Ciao!
Vorrei condividere un'esperienza che ho vissuto due estati fa. Nonostante sia passato più di un anno, mi sembra sia successo da pochissimo tempo; queste cose mi marcano molto.
Sono stato in vacanza a Barcellona, 10 giorni bellissimi e intensi. L'estate è il periodo dell'anno durante il quale la mia emetofobia si fa meno sentire (ed immagino che questo valga per molti di noi), visto che i rischi di doversi confrontare con il vomito sono apparentemente ridotti rispetto al resto dell'anno.
In aereo, sul volo di ritorno, poco dopo il decollo, sento che una bambina qualche fila davanti alla mia sta rimettendo l'anima. Ovviamente panico. Anche se la cosa più logica da fare è non guardare e non ascoltare nulla, naturalmente devo accertarmi di quello che sta succedendo, non so voi, ma è più forte di me, devo cercare avere il controllo quando succede, devo essere sicuro di capire cosa capita esattamente. Purtroppo non ci sono dubbi: le hostess vanno e vengono per dare ai genitori dei sacchetti per vomitare e portare via quelli usati, il tutto con tanto di buon umore e sorrisi, come se tutto fosse normale (e per carità, per loro probabilmente lo era). Dopo qualche secondo mi sono deciso a mettere le cuffiette con la musica alta e a cercare di riposare chiudendo gli occhi. È durata un'eternità, ovviamente mi sembrava di sentire l'odore, ma non eccessivamente forte, non saprei dire se fosse nella mia testa o meno. Terribile.
Il volo finisce, usciamo tutti finalmente all'aria aperta. Avevo letto da qualche parte che i virus intestinali adorano i cunicoli dell'aria condizionata degli aerei, dove possono sopravvivere e spostarsi facilmente. Nonostante questo, devo dire che mi sono tranquillizzato abbastanza velocemente : vista la stagione, mi sono detto che c'erano più probabilità che fosse un malessere causato dalle turbolenze del decollo, che un virus (anche se so che il rischio di contrarli esiste tutto l'anno). Sono rientrato e non ci ho più pensato.
Il giorno seguente era il compleanno del padre del mio compagno, 50 anni festeggiati con una grande festa in giardino. I suoi genitori abitano lontano dai nostri appartamenti, quindi avremmo dormito da loro. Ho passato la giornata ad aiutare nei preparativi e la serata a servire gli invitati, a ballare e soprattutto a bere vino e a mangiare l'impossibile. Andava tutto bene, mi divertivo, mi davo da fare. La sera tardi era fresco, quindi per stare fuori ho messo un giacchetto.
Ad un certo punto ero fuori e dopo aver mangiato il dolce, bevendo un bicchiere chiacchierando, dal niente ho sentito lo stomaco come bloccarsi e un gusto acido in bocca. Nulla di ché, ma per me ogni minimo segnale proveniente da lì è motivo di preoccupazione, quindi sono rientrato per sicurezza.
Purtroppo non è bastato e poco dopo è arrivata la nausea. Sono salito in camera per cercare di tranquillizzarmi, pensavo fosse un mix fra l'aver bevuto un po' troppo e un po' d'ansia, ma niente, non passava. Ho mangiato un po' di bicarbonato, ma è servito solo ad accentuare la sensazione di disgusto, quindi ho preso una pastiglia per la nausea. A tratti la nausea era meno forte, sono sceso per cercare di distrarmi, ma proprio non ero in forma. Sono dovuto tornare al piano di sopra e la nausea era sempre più forte. Ho cominciato a fare fatica a respirare, ad avere voglia di piangere, a camminare avanti e indietro, a non capire più cosa potessi fare per smettere di stare male senza rimettere, ma il mio corpo non ne voleva sapere. Il tutto era peggiorato dal pensiero che avessi mangiato tantissimo e che tutto sarebbe dovuto uscire di nuovo.
IMPORTANTE : so che posso essere particolarmente dettagliato nelle descrizioni a volte, quindi a partire da qui, se questo vi disturba, forse dovreste smettere di leggere
Non so se è così anche per voi, ma ad un certo punto sento quando passo il limite, quando la sensazione oltrepassa quella che posso provare quando la nausea è solo psicologica e non viene da un bisogno fisiologico. È quello che è successo: ho capito che avrei dovuto farlo, anche se non volevo.
Ho cercato di resistere un altro po' e poi ho preso coraggio. Sono corso al gabinetto, che però è in una stanza piccolissima, nella quale c'è solo quello per intenderci.
Ho appena avuto tempo di chiudere la porta, l'ho sentito arrivare. Mi sono subito accovacciato. Non avevo la più pallida idea di cosa dovessi fare. Per quanto naturale, è una cosa che non so più fare, me ne sento incapace. Aspetto, lo sguardo fisso sul fondo della tazza, sputo la saliva acida. Poco dopo arriva, sento salire su tutto, chiudo gli occhi e spero passi presto. Non riesco a gestirmi, rischio di sbattere la testa contro il gabinetto, involontariamente sbatto i piedi contro la porta, non riesco a ricordare alcun rumore, ma credo di farne uno proprio brutto e nonostante tutto questo sforzo, NIENTE. Non è uscito assolutamente niente, nemmeno una goccia, mi sono solo fatto male. Contrarre senza lasciarsi andare fino in fondo fa male, fisicamente. Non sono in stato in grado di lasciarmi andare, ho cercato fino all'ultimo di controllare l'incontrollabile, nonostante in quel momento stessi talmente male che la sola cosa che volevo veramente era vomitare tutto.
Fortunatamente nessuno ha sentito nulla, c'era troppo rumore. Comincio a sentirmi meglio, ma so che non è finita. La nausea torna prepotente dopo qualche minuto. Vado in bagno, stesso procedimento. L'attacco è più violento ancora. Sento il mio compagno arrivare e cercare di aprire : sapeva che stavo male e aveva sentito il rumore dei calci sulla porta, ma io non volevo nessuno, non volevo che mi sentisse nessuno, non volevo appoggio, volevo solo sparire. Dopo qualche conato a vuoto, esce qualcosa e sento che per il mio cervello è ok, basta sto bene, stop, ma so per certo che non è uscito quasi niente e che non basterà a farmi stare meglio, quindi rimango con la testa posata sul gabinetto e quando ricominciando a respirare sento l'odore, dò subito un'altra boccata.
Basta, faceva troppo male, ho smesso. Sono uscito, non so perché, ma mi vergognavo e mi veniva ancora da piangere, nonostante stessi meglio. Avevo freddo ed ero sfinito : l'attacco e l'ansia mi avevano ucciso, devo aver resistito almeno un'ora prima di cercare di cedere, penso sia abbastanza incredibile. Insomma, uno dei miei più grandi incubi si era realizzato : sentirmi male mentre non sono a casa mia, dopo aver mangiato tantissimo e in un posto dove non posso stare tranquillo perché ci sono moltissime persone.
Nonostante il rumore del piano di sotto, ho dormito fino al mattino dopo, facendo incubi stranissimi. Mi sono svegliato con una sete incredibile ed una nausea immonda, ma la mia forza di volontà è troppo forte. Mi sono tenuto la nausea tutto il giorno, piantato a letto senza forze con sbalzi di temperatura, bevendo a sorsetti piccoli cercando di tenere tutto giù. Sono rimasto molto tempo in dormiveglia, seduto inclinato per non rimettere, con gli schiamazzi e l'odore di cibo in camera, visto che il giorno dopo hanno fatto una grigliata in giardino. Ho fatto gli incubi peggiori della mia vita e sapevo che dovevo ancora scaricare quello che rimaneva, non stavo bene. In serata, quando tutti se ne sono andati, mi sono alzato e lo sapevo, anche se non avevo i conati diretti, dovevo andare al bagno. Stessa scenata che la sera prima, per buttare fuori un po' d'acqua. La nausea è tornata poco dopo, quindi sono andato a riposare. Non ce la facevo più : lo sforzo fisico e l'ansia mi avevano sfinito.
Ho dormito fino al mattino seguente e al mio risveglio sentivo la netta differenza : stavo di nuovo bene e la cosa mi faceva sentire stupidamente felice. Non sono contento di come è andata : non sono riuscito a farlo, non ho gestito la situazione correttamente, non ho fatto quello che avrei dovuto fare per stare meglio (e ho dovuto pure beccarmi una frecciatina della serie "Boh dai che noia, se avessi vomitato come si deve adesso staresti già bene").
Non saprei dire se è stato un virus preso dalla ragazzina in aereo o una congestione, ma purtroppo quest'esperienza non ha fatto che peggiorare la mia paura di stare male: non è la prima volta che non riesco fisicamente a vomitare e credo che sia pericoloso oltre che ridicolo e fastidioso.
Vorrei sapere se qualcuno riscontra malauguratamente lo stesso mio problema
Saluti ^^
Vorrei condividere un'esperienza che ho vissuto due estati fa. Nonostante sia passato più di un anno, mi sembra sia successo da pochissimo tempo; queste cose mi marcano molto.
Sono stato in vacanza a Barcellona, 10 giorni bellissimi e intensi. L'estate è il periodo dell'anno durante il quale la mia emetofobia si fa meno sentire (ed immagino che questo valga per molti di noi), visto che i rischi di doversi confrontare con il vomito sono apparentemente ridotti rispetto al resto dell'anno.
In aereo, sul volo di ritorno, poco dopo il decollo, sento che una bambina qualche fila davanti alla mia sta rimettendo l'anima. Ovviamente panico. Anche se la cosa più logica da fare è non guardare e non ascoltare nulla, naturalmente devo accertarmi di quello che sta succedendo, non so voi, ma è più forte di me, devo cercare avere il controllo quando succede, devo essere sicuro di capire cosa capita esattamente. Purtroppo non ci sono dubbi: le hostess vanno e vengono per dare ai genitori dei sacchetti per vomitare e portare via quelli usati, il tutto con tanto di buon umore e sorrisi, come se tutto fosse normale (e per carità, per loro probabilmente lo era). Dopo qualche secondo mi sono deciso a mettere le cuffiette con la musica alta e a cercare di riposare chiudendo gli occhi. È durata un'eternità, ovviamente mi sembrava di sentire l'odore, ma non eccessivamente forte, non saprei dire se fosse nella mia testa o meno. Terribile.
Il volo finisce, usciamo tutti finalmente all'aria aperta. Avevo letto da qualche parte che i virus intestinali adorano i cunicoli dell'aria condizionata degli aerei, dove possono sopravvivere e spostarsi facilmente. Nonostante questo, devo dire che mi sono tranquillizzato abbastanza velocemente : vista la stagione, mi sono detto che c'erano più probabilità che fosse un malessere causato dalle turbolenze del decollo, che un virus (anche se so che il rischio di contrarli esiste tutto l'anno). Sono rientrato e non ci ho più pensato.
Il giorno seguente era il compleanno del padre del mio compagno, 50 anni festeggiati con una grande festa in giardino. I suoi genitori abitano lontano dai nostri appartamenti, quindi avremmo dormito da loro. Ho passato la giornata ad aiutare nei preparativi e la serata a servire gli invitati, a ballare e soprattutto a bere vino e a mangiare l'impossibile. Andava tutto bene, mi divertivo, mi davo da fare. La sera tardi era fresco, quindi per stare fuori ho messo un giacchetto.
Ad un certo punto ero fuori e dopo aver mangiato il dolce, bevendo un bicchiere chiacchierando, dal niente ho sentito lo stomaco come bloccarsi e un gusto acido in bocca. Nulla di ché, ma per me ogni minimo segnale proveniente da lì è motivo di preoccupazione, quindi sono rientrato per sicurezza.
Purtroppo non è bastato e poco dopo è arrivata la nausea. Sono salito in camera per cercare di tranquillizzarmi, pensavo fosse un mix fra l'aver bevuto un po' troppo e un po' d'ansia, ma niente, non passava. Ho mangiato un po' di bicarbonato, ma è servito solo ad accentuare la sensazione di disgusto, quindi ho preso una pastiglia per la nausea. A tratti la nausea era meno forte, sono sceso per cercare di distrarmi, ma proprio non ero in forma. Sono dovuto tornare al piano di sopra e la nausea era sempre più forte. Ho cominciato a fare fatica a respirare, ad avere voglia di piangere, a camminare avanti e indietro, a non capire più cosa potessi fare per smettere di stare male senza rimettere, ma il mio corpo non ne voleva sapere. Il tutto era peggiorato dal pensiero che avessi mangiato tantissimo e che tutto sarebbe dovuto uscire di nuovo.
IMPORTANTE : so che posso essere particolarmente dettagliato nelle descrizioni a volte, quindi a partire da qui, se questo vi disturba, forse dovreste smettere di leggere
Non so se è così anche per voi, ma ad un certo punto sento quando passo il limite, quando la sensazione oltrepassa quella che posso provare quando la nausea è solo psicologica e non viene da un bisogno fisiologico. È quello che è successo: ho capito che avrei dovuto farlo, anche se non volevo.
Ho cercato di resistere un altro po' e poi ho preso coraggio. Sono corso al gabinetto, che però è in una stanza piccolissima, nella quale c'è solo quello per intenderci.
Ho appena avuto tempo di chiudere la porta, l'ho sentito arrivare. Mi sono subito accovacciato. Non avevo la più pallida idea di cosa dovessi fare. Per quanto naturale, è una cosa che non so più fare, me ne sento incapace. Aspetto, lo sguardo fisso sul fondo della tazza, sputo la saliva acida. Poco dopo arriva, sento salire su tutto, chiudo gli occhi e spero passi presto. Non riesco a gestirmi, rischio di sbattere la testa contro il gabinetto, involontariamente sbatto i piedi contro la porta, non riesco a ricordare alcun rumore, ma credo di farne uno proprio brutto e nonostante tutto questo sforzo, NIENTE. Non è uscito assolutamente niente, nemmeno una goccia, mi sono solo fatto male. Contrarre senza lasciarsi andare fino in fondo fa male, fisicamente. Non sono in stato in grado di lasciarmi andare, ho cercato fino all'ultimo di controllare l'incontrollabile, nonostante in quel momento stessi talmente male che la sola cosa che volevo veramente era vomitare tutto.
Fortunatamente nessuno ha sentito nulla, c'era troppo rumore. Comincio a sentirmi meglio, ma so che non è finita. La nausea torna prepotente dopo qualche minuto. Vado in bagno, stesso procedimento. L'attacco è più violento ancora. Sento il mio compagno arrivare e cercare di aprire : sapeva che stavo male e aveva sentito il rumore dei calci sulla porta, ma io non volevo nessuno, non volevo che mi sentisse nessuno, non volevo appoggio, volevo solo sparire. Dopo qualche conato a vuoto, esce qualcosa e sento che per il mio cervello è ok, basta sto bene, stop, ma so per certo che non è uscito quasi niente e che non basterà a farmi stare meglio, quindi rimango con la testa posata sul gabinetto e quando ricominciando a respirare sento l'odore, dò subito un'altra boccata.
Basta, faceva troppo male, ho smesso. Sono uscito, non so perché, ma mi vergognavo e mi veniva ancora da piangere, nonostante stessi meglio. Avevo freddo ed ero sfinito : l'attacco e l'ansia mi avevano ucciso, devo aver resistito almeno un'ora prima di cercare di cedere, penso sia abbastanza incredibile. Insomma, uno dei miei più grandi incubi si era realizzato : sentirmi male mentre non sono a casa mia, dopo aver mangiato tantissimo e in un posto dove non posso stare tranquillo perché ci sono moltissime persone.
Nonostante il rumore del piano di sotto, ho dormito fino al mattino dopo, facendo incubi stranissimi. Mi sono svegliato con una sete incredibile ed una nausea immonda, ma la mia forza di volontà è troppo forte. Mi sono tenuto la nausea tutto il giorno, piantato a letto senza forze con sbalzi di temperatura, bevendo a sorsetti piccoli cercando di tenere tutto giù. Sono rimasto molto tempo in dormiveglia, seduto inclinato per non rimettere, con gli schiamazzi e l'odore di cibo in camera, visto che il giorno dopo hanno fatto una grigliata in giardino. Ho fatto gli incubi peggiori della mia vita e sapevo che dovevo ancora scaricare quello che rimaneva, non stavo bene. In serata, quando tutti se ne sono andati, mi sono alzato e lo sapevo, anche se non avevo i conati diretti, dovevo andare al bagno. Stessa scenata che la sera prima, per buttare fuori un po' d'acqua. La nausea è tornata poco dopo, quindi sono andato a riposare. Non ce la facevo più : lo sforzo fisico e l'ansia mi avevano sfinito.
Ho dormito fino al mattino seguente e al mio risveglio sentivo la netta differenza : stavo di nuovo bene e la cosa mi faceva sentire stupidamente felice. Non sono contento di come è andata : non sono riuscito a farlo, non ho gestito la situazione correttamente, non ho fatto quello che avrei dovuto fare per stare meglio (e ho dovuto pure beccarmi una frecciatina della serie "Boh dai che noia, se avessi vomitato come si deve adesso staresti già bene").
Non saprei dire se è stato un virus preso dalla ragazzina in aereo o una congestione, ma purtroppo quest'esperienza non ha fatto che peggiorare la mia paura di stare male: non è la prima volta che non riesco fisicamente a vomitare e credo che sia pericoloso oltre che ridicolo e fastidioso.
Vorrei sapere se qualcuno riscontra malauguratamente lo stesso mio problema
Saluti ^^