• Questa community è solo un punto d'incontro per persone che soffrono di emetofobia e non può essere considerata come terapia per superarla, per questo consigliamo sempre di consultare uno specialista. Buona navigazione a tutti. ;)

Non ce la faccio più ad andare avanti

Chiara

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Io non ce la faccio più. Sono precipitata in un buco nero, sono diventata praticamente anoressica, non esco più dalla mia stanza, ho paura di star male 24 ore su 24 e non c'è giorno che non pensi al suicidio come liberazione da questa fobia maledetta che mi consumando fisicamente e mentalmente ogni giorno di più. Ho paura, peso 41 kg per 1.60 m e perdo in media un kg ogni due settimane. Non ce la faccio più, non ce la faccio più a "vivere" così...non vedo via d'uscita...non riesco nemmeno a uscire di casa per andare dalla mia psicoterapeuta, non parlo nemmeno più perché ho somatizzato una sensazione di nausea alla gola che mi fa avere paura anche di parlare. Non ho più niente, non voglio più andare avanti...
 
Chiara, non sai quanto mi dispiace leggere post del genere, e non sai quanto ti capisco in certe cose che dici. Pensare alla morte è come una sorta di “liberazione”, ma al tempo stesso vuol dire “scappare” e ricorrere alla via più semplice. Comprendo perfettamente quanto possa essere orribile vivere con una maledetta fobia che ti porta a livelli del genere, ma più che dirti “reagisci”, da questo forum personalmente si puó fare veramente poco. Hai provato a leggere il post di @una_madre? Ti potrebbe aiutare molto a riflettere... due anni fa anche io pensavo continuamente al suicidio pur di non vivere così, ma poi mi sono reso conto che dovevo alzarmi da quel letto e fare qualcosa per non lasciarla vinta alla fobia! Ti posso consigliare di prendere appuntamento con uno psichiatra, magari in contemporanea con il tuo attuale terapeuta. Lo so che in questo momento qualsiasi consiglio ti puó sembrare stupido o inutile. Parlane con i tuoi, se possibile, a costo di farti trascinare con la forza da loro. Ti stai arrendendo alla fobia. Vuoi davvero questo?
 
L'ho letto, ma non mi vedo fuori da quest'inferno in alcun modo...sto costantemente male, come si può essere sani di salute e stare sempre così male con lo stomaco? Non è possibile...
 
Me lo sono chiesto spesso anche io. Semplicemente perchè lo stomaco è come un secondo cervello, non a caso è il primo organo che da disturbi in caso di stress, ansia, spavento o altro, appunto perchè il cervello manda segnali di allarme tramite il corpo, nel nostro caso va a toccare il punto più debole. Fidati che anche io due anni fa stavo perennemente in un letto a non fare niente e dormire tutto il giorno. Non ti dico di pensare alla guarigione totale, ma devi credere nel fatto che puoi almeno migliorare. Inizia da questo. La storia di Elena non parla di guarigione, ma di essere riuscita a rialzarsi da un periodo parecchio buio e di aver trovato uno spiraglio. È già tanto anche questo. Essendoci passato, so perfettamente cosa si prova a toccare il fondo, ma più ti convinci che non uscirai da questa situazione, più la fobia avrà campo libero.
 
Chiara anch'io ho passato un periodo buio come il tuo, anch'io non mangiavo più, anch'io sono arrivata a perdere tantissimo peso, anch'io sono arrivata a non voler uscire più di casa...poi ho chiesto aiuto. Mi sono rivolta prima al mio medico di base che mi ha indirizzata ad un consultorio. Mi hanno prescritto un antidepressivo e un ansiolitico e quelli, insieme ad un pò di forza di volontà, mi hanno aiutata a reagire a ad uscire almeno da quel periodo oscuro. A distanza di anni e, a paragone con quella fase della mia vita, sto decisamente meglio anche se l'emetofobia c'è sempre, non se ne è andata, infatti ho iniziato un nuovo percorso psicoterapeutico. Però credimi, ci si rialza, prima o poi.
 
In realtà il secondo cervello è l'intestino! Non lo stomaco... me lo disse il mio psicoterapeuta e lessi alcuni articoli scientifici, perché abbiamo un sacco di terminazioni nervose!! Anche lo stomaco ha terminazioni nervose, ma dopo il cervello, il segnale passa direttamente al nostro intestino, non a caso si dice "mi sentivo stringere le budella dalla paura".
Comunque Chiara, reagisci, è una parola per te stressante, però non ci sono alternative, il suicidio NO, te ne prego, parla con la tua terapeuta, con qualcuno, ma fai qualcosa, sono sicura che l'aiuto arriverà!!!
Ho avuto anche io un periodo NERo, volevo rinchiudermi in una casa di ricovero e marcire, invece sono andata da un terapeuta e mi ha salvato la vita! Me l'ha ridonata! C'è una liberazione alternativa al suicidio, SEMPRE!
 
Ringrazio tutti per le vostre parole, ho appuntamento con la mia terapeuta venerdì...devo prendere coraggio e iniziare la cura con gli antidepressivi
 
Ecco inizia con il farmaco, perché evidentemente sei in una fase di nero totale, ti risolleverà per il momento, e poi piano piano scala e vedi di concentrarti sulla terapia, mio consiglio, poi ovvio è il tuo terapeuta a dirti cosa è meglio fare! Fora e coraggio! :)
 
Allora secondo me se parti con qualche farmaco vedrai come torni su e poi sarai più in grado di gestire le cose, ma ripeto questo deciderà tutto chi ti segue, mi auguro per te che tu ritrova la forze!!
 
Ciao Chiara, se il periodo è molto complicato, la cura con qualche farmaco che ti da il tuo terapeuta servirà ad aiutarti a recuperare rapidamente. Poi, sicuramente la terapia psicologica dovrà fare il resto del lavoro. A parte questo, quello che ci tengo a dirti, è di non perdere mai la speranza di stare bene. I miei problemi sono iniziati tanti tanti anni fa con l'emetofobia, verso i 35 anni si sono risolti. Ora, con questo non voglio dirti che ci metterai 20, 10, 5 o 40 anni, ma quello che voglio dirti è che se ci credi la superi questa fobia. Il tempo è variabile, dipende da molteplici fattori, magari anche in pochi mesi ce la fai. Può richiederti sì tanti sacrifici, tanto impegno, ma io ora non ho più problemi, a lavoro, con i miei amici, ho una famiglia, e non mi interessa quello che ho perso nella mia adolescenza e nella mia età più giovane, perché so che davanti ho ancora tanto da vivere. Ti auguro di risolvere presto i tuoi problemi, ce la puoi fare anche tu! Un abbraccio! :)
 
Chiara, leggere le tue parole mi fa stringere il cuore... Piccola Chiara! Quanto dolore leggo!
Non aver paura di prendere i medicinali, in un caso come il tuo sono fondamentali. Così come la psicoterapia, lo è.
Sto lottando, stiamo lottando, con mia figlia, affinché questo disturbo venga riconosciuto come tale.
Non è una patologia alimentare, non è una fobia classica.
È qualcosa che ti logora fino a toglierti la voglia di andare avanti. Ma la vita è così bella, così ricca di gioie... se solo si riuscisse ad andare al di là della paura!
Ce la farai Chiara, credo in te.
Scrivimi se hai bisogno, io sono qui.
 
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