• Questa community è solo un punto d'incontro per persone che soffrono di emetofobia e non può essere considerata come terapia per superarla, per questo consigliamo sempre di consultare uno specialista. Buona navigazione a tutti. ;)

Sintomi ed emetofobia

FlavioT.

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Ciao a tutti ragazzi, questo post più che una domanda o una richiesta è una esperienza, una testimonianza che spero possa essere utile a chi si trova nella mia stessa situazione.
Soffro di emetofobia da più di un anno ormai, inizialmente soffrivo anche di ipocondria che ho fortunatamente scacciato nel giro di poco tempo grazie alla psicoterapia (che ritengo essenziale per chiunque abbia problemi di questo tipo). L’emetofobia invece è sempre rimasta e nonostante la mia paura per il V. Si sia attenuata rispetto a prima, la cosa che mi fa più rabbia è la sua persistenza, il suo martellare la mente con domande e problemi continui legati all’atto del V. Cosa che spesso non mi fa godere i momenti di convivialità, discorsi in cui si parla di cibo, perché subito la paura e l’ansia salgono. La cosa più brutta in tal caso è che l’ansia non è semplicemente, almeno per me, una agitazione violenta, un battito accelerato ma diviene sintomo fisico intestinale, sento un blocco fortissimo alla gola come se avessi qualcosa che dovessi sputare, espellere, poi dolori gastrici alla pancia sporadici, e una forte nausea, questi sintomi non sono discernibili facilmente da quelli di un V. Vero e proprio e questo mi porta ad un giro infinito di ritorni allo stesso pensiero: “e se adesso V.?” Poi l’ansia finisce perché dopo 1h che non accade niente capisci che probabilmente quei sintomi erano frutto della tua mente, eppure dopo qualche ora ecco che tornano gli stessi pensieri, gli stessi sintomi, aria nello stomaco, gola chiusa, dolori addominali, nausea, e da lì i soliti dubbi che sembrano auto-alimentarsi.
Ad oggi dopo aver fatto un percorso di psicoterapia che dura da quasi un anno mi sento arrabbiato con questa paura, perché sento che non merito di vivere in questo modo per colpa sua, d’altra parte però non sembro riuscire a controllarla e questa erompe sempre forte e sempre la stessa, e sono soprattutto i sintomi la cosa peggiore.
Nel corso del tempo ho anche imparato ad apprezzare l’ansia, la vedo come un’emozione genuina che se vogliamo mi differenzia dagli altri e mi permette di mettermi seduto a tavolino con me stesso e chiedermi cosa c’è che non va, cosa devo migliorare, l’ansia ha un potere curativo in un certo senso, ma quando poi si scarica somaticamente e fisicamente è difficile gestirla e invece che essere costruttiva risulta essere distruttiva portandomi a nascondermi piuttosto che ritrovarmi.
Voi che esperienza avete con i sintomi? Avete provato mai le mie stesse sensazioni?
 
Ciao a tutti ragazzi, questo post più che una domanda o una richiesta è una esperienza, una testimonianza che spero possa essere utile a chi si trova nella mia stessa situazione.
Soffro di emetofobia da più di un anno ormai, inizialmente soffrivo anche di ipocondria che ho fortunatamente scacciato nel giro di poco tempo grazie alla psicoterapia (che ritengo essenziale per chiunque abbia problemi di questo tipo). L’emetofobia invece è sempre rimasta e nonostante la mia paura per il V. Si sia attenuata rispetto a prima, la cosa che mi fa più rabbia è la sua persistenza, il suo martellare la mente con domande e problemi continui legati all’atto del V. Cosa che spesso non mi fa godere i momenti di convivialità, discorsi in cui si parla di cibo, perché subito la paura e l’ansia salgono. La cosa più brutta in tal caso è che l’ansia non è semplicemente, almeno per me, una agitazione violenta, un battito accelerato ma diviene sintomo fisico intestinale, sento un blocco fortissimo alla gola come se avessi qualcosa che dovessi sputare, espellere, poi dolori gastrici alla pancia sporadici, e una forte nausea, questi sintomi non sono discernibili facilmente da quelli di un V. Vero e proprio e questo mi porta ad un giro infinito di ritorni allo stesso pensiero: “e se adesso V.?” Poi l’ansia finisce perché dopo 1h che non accade niente capisci che probabilmente quei sintomi erano frutto della tua mente, eppure dopo qualche ora ecco che tornano gli stessi pensieri, gli stessi sintomi, aria nello stomaco, gola chiusa, dolori addominali, nausea, e da lì i soliti dubbi che sembrano auto-alimentarsi.
Ad oggi dopo aver fatto un percorso di psicoterapia che dura da quasi un anno mi sento arrabbiato con questa paura, perché sento che non merito di vivere in questo modo per colpa sua, d’altra parte però non sembro riuscire a controllarla e questa erompe sempre forte e sempre la stessa, e sono soprattutto i sintomi la cosa peggiore.
Nel corso del tempo ho anche imparato ad apprezzare l’ansia, la vedo come un’emozione genuina che se vogliamo mi differenzia dagli altri e mi permette di mettermi seduto a tavolino con me stesso e chiedermi cosa c’è che non va, cosa devo migliorare, l’ansia ha un potere curativo in un certo senso, ma quando poi si scarica somaticamente e fisicamente è difficile gestirla e invece che essere costruttiva risulta essere distruttiva portandomi a nascondermi piuttosto che ritrovarmi.
Voi che esperienza avete con i sintomi? Avete provato mai le mie stesse sensazioni?
Ciao Flavio, che tipo di psicoterapia stai facendo?
 
Quanto ti capisco! L’altra sera così dal nulla inizio a sentirmi la bocca secca, il collo rigido, la saliva aumentata e una forte nausea. Così dal nulla! Ho dovuto svegliare il mio ragazzo e mettermi a giocare a carte perché devo essere distratta sia mentalmente che manualmente. Ho dovuto lasciare il lavoro perché non riesco più a prendere i mezzi di trasporto, come salgo penso di dover V. e vado in totale panico. Non vado più ai ristoranti o in luoghi affollati come cinema e centri commerciali. Proprio perché così dal nulla il mio cervello mi fa salire la nausea con tanto di sintomi forti. Questa fobia è micidiale, però mi piace credere che se ne può uscire. Che viviamo 1 sola vita e non possiamo essere schiavi della paura, specialmente questa paura che è naturale perché V. è naturale.
Speriamo di venirne fuori !!
 
Quanto ti capisco! L’altra sera così dal nulla inizio a sentirmi la bocca secca, il collo rigido, la saliva aumentata e una forte nausea. Così dal nulla! Ho dovuto svegliare il mio ragazzo e mettermi a giocare a carte perché devo essere distratta sia mentalmente che manualmente. Ho dovuto lasciare il lavoro perché non riesco più a prendere i mezzi di trasporto, come salgo penso di dover V. e vado in totale panico. Non vado più ai ristoranti o in luoghi affollati come cinema e centri commerciali. Proprio perché così dal nulla il mio cervello mi fa salire la nausea con tanto di sintomi forti. Questa fobia è micidiale, però mi piace credere che se ne può uscire. Che viviamo 1 sola vita e non possiamo essere schiavi della paura, specialmente questa paura che è naturale perché V. è naturale.
Speriamo di venirne fuori !!
Completamente d’accordo con le ultime frasi, percepisco che anche te vuoi combattere in maniera forte questa paura e tornare alla vita che vorresti vivere in maniera libera; d’altra parte però credo sia essenziale, almeno da quello che dici, tornare ad un regime di normalità, affrontando la paura nelle cose quotidiane, andando al cinema e in luoghi chiusi, solo esponendosi a queste situazioni infatti possiamo combattere la paura che altrimenti si farà sempre più forte… saluti
 
Ciao a tutti! Vi scrivo a quest’ora della notte perché la sto facendo in bianco e leggervi/scrivere mi aiuta a non pensare. Anche la mia ansia quando arriva, arriva violentemente. Oltre ai tremori e palpitazioni mi vengono dolori intestinali e faccio fatica a deglutire, come se avessi un nodo alla gola. La psicoterapia mi sta aiutando molto, riesco ad espormi nei luoghi affollati con più leggerezza ma spesso è il dopo che mi frega. Penso al posto che era troppo affollato, a quello che ho mangiato, a quello che ho toccato e così poi scatta la paura e l’ansia che è fuori controllo.
Forse liberarsi del tutto di questa fobia sarà difficile, ma sono d’accordissimo con questo tuo pensiero
Che viviamo 1 sola vita e non possiamo essere schiavi della paura, specialmente questa paura che è naturale perché V. è naturale.
Vorrei insegnare alla mia mente e al mio corpo che v. è normale, che non devo vergognarmi e che anche se si ha paura e se succede sarò in grado di affrontare la situazione come ho fatto altre volte. Spero tanto un giorno di riuscirci!
 
Ciao a tutti! Vi scrivo a quest’ora della notte perché la sto facendo in bianco e leggervi/scrivere mi aiuta a non pensare. Anche la mia ansia quando arriva, arriva violentemente. Oltre ai tremori e palpitazioni mi vengono dolori intestinali e faccio fatica a deglutire, come se avessi un nodo alla gola. La psicoterapia mi sta aiutando molto, riesco ad espormi nei luoghi affollati con più leggerezza ma spesso è il dopo che mi frega. Penso al posto che era troppo affollato, a quello che ho mangiato, a quello che ho toccato e così poi scatta la paura e l’ansia che è fuori controllo.
Forse liberarsi del tutto di questa fobia sarà difficile, ma sono d’accordissimo con questo tuo pensiero

Vorrei insegnare alla mia mente e al mio corpo che v. è normale, che non devo vergognarmi e che anche se si ha paura e se succede sarò in grado di affrontare la situazione come ho fatto altre volte. Spero tanto un giorno di riuscirci!
Secondo me è un obbiettivo troppo ambizioso al momento, dovresti pensare piuttosto che al vomito esiste rimedio per evitare che si presenti o per ridurlo quando presente
 
Certo, credo anche io che sia un percorso lungo. Nel frattempo cerco di affrontare questa fobia nelle situazioni di vita quotidiana e anche se a volte l'ansia mi fa sentire non all'altezza, provo a buttarmi lo stesso perché il più delle volte va meglio di come ci eravamo immaginati!
 
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