Ciao a tutti ragazzi, questo post più che una domanda o una richiesta è una esperienza, una testimonianza che spero possa essere utile a chi si trova nella mia stessa situazione.
Soffro di emetofobia da più di un anno ormai, inizialmente soffrivo anche di ipocondria che ho fortunatamente scacciato nel giro di poco tempo grazie alla psicoterapia (che ritengo essenziale per chiunque abbia problemi di questo tipo). L’emetofobia invece è sempre rimasta e nonostante la mia paura per il V. Si sia attenuata rispetto a prima, la cosa che mi fa più rabbia è la sua persistenza, il suo martellare la mente con domande e problemi continui legati all’atto del V. Cosa che spesso non mi fa godere i momenti di convivialità, discorsi in cui si parla di cibo, perché subito la paura e l’ansia salgono. La cosa più brutta in tal caso è che l’ansia non è semplicemente, almeno per me, una agitazione violenta, un battito accelerato ma diviene sintomo fisico intestinale, sento un blocco fortissimo alla gola come se avessi qualcosa che dovessi sputare, espellere, poi dolori gastrici alla pancia sporadici, e una forte nausea, questi sintomi non sono discernibili facilmente da quelli di un V. Vero e proprio e questo mi porta ad un giro infinito di ritorni allo stesso pensiero: “e se adesso V.?” Poi l’ansia finisce perché dopo 1h che non accade niente capisci che probabilmente quei sintomi erano frutto della tua mente, eppure dopo qualche ora ecco che tornano gli stessi pensieri, gli stessi sintomi, aria nello stomaco, gola chiusa, dolori addominali, nausea, e da lì i soliti dubbi che sembrano auto-alimentarsi.
Ad oggi dopo aver fatto un percorso di psicoterapia che dura da quasi un anno mi sento arrabbiato con questa paura, perché sento che non merito di vivere in questo modo per colpa sua, d’altra parte però non sembro riuscire a controllarla e questa erompe sempre forte e sempre la stessa, e sono soprattutto i sintomi la cosa peggiore.
Nel corso del tempo ho anche imparato ad apprezzare l’ansia, la vedo come un’emozione genuina che se vogliamo mi differenzia dagli altri e mi permette di mettermi seduto a tavolino con me stesso e chiedermi cosa c’è che non va, cosa devo migliorare, l’ansia ha un potere curativo in un certo senso, ma quando poi si scarica somaticamente e fisicamente è difficile gestirla e invece che essere costruttiva risulta essere distruttiva portandomi a nascondermi piuttosto che ritrovarmi.
Voi che esperienza avete con i sintomi? Avete provato mai le mie stesse sensazioni?
Soffro di emetofobia da più di un anno ormai, inizialmente soffrivo anche di ipocondria che ho fortunatamente scacciato nel giro di poco tempo grazie alla psicoterapia (che ritengo essenziale per chiunque abbia problemi di questo tipo). L’emetofobia invece è sempre rimasta e nonostante la mia paura per il V. Si sia attenuata rispetto a prima, la cosa che mi fa più rabbia è la sua persistenza, il suo martellare la mente con domande e problemi continui legati all’atto del V. Cosa che spesso non mi fa godere i momenti di convivialità, discorsi in cui si parla di cibo, perché subito la paura e l’ansia salgono. La cosa più brutta in tal caso è che l’ansia non è semplicemente, almeno per me, una agitazione violenta, un battito accelerato ma diviene sintomo fisico intestinale, sento un blocco fortissimo alla gola come se avessi qualcosa che dovessi sputare, espellere, poi dolori gastrici alla pancia sporadici, e una forte nausea, questi sintomi non sono discernibili facilmente da quelli di un V. Vero e proprio e questo mi porta ad un giro infinito di ritorni allo stesso pensiero: “e se adesso V.?” Poi l’ansia finisce perché dopo 1h che non accade niente capisci che probabilmente quei sintomi erano frutto della tua mente, eppure dopo qualche ora ecco che tornano gli stessi pensieri, gli stessi sintomi, aria nello stomaco, gola chiusa, dolori addominali, nausea, e da lì i soliti dubbi che sembrano auto-alimentarsi.
Ad oggi dopo aver fatto un percorso di psicoterapia che dura da quasi un anno mi sento arrabbiato con questa paura, perché sento che non merito di vivere in questo modo per colpa sua, d’altra parte però non sembro riuscire a controllarla e questa erompe sempre forte e sempre la stessa, e sono soprattutto i sintomi la cosa peggiore.
Nel corso del tempo ho anche imparato ad apprezzare l’ansia, la vedo come un’emozione genuina che se vogliamo mi differenzia dagli altri e mi permette di mettermi seduto a tavolino con me stesso e chiedermi cosa c’è che non va, cosa devo migliorare, l’ansia ha un potere curativo in un certo senso, ma quando poi si scarica somaticamente e fisicamente è difficile gestirla e invece che essere costruttiva risulta essere distruttiva portandomi a nascondermi piuttosto che ritrovarmi.
Voi che esperienza avete con i sintomi? Avete provato mai le mie stesse sensazioni?