• Questa community è solo un punto d'incontro per persone che soffrono di emetofobia e non può essere considerata come terapia per superarla, per questo consigliamo sempre di consultare uno specialista. Buona navigazione a tutti. ;)

Come sapete quando è arrivato il momento?

una frase che potrei aver detto io....e infatti ci ho appena scritto un post.

Ci avete lavorato sopra in terapia? se ti va di parlarne...

Ci abbiamo lavorato tantissimo, abbiamo provato vari approcci, vari metodi, rassicurazioni, esposizioni.... Ma non cambia nulla purtroppo, anche se le crisi di ansia sono davvero poche, ma tieni presente che praticamente vivo isolato in casa senza amici né lavoro...
 
Ci abbiamo lavorato tantissimo, abbiamo provato vari approcci, vari metodi, rassicurazioni, esposizioni.... Ma non cambia nulla purtroppo, anche se le crisi di ansia sono davvero poche, ma tieni presente che praticamente vivo isolato in casa senza amici né lavoro...

non è molto rassicurante quello che scrivi.
E' sperimentato sulla mia pelle che se mi chiudo in casa, la mia emetofobia si riduce del 50%. Gli unici eventi sarebbero o qualche farmaco, o qualche cibo, ma bene o male avrei un bagno raggiungibile in 10 secondi, nessuno che mi ronza intorno nel momento del terrore, e seppur terrorizzata ci sarebbero degli elementi di ansia in meno.

Ma questa non è vita.E leggere che tu fai questa vita nonostante la terapia mi rattrista molto. A maggior ragione perchè sto vivendo una situazione in qualche modo simile.
Il nostro problema è irrisolvibile?
Gli psicologi non sono preparati?
Oppure io e te abbiamo avuto solo sfortuna? (per fortuna qui dentro c'è chi ha fatto terapia con successo!)
 
Credo che ogni persona abbia sviluppato l'emetofobia per un motivo a sé, così come credo che ogni persona abbia dei metodi diversi per uscirne. Io ne ho provati parecchi, comprese esposizioni a scene di vomito, parlarne intensamente, sforzarmi a mangiare quando ho nausea... Per non parlare della mia vecchia psicologa analista, ore e ore a parlare di mia madre, mio padre e dei miei nonni per arrivare a conclusioni assurde tipo "tu non vuoi vomitare perchè il cibo è mamma e tu non vuoi liberartene". E una volta che lo so come faccio per uscirne????

Non ho una vita molto felice, negli ultimi tre anni ho tentato il suicidio due volte senza successo... Adesso mi sto iscrivendo al collocamento mirato (dato che mi hanno dato un'invalidità pari al 75%) per vedere se riesco a trovare qualche lavoro part time, sarebbe più gestibile che fare una giornata intera senza mangiare. Però ci sono stati anche periodi in cui l'emetofobia era meno presente, anche se non sono mai stato spensierato nella vita. Che altro possiamo fare se non affidarci a professionisti? Almeno si ha l'impressione di fare qualcosa per uscirne...
 
Dobbiamo affidarci a dei professionisti! perchè probabilmente se non lo facessimo staremmo ancora peggio.

Però il tuo caso mi fa riflettere, spesso si legge in giro che una persona con una fobia va in terapia e apprende delle tecniche che in poco tempo le fanno superare la fobia. Sembra che sia tutto facile, e invece è difficilissimo. Ci sarà che ne esce al 100%, ma ci sono anche tante persone a cui l'aiuto del professionista serve solo per non stare malissimo, ma il problema non lo risolvono mai al 100%.

Mi rendo conto di essere pessimista, e spero tanto che qualcuno mi dica che sbaglio, che guarire dalle fobie si può, anche dai casi "gravi" (brutto termine!). Iocambierò psicologa, spero sia quella giusta. Non dico che la precedente non mi abbia aiutato, sicuramente sto meno male di quando ho iniziato, ma non ho risolto, continuo a sopravvivere e ad evitare certe cose...e questa per me non è la soluzione!

Per quanto riguarda l'analisi, la penso come te. C'è qualcuno a cui è servita, nel mio caso non faceva per me......4 anni in cui avrei potuto mettermi davanti allo specchio o parlare al mio gatto e sarebbe stata la stessa cosa.
 
Sì, sbagliate a parlare così.
Innanzitutto NESSUNO ha la bacchetta magica, nemmeno il terapeuta più professionale al mondo, il punto è avere chi ti segue, capire chi ti guida e COME, in più la TUA collaborazione, perché se aspetti che faccia tutto lui/lei.... Allora rinunciate. Dovete avere VOI la volontà di volerne uscire, e sì ovvio che ci sta chi ti segue, perché sì, ci deve essere quella collaborazione. Bisogna trovare lo psicoterapeuta per casi del genere, poi quale sia il suo metodo, sta a voi, ma se non ci si mette di volerne uscire ragazzi... E' dura. Io sono arrivata ad un punto che stavo TROPPO male e ho voluto uscirne. E ci sto riuscendo. Certo ho ancora ricadutine, ma piccole, ma la differenza? AFFRONTO, VIVO LA VITA. E affronto tutto con più positività e spirito. Andate fuori casa, cercate persone, fate degli hobby, ponetevi obiettivi, quello che volete. Ma vivete ;)
 
Non ho una vita molto felice, negli ultimi tre anni ho tentato il suicidio due volte senza successo

Credo che in alcuni casi non si possa ridurre tutto ad una "sola" fobia...Ok sono emetofobico, ma se arrivo a stare cosi male a tal punto che anni e anni di terapia non mi riescono a smuovere nulla, direi che non può essere solo emetofobia. Quella sarà la punta dell'iceberg di svariati ptoblemi accumulati uno sull'altro.
Io credo fermamente che il problema sia risolvibile e che ci siano molti psicoterapeuti preparati e pronti a mettere a disposizione la loro professionalità per aiutarci!
 
Il nostro problema è irrisolvibile?
No. E' perfettamente risolvibile.
Gli psicologi non sono preparati?
Il presupposto è che devi pensare che lo siano quando fai terapia.
Oppure io e te abbiamo avuto solo sfortuna?
Più che sfortuna, nei casi in cui una terapia non funziona, può essere perché il paziente e il terapeuta non siano compatibili. Possono esserci molti motivi per questo.
spero tanto che qualcuno mi dica che sbaglio
Sbagli.
che guarire dalle fobie si può
Certo che si può, e tutti noi dobbiamo pensare che sia possibile.

Quando parliamo di emetofobia, non stiamo parlando del semplice rapporto col vomito, ma di tutte le dinamiche che ci sono dietro.
L'emetofobia è solo il punto finale di tanto altro che c'è dietro.
Uno degli scopi della terapia è indagare cosa c'è dietro.
Che sia il rapporto coi genitori, che sia un episodio, che sia un problema sociale, che sia una depressione, che sia un rapporto con un partner, che sia un trauma, che sia un problema di infanzia, che sia tutto quello che sia, tutto questo va cercato indietro nel passato. Rivissuto, compreso, capito, accettato, superato.
La nostra volontà di uscire da questa situazione, la professionalità del terapeuta, l'impegno nel fare la terapia, la fiducia nel terapeuta, l'impegno nel voler mettersi in gioco, e volersi bene, sono tutte cose importanti per un buon successo.
Inoltre, non c'è un tempo. Pensare che in 30 giorni (ad esempio) ho risolto l'emetofobia è inutile.
Io sono qui, dopo 20 anni di emetofobia, e i 3/4 in terapia, e vi dico che ce la potete fare. A me non me ne fregava nulla di quanto tempo ci avessi messo: io volevo stare bene e punto.
Inoltre, non pensate che finita la terapia saranno sparite tutte le ansie e le paure. Quello che cambierà sarà il vostro metodo di affrontarle, saprete come gestirle, saprete capire che non c'è più una patologia, ma una consapevolezza di chi siete e che ce la potete fare.
Io vorrei che anche se ora siete presi dal pessimismo, possiate lasciare uno spiraglio alla possibilità di guarire, altrimenti siete voi stessi a boicottare il vostro successo, e penso che tutti noi qui vogliamo stare bene! :)
@trevor90 le ansie in questo periodo sono diminuite?
Inoltre, hai ragione quando dici di doversi affidare ai professionisti, ma non è solo l'impressione di fare qualcosa per uscirne, è che stai proprio facendo qualcosa per uscirne! Non è solo impressione! ;)
 
le ansie in questo periodo sono diminuite?
beh diciamo che un anno fa, quando sono uscito dall'ospedale, mi veniva la nausea anche per andare dal tabaccaio, adesso dopo un anno sono "riuscito" a comprare una macchina, cosa che poco tempo fa mi faceva venire un sacco di paranoie....
A volte sono positivo, penso che se devo fare qualcosa non devo pensarci, bisogna farla e basta, ma è davvero difficile non ascoltare quella vocina che dice "e se invece questa volta capitasse davvero?"

Dovevo provare la terapia breve strategica ma poi sono finito in ospedale ed è saltato tutto. Ma ho letto che può funzionare come può non funzionare...
 
beh diciamo che un anno fa, quando sono uscito dall'ospedale, mi veniva la nausea anche per andare dal tabaccaio, adesso dopo un anno sono "riuscito" a comprare una macchina, cosa che poco tempo fa mi faceva venire un sacco di paranoie....
A volte sono positivo, penso che se devo fare qualcosa non devo pensarci, bisogna farla e basta, ma è davvero difficile non ascoltare quella vocina che dice "e se invece questa volta capitasse davvero?"

Dovevo provare la terapia breve strategica ma poi sono finito in ospedale ed è saltato tutto. Ma ho letto che può funzionare come può non funzionare...
Però lo vedi che allora qualcosa di positivo c'è stato. Quindi, la tua vocina potrebbe anche dirti che ci potrebbero ancora essere ulteriori cose positive in futuro! ;)
Adesso quindi non fai la breve strategica? Quale fai?
 
mi fa piacere che mi abbiate detto che mi sbaglio;)

anche per me la terapia ha avuto tanti effetti positivi. Forse non sull'emetofobia, o forse quella si è riacutizzata adesso perchè sono in un periodo difficile. Ma su tanti aspetti mi ha aiutato, sono proprio diversa....avrò anche l'ansia, ma su tanti aspetti della vita mi faccio meno complessi e meno paranoie.
Certo che se risolvessi anche questa cosa, in modo da divertirmi un po' di più, sarebbe perfetto!

Quando dico divertirmi, non intendo fare granchè di eccezionale, ma solo fare le cose, qualsiasi cosa, senza pensare continuamente a tutti gli "e se?" che conosciamo tutti molto bene!
 
Trevor allora vedi che qualcosa si smuove!
Hai preso una macchina, sei uscito. Io non prendevo nemmeno più la macchina in mano, adesso sono tornata a guidare, e pensa ho avuto la nausea ieri mentre guidavo, avevo ansia, e ho guidato lo stesso, ho mandato a quel paese la mia ansia, non l'ho data vinta. E' una settimana che sono su di giri, ho smosso di più la matassa interiore xD

Ma allora vedete che qualcosa di buono in voi è accaduto? Perché non valorizzate quello? Se lo fate, viene anche il resto!
Con i se e con i ma sapete che non si fa nulla, lo so è difficile! Per me anche eh... Però vedete che NON siete malmessi, cioè siete ancora nel percorso, va ancora imboccata la via corretta, e sono anche io dell'idea ormai che non è importante quanto tempo, ma come lo impieghi e i risultati che arrivano mano a mano.
 
Terapia cognitivo comportamentale... Però non mi sembra che mi aiuti tanto.
C'è qualcosa che non mi è chiaro scusami. Se non sbaglio la cognitivo comportamentale è proprio una forma di terapia breve!
In ogni caso, mi sembra che qualcosa l'hai ottenuta di positivo però, o sbaglio? :)
Ma allora vedete che qualcosa di buono in voi è accaduto? Perché non valorizzate quello?
Esatto! :)
 
@Valentina tu hai perfettamente ragione, io non dirò mai che i tre anni di terapia non mi sono serviti, ma ci sono momenti in cui mi blocco ancora per l'ansia.....che poi l'ansia dipenda dall'emetofobia, o da altro, credo cambi poco. Rimane il fatto che ci sono ancora cose che non faccio perchè mi prende il panico. E mi fa rabbia anche che un anno fa per esempio stavo molto meglio, poi sono come regredita. Certo, di periodi buoni ne ho avuti tanti, anzi forse rispetto a tante storie che si leggono, io sono una di quelle che sta bene, ho fatto anni in cui mi sentivo invincibile, e anni di crollo, ma le cose basilari le ho sempre fatte....ok, non tutte, ma molte. Ho mantenuto un lavoro nonostante patissi e patisco le pene dell'inferno per portarlo a termine.

@Re Julien la cognitivo-comportamentale è breve in teoria, nel senso che se uno ci va per un problema circoscritto, è possibile che lo risolva in tempi brevi con gli esercizi di esposizione mirata ecc ecc, ma spesso salta fuori che abbiamo un determinato problema pechè dietro c'è un rapporto sbagliato coi genitori (ad esempio) e quindi le cose si allungano......anche di parecchio. E' sicuramente una terapia più pratica dell'analisi, da dei compiti, poi sta a noi farli, e farli seriamente. Io, un errore che ho fatto, è stato quello di aver paura di soffrire troppo, e quindi i compiti li facevo sì, ma sempre controllata, un po' ma non fino in fondo, e la mia psicologa aspettava, aspettava....frse avrei avuto bisogno di essere obbligata (in un certo senso eh!)
 
Ma non sei regredita, NON puoi regredire... Semplicemente hai ancora da risolvere alcune faccende... Poi non so quanto tempo ci andavi dalla psicologa, io ho un incontro di due ore, ma UNA volta ogni mese, adesso quasi due... E sono quasi due anni di terapia, perché è una volta al mese o che, e ti assicuro che quello che faccio è parecchio tosto...Poi l'altro anno essendo operata il tutto era più difficile, comunque... Il tempo non dovrebbe interessare, ma come lo impieghi ti ripeto. Vuol dire che avevi abbastanza difficoltà, se ancora adesso hai un pochino di ansia, ricordati che i problemi che ti porti da bambina fino ad adulta non si risolvono in un battito di ciglia come un trauma che hai subito da adulto, ci vuole il suo tempo. E se i problemi sono tanti, piano piano. Se hai avuto dei risultati vuol dire che molte cose le stai affrontando bene, altre no, allora in quel caso devi concludere ;)
 
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