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Consiglio su nuova psicologa

  • Creatore Discussione Utente eliminato 109
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Utente eliminato 109

Guest
Ciao a tutti, come già qualcuno sa, ho lasciato da un po’ la psicoterapia con la mia vecchia psicologa. Nulla contro di lei, ma purtroppo per ragioni economiche e per il fatto che lei stessa non riusciva a venirmi incontro, ho dovuto mollare. Mi sono messo in contatto con un’altra psicologa, che in teoria dovrebbe venirmi incontro anche sul fattore economico e sulla frequenza di sedute. Il punto è che il primo approccio telefonico già non mi ha convinto: ho chiesto quali siano le sue tariffe, dopo che lei mi ha mandato un messaggio su whatsapp, ma non mi ha voluto rispondere, sviando di continuo la mia domanda. In un primo momento mi ha detto “paga la prima seduta, la seconda sarà gratuita, semmai decidesse di rimanere con me. Questo perché vedo la sua giovane età e posso capire il suo stato economico.” Alla mia domanda “posso gentilmente sapere la tariffa delle sue sedute, o comunque quella della prima?”, mi ha risposto “possiamo fare la prima seduta di 30 min”, sviando sempre la mia domanda. Ora, non so onestamente se possono dire quali siano i costi, ma ho letto di psicologi che non fanno pagare la prima seduta. Il comportamento di questa signora secondo voi è normale? Cioè, non ho il diritto di sapere prima quanto mi costano le sedute con lei o deve essere a “sorpresa”? Delucidatemi per favore.
 
Il tariffario nazionale dell'ordine prevede questo:
  • una seduta di psicoterapia individuale va da 40 a 140 €.
  • una seduta di consulenza e/o sostegno psicologico individuale va da 35 a 115 €.
Se fai psicoterapia, in media si paga intorno gli 80€. Ovviamente, in entrambi i casi, ti deve essere rilasciata la fattura, che poi potrai utilizzare in detrazione nella dichiarazione dei redditi.
Non so il motivo per il quale non ti abbia detto il costo, forse e dico forse, vuole vedere se tu ti troverai bene e non ridurre subito il rapporto ad una questione economica che ti potrebbe far allontanare subito dalla terapia prima ancora di iniziarla.
In ogni caso, penso sia un tuo diritto sapere il costo delle sedute, e penso sia un suo dovere dirti prima il costo della seduta.
 
Esatto. Non saprei... vorrei fare una prima seduta, giusto per capire se potrebbe essere adatta alla mia condizione, anche perché, dalle mie parti non ci sono molti psicologi che fanno terapia cognitivo-comportamentale. Sono solo rimasto un po’ perplesso dal suo comportamento. Poteva anche rispondermi “non posso dire i costi per via telefonica”, anche se, come hai detto tu, credo sia un diritto saperlo.

Riguardo la fattura, mi hai fatto ricordare che la mia precedente psicologa non me l’ha mai rilasciata. Non sapevo nemmeno di questa cosa.
 
Aggiorno: Ho deciso di andarci per avere un quadro della situazione, sia riguardo lei, perché sono il tipo di persona che va molto a pelle, sia per quanto riguarda i costi delle sedute. In pratica lei non fa cognitivo-comportamentale ma psicoterapia analitica. Ovviamente ho spiegato la mia situazione, la fobia e tutto il resto, e mi ha detto che lei mira a scavare il passato e a lavorare sull’accettazione di situazioni che probabilmente non sono state appunto accettate (detto in parole povere). Non mi ha assicurato che “guarisco”, ma questo credo sia normale. Mi ha anche detto che, vista la situazione può venirmi incontro scalando la tariffa delle sedute da 50 a 30 euro, ma sempre settimanalmente, perché altrimenti si perde la continuità del percorso. Io con questi costi riuscirei a poterla iniziare e proseguire, il punto è se questo tipo di terapia sia adatta a me o meno. Se qualcuno ne capisce più di me e potrebbe darmi un consiglio, mi sarebbe di grande aiuto. Ah, questa seduta non l’ho comunque pagata. Mi ha detto di valutare la situazione, e in caso richiamarla.
 
Ciao Roth,
io non conosco la psicoterapia analitica ma sarei proprio curiosa di scavare nel mio passato per eventualmente arrivare all'origine della mia fobia; io ho fatto per qualche mese la cognitivo-comportamentale ma non mi sono trovata bene, non so se è perché non fosse il tipo di terapia adatta a me oppure se era la terapeuta a non essere in sintonia con me (o io con lei), quindi ho mollato..però anche a me piacerebbe riprendere una psicoterapia ma anche il fattore economico è un ostacolo.
 
Beh il prezzo che ti ha proposto e' ottimo secondo me... Io ci andrei, al massimo fai sempre in tempo a cambiare e poi tanti te ne accorgi subito se è quella giusto per te o no. Il feeling,per così dire, con la propria terapista e' ovviamente importantissimo..
 
È stata molta carina, anche perché ha capito la situazione e ha cercato di fare il possibile per venirmi incontro. Il costo sì, è ottimo e potrei affrontarlo senza problemi. Devo ammettere però, che non mi ha dato le sensazioni della mia vecchia psicologa (che faceva cognitivo-comportamentale). Se fa per me, posso comunque capirlo con il tempo... Inutile negare che ho bisogno di un sostegno psicologico, specie in questo periodo. Da solo è dura, non mi sento capito da nessuno. Ho provato a parlarne con le persone a me vicine, ma non mi capiscono. Valuto un attimo la situazione e poi decido se affidarmi a lei. Intanto aspetto qualcuno che magari ha già provato questo tipo di percorso e ne sa più di me.
 
Indubbiamente se senti bisogno di aver bisogno di aiuto fai benissimo, purtroppo è l unico modo per uscirne o comunque riprendere il controllo della nostra vita, anche io appena riesco ritorno dalla psicologa.
Ti dico, io non ho mai fatto terapia cognitivo comportamentale, perché il mio primo problema era la depressione/ansia, l emetofobia è una conseguenza di alcuni problemi già esistenti.... Sinceramente non so neanche se la terapia che seguivo io era analitica o cos'altro... Però da subito mi sono resa conto che faceva per me, in quel momento, e che mi avrebbe di certo aiutata... Bisogna provare, tentare, magari non subito si trova quella giusta o quello che va bene per te non va bene per me... Ripeto; secondo me lo capirai subito se può esserti di aiuto o no...
 
Sai cos’è? A volte è stancante anche ricominciare da zero con il terapeuta. Dover spiegare di nuovo tutto, capire se ti capisce, magari fallire (quindi ricadere) e perdere di nuovo le speranze. Poi ci sono i problemi economici che ostacolano. La vita è imprevedibile: inizi un percorso (che magari va bene, come nel caso della mia ex psicologa), ti licenziano a lavoro e devi necessariamente interrompere. C’è tutta una serie di problematiche che complicano la situazione.
 
Sì lo so, la fatica di ricominciare ogni volta è tanta soprattutto se hai dovuto lasciare un percorso che andava bene e per colpa di eventi esterni... Ma purtroppo la vita è imorevedibile: ora sfrutta questa situazione, prendi quello che ti può dare questa psicologa e vedi che succede... Che altro puoi fare. Sono sicura che in ogni caso qualcosa di buono da tutto ciò puoi tirarlo fuori...
 
@Alessandra, mi sono dovuto licenziare dal lavoro per forza di cose, quindi ho dovuto abbandonare anche la terapia. Avevo chiesto alla psicologa di ridurmi le sedute, se fosse stato possibile ma non accettó. Mi trovavo benissimo con lei, ma capisco anche la sua situazione, non può di certo accollarsi i miei problemi economici.

@fede82 Grazie dei consigli.
 
Ho capito Roth, in effetti anche per me, che lavoro occasionalmente, la questione economica è un ostacolo però vorrei davvero trovare una terapeuta che possa aiutarmi ad uscire da questa fobia invalidante con cui ormai convivo da anni. Io, fossi in te, visto anche il prezzo conveniente, ci proverei. Facci sapere ;)
 
Io ho fatto anche analitica. Sì, tende a cercare le cause del tuo disagio interiore, andando indietro, a capire l'origine dei tuoi conflitti.
30 € a settimana per una seduta di psicoterapia analitica è decisamente poco, direi anche molto poco, non credo tu possa trovare qualcosa a un prezzo più basso.
Spero ti troverai bene! In bocca al lupo! :)
 
Scavare nel passato sarà molto dura per me, forse perché ho sempre cercato di soffocarlo mettendoci pietre sopra e credendo di aver superato certe fasi (che di tanto in tanto riaffiorano, anche sottoforma di sogni). Ma affronterò la questione e vedremo come andrà. Grazie :)
 
Ciao @Alessandra! Sì, ho iniziato settamana scorsa, mercoledì avró la seconda seduta. Come scrissi in precedenza, scavare nel passato non è facile, è come se avessi aperto un vaso di Pandora, difatti nei giorni a seguire non sono stato benissimo... ma se si deve fare ok.
Mi ha lasciato un po’ basito ció che mi ha detto della precendente psicologa: quando mi ha domandato che tipo di lavoro facevamo insieme, ha detto che purtroppo stava sbagliando il percorso, poichè lei stava trattando il mio problema come un disturbo alimentare, quando (a detta sua) non è così. La precedente psicologa si focalizzava molto sul cibo e sul presente, difatti insisteva sul diario alimentare. Quest’altra dice che il problema deve essere risolto alla radice e che l’emetofobia è solo una conseguenza di tutto il resto.
Vedremo...
 
Se posso permettermi, secondo me ha ragione... Il fatto di avere problemi con l alimentazione è una conseguenza ad un qualche problema, non la causa del problema... Oddio non riesco a spiegarmi ma son d'accordo con lei
 
Devo dire che mi ha fatto riflettere molto su alcuni punti. Aldilà del cibo (anche io sono convinto abbia ragione), mi ha fatto riflettere su delle cose personali che credevo di aver accettato ma che in realtà mi sa proprio non sia così... e il fatto di essere stato male dopo averne parlato, mi ha dato conferma. Mi ha detto una frase in particolare: “tu da piccolo non vomitavi il cibo, ma tutto quello che non volevi accettare ed eri costretto a vivere.”

Non sono cose nuove per me, perché mi ero già fatto un’idea che le cause derivano proprio dal mio passato, ma col tempo ho sempre creduto di aver superato quelle cose, o almeno mi ero convinto di questo. Non scendo nei dettagli perché ci vorrebbe un libro per raccontare tutto, però, uscito da lì mi sono sentito come se avessi aperto gli occhi (anche se poi sono stato male). È pesante... spero di riuscire a districare tutti questi nodi col tempo...
 
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