutti incorriamo. La cosa che mi da tanto fastidio è che quel virus giri sempre e quindi ci mantiene sempre allerta. Ovviamente, quando so che è in giro, tranquilla non lo sono... però, con il tempo, ho imparato/sto imparando a costruirmi una linea di difesa tale da sopportare questo stress in modo diverso...
 
Ciao Trudy, ancora niente sintomi... credo di potermi ritenere sicura...
Si, non ci crederai ma a me la paura del virus è iniziata relativamente tardi.. da piccola mia mamma mi ha sempre detto che non ho mai preso questi virus (le volte che mi ricordo di aver rimosso riguardavano indigestione) quindi ho la fobia di non digerire ogni volta che mangio pensando che ogni volta sia quella da incubo....
L'esame fortunatamente è andato bene, ora spero di ritrovare un pò di serenità per riuscire ad affrontare la laurea a marzo.
Grazie mille per il supporto, è bello sentirsi compresi e non giudicati.
 
Ciao Federica, nel nostro caso spesso risentiamo di come i nostri genitori si rapportano con noi. Un carattere spesso esigente o un loro giudizio fa sì che anche noi siamo esigenti e giudicanti verso noi stessi.
Molto emetofobici sono magri, non per scelta, e nella società la cosa più comune a cui viene collegata una costituzione magra e il non mangiare è l'anoressia. Un errore di valutazione nel nostro caso, per il quale non possiamo farci nulla se non provare a spiegare. Ma, fino a un certo punto, perché poi alla fine quello che conta è quello che noi facciamo per migliorare. Per questo ritengo sempre che fare psicoterapia sia sempre la strada migliore per noi per uscire dalla fobia.
Altrimenti avremo sempre a che fare con periodi di alti (magari in estate o in periodi di tranquillità) e bassi (in inverno o in presenza di situazioni stressanti).
Per il resto qui sarai sempre compresa, condividiamo tutti lo stesso disagio e almeno tra di noi non penso ci sarà mai alcun giudizio, non qui, non su questo forum.
Benvenuta! :)
 
Ciao Re Julian, piacere di conoscerti!
In realtà condivido i pieno quello che hai scritto... il fatto che io mi sia trovata male con le mie due psicologhe è da imputare al fatto che sono state scelte dai miei genitori e quindi io ci andavo più per chiacchierare che per altro.
Quando avrò una minima sicurezza economica, prima di realizzare alcuni miei sogni (come andare in America da un mio caro amico che studia lì da due anni), investirò in un percorso che possa davvero aiutarmi a conoscere me stessa... in realtà credo proprio che il fatto di dover sempre soddisfare determinate aspettative mi ha portato a non conoscermi davvero e a non conoscere quello che è meglio per me... in ogni caso sono convinta che quello che mi affligge è, se non risolvibile, almeno migliorabile...
Quello che ho capito è che c'è la necessità di trovare un professionista giusto per me, al di là della preparazione (quella è sempre presente).
Vi ringrazio per la comprensione... in questi giorni, odio dirlo, ma spesso ho desiderato di mettere fine a tutto il dolore e chiudermi in me stessa... questa conversazione mi ha aiutato a capire che non sono sola.... sicuramente posso dire di essere capita, GRAZIE!
 
in ogni caso sono convinta che quello che mi affligge è, se non risolvibile
L'emetofobia è sicuramente migliorabile, ma anche risolvibile, è il percorso che può essere più o meno lungo. Dipende da persona a persona, da terapia a terapia.
Il nostro grosso problema non è tanto l'oggetto della fobia in sé, ma con tutto quello che esso ci comporta prima e dopo, a livello ansioso e di giudizio, più le conseguenze sociali, fisiche, ecc.
Quello che ho capito è che c'è la necessità di trovare un professionista giusto per me,
Assolutamente corretto. Siamo tutti diversi, con vite diverse, esperienze diverse, caratteri diversi. Non è detto che il metodo che funziona per me funzioni anche per te, o meglio, che produca gli stessi identici risultati.
spesso ho desiderato di mettere fine a tutto il dolore e chiudermi in me stessa...
In fondo questo in parte tutti noi lo facciamo già. A quante cose ti è capitato di rinunciare fino ad oggi nei periodi di maggior ansia dati dalla fobia? Questa è già un po' una chiusura. Certo potremmo isolarci del tutto e non faremmo altro che peggiorare la situazione. Per uscirne dobbiamo parlarne, anche se può non essere facile.
 
Bravissimo, hai colto nel segno... la paura in certo momenti diventa paralizzante... sono le 5 del mattino e ancora non riesco a dormire. Questa notte è stata ed è ancora un incubo, quindi è un chiaro segno di come non riesca a far fronte a questi momenti. Se posso, cosa fai quando stai per entrare nel cosiddetto circolo vizioso di ansia alimenta sintomi?? Io proprio mi ci perdo dentro...
 
Ciao @Federica96, benvenuta tra noi! Leggo solo ora la tua presentazione e trovo moltissime affinità con la mia storia (come molte storie qui, a dire il vero). Io ne soffro da 10 anni e mezzo, ho fatto molta psicoterapia e diversi passi avanti, ma non ho risolto il vero problema e ogni tanto ri-sprofondo nella mia oscurità interiore. Proprio in questo periodo, da Natale più o meno, sto avendo una ricaduta nella depressione, ho molti attacchi di ansia e l'emetofobia ovviamente si è nuovamente acuita. Stavolta però non ne posso davvero più e ho deciso che deve esserci una svolta. Sabato prossimo avrò il primo incontro con una nuova terapeuta che è specializzata nella tecnica dell'EMDR (a differenza della psicologa che avevo in precedenza), perciò spero tanto di trovarmi bene e di iniziare un percorso nuovo e diverso per affrontare il trauma che ha dato origine alla mia emetofobia e conseguente depressione, ansia costante, manie di controllo, ecc. La stessa psicologa che c'è nella scuola in cui sto insegnando quest'anno mi ha consigliato di andare da una persona specializzata in questa tecnica per superare i traumi; ho sopportato troppo e ora ho davvero bisogno di voltare pagina. Vi terrò aggiornati per confrontarci su questa tecnica, ne ho sentito parlare davvero bene e addirittura per molte persone è stata risolutiva. Spero lo sia anche per chi ha vissuto un trauma legato all'emesi come noi.
Ad ogni modo, come ti hanno già scritto gli altri, qui sai di poter trovare se non una soluzione quantomeno una comprensione totale, quando tutti introrno a te ti guardano come un'aliena. Un abbraccio forte! :)
 
Ciao Eleonora, è un piacere conoscerti. Ho notato che hai anche un "blog" su youtube. Ho ascoltato tutti gli episodi e devo dire che in molti momenti ho creduto fossi io a parlare... sono intenzionata ad iniziare un percorso anche io perchè devo dire che quella che conduco non può essere chiamata vita.
Aspetto notizie sull'efficacia della tecnica!!
Io sto passando davvero un brutto periodo... a parte il virus che si è preso il mio fidanzato il 2 febbraio oggi ci siamo rivisti per San Valentino dopo parecchi giorni e dalle 23 di questa sera sto malissimo... sono andata al bagno molte volte, ho una nausea impossibile e malessere generale. Non ho ancora v... ma non escludo che capiterà... puoi capire come mi sento.
Pensavo di averla scampata ma a questo punto credo di averlo preso non so come visto che non ci siamo baciati (vista la mia paura)... sono in una fase di panico assurdo, tanto che non riesco neanche ad addormentarmi tra l'ansia e il malessere... cerco di tenere duro ma è davvero difficile...
 
Ciao Eleonora, è un piacere conoscerti. Ho notato che hai anche un "blog" su youtube. Ho ascoltato tutti gli episodi e devo dire che in molti momenti ho creduto fossi io a parlare... sono intenzionata ad iniziare un percorso anche io perchè devo dire che quella che conduco non può essere chiamata vita.
Aspetto notizie sull'efficacia della tecnica!!
Io sto passando davvero un brutto periodo... a parte il virus che si è preso il mio fidanzato il 2 febbraio oggi ci siamo rivisti per San Valentino dopo parecchi giorni e dalle 23 di questa sera sto malissimo... sono andata al bagno molte volte, ho una nausea impossibile e malessere generale. Non ho ancora v... ma non escludo che capiterà... puoi capire come mi sento.
Pensavo di averla scampata ma a questo punto credo di averlo preso non so come visto che non ci siamo baciati (vista la mia paura)... sono in una fase di panico assurdo, tanto che non riesco neanche ad addormentarmi tra l'ansia e il malessere... cerco di tenere duro ma è davvero difficile...
Ciao Federica, oggi va meglio?
 
Ciao Trudy! Così così... sono convalescente ancora ma non ho v... forse mi sarei sentita meglio. In ogni caso non capisco se è una cosa data dall'ansia e dallo stress o qualcosa di organico, staremo a vedere ..
Stai per caso affrontando un periodo stressante? Lessi che a breve dovresti laurearti, forse è quello...

Comunque tieni conto che la testa fa la maggior parte del lavoro: nei periodi stressanti penso spesso alla nostra fobia, penso che starò male e inizio a provare nausea. Una cosa che mi aiuta, quando ho tempo, è: guardare film o video, ascoltare la musica e, se c'è bello, uscire con il cane. Non so da te ma qua c'è un tempaccio e anche questo influisce parecchio :(
 
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