• Questa community è solo un punto d'incontro per persone che soffrono di emetofobia e non può essere considerata come terapia per superarla, per questo consigliamo sempre di consultare uno specialista. Buona navigazione a tutti. ;)

Gloria09

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Ciao a tutti, mi chiamo Gloria ed ho 23 anni. Soffro di emetofobia dal 2014 nonostante il mio ultimo episodio di mesi risalga al 27 agosto 2012. Quando la fobia ha iniziato a invadere le mie giornate, sono finita ricoverata per anoressia; dopo lunghi percorsi farmacologici ne uscii apparentemente e ricominciai a vivere. Ho avuto qualche caduta negli anni ma nulla di troppo invalidante come all'inizio. Poi un anno e mezzo fa mi si è risvegliata in maniera brusca ed acuta, avendo inizialmente una ricaduta di depressione per poi una ricaduta di anoressia. Da due mesi ho iniziato psicoterapia ma sto sentendo cambiamenti a livello interiore ma non a livello della fobia. Purtroppo mi spaventa uscire, andare in luoghi affollati, quando sento nominare il virus gastrointestinale vado nel panico nella maniera più assoluta, ho forti crisi d'ansia e ho un controllo ossessivo sul cibo. Ho solo due amici che sanno della mia fobia e fortunatamente mi capiscono e mi stanno vicini, però non riesco ad approciarmi al mondo, mi spaventa poter fidanzarmi in quanto ho paura di non essere capita, attualmente sto lavorando in un negozio e mi sento sempre stanca e vorrei mollare. Mia madre sembrava capirmi ma ora come ora pare che io sia solo un peso; mio padre mi reputa pazza e per questo non ho un gran rapporto con lui. Ho paura di star ricadendo in depressione.
 
Ciao a tutti, mi chiamo Gloria ed ho 23 anni. Soffro di emetofobia dal 2014 nonostante il mio ultimo episodio di mesi risalga al 27 agosto 2012. Quando la fobia ha iniziato a invadere le mie giornate, sono finita ricoverata per anoressia; dopo lunghi percorsi farmacologici ne uscii apparentemente e ricominciai a vivere. Ho avuto qualche caduta negli anni ma nulla di troppo invalidante come all'inizio. Poi un anno e mezzo fa mi si è risvegliata in maniera brusca ed acuta, avendo inizialmente una ricaduta di depressione per poi una ricaduta di anoressia. Da due mesi ho iniziato psicoterapia ma sto sentendo cambiamenti a livello interiore ma non a livello della fobia. Purtroppo mi spaventa uscire, andare in luoghi affollati, quando sento nominare il virus gastrointestinale vado nel panico nella maniera più assoluta, ho forti crisi d'ansia e ho un controllo ossessivo sul cibo. Ho solo due amici che sanno della mia fobia e fortunatamente mi capiscono e mi stanno vicini, però non riesco ad approciarmi al mondo, mi spaventa poter fidanzarmi in quanto ho paura di non essere capita, attualmente sto lavorando in un negozio e mi sento sempre stanca e vorrei mollare. Mia madre sembrava capirmi ma ora come ora pare che io sia solo un peso; mio padre mi reputa pazza e per questo non ho un gran rapporto con lui. Ho paura di star ricadendo in depressione.
Ciao gloria, innanzitutto volevo chiederti qualche informazione in più sulla tua diagnosi di anoressia, se non ti va di farlo non ti preoccupare, se non ti va di farlo in pubblico puoi scrivermi in privato
Detto ciò, di solito i miei consigli sono quelli di rivolgersi ad uno specialista anche psichiatria laddove il quarto clinico fosse quello di una severa compromissione della qualità di vita della persona
Qua però la cosa è diversa, evidentemente il tuo caso rispetto a quelli che si trovano di solito sul forum e di maggior impegno clinico: vorrei anche approfondire quello che tu intendi per "sto sentendo cambiamenti a livello interiore" perché non è molto chiaro, ed anche sul controllo ossessivo del cibo, nel senso non capisco se hai paura che possa essere contaminato o altro.
Nell'attesa che tu mi dia queste informazioni per capire meglio, ti dico che anche io ho un disturbo psichico (minore, ma che comunque mi ha causato tanti problemi) e dove l'emetofobia è un fattore che complica ulteriormente il quadro, posso dirti che sono arrivato all'attenzione di uno psichiatra molto tardi quando non ce la facevo veramente più e ciò ha condizionato tutto il mio percorso terapeutico; da quello che ti scrivo in passato ti sei già affidata a dei professionisti anche con cure farmacologiche, il mio consiglio quindi è quello di intervenire subito: sarà lo psichiatra a valutare se stai avendo dei sintomi in atto tali da richiedere una terapia farmacologica e quindi a procedere di conseguenza, ma ti assicuro che è fondamentale che tu non aspetti
Inoltre lavori, quindi devi tirare fuori la tua autonomia a prescindere dall'apparente disinteresse dei tuoi genitori e recarti a fare una valutazione, magari presso gli stessi che ti hanno avuto in cura tempo fa
L'obbiettivo sarà quello di trovare un equilibrio tra il disturbo ed una qualità di vita adeguata
 
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