Ciao a tutt*!
Sono anni che consulto questo forum nei momenti peggiori, ma non ho mai avuto il coraggio di iscrivermi e presentarmi. Vorrei, quindi, partire col ringraziarvi per non avermi fatto sentire sola in molte occasioni.
Ho 25 anni e ho questa fobia da quando a 11 anni, ho avuto il virus gastrointestinale. Lì per lì, avevo già preso consapevolezza del trauma vissuto. Dopo pochi mesi, ho iniziato a mangiare molto poco e da lì, sono stati anni perseguitati dalla fobia. Sono finita in ospedale più volte. Sono già molto magra di costituzione e la fobia mi ha portata in certi anni ad esserlo ancora di più.
Ho passato momenti molto sereni che mi hanno portata a viaggiare, a mangiare in posti anche diversi e fuori, riuscivo a controllare l'ansia, la frustrazione e il resto e a volte a dimenticarmi anche di questo lato di me. Ma vivo anche dei momenti pessimi, in cui non riesco ad uscire di casa e avere contatto con nessuno. I periodi invernali sono i peggiori, sono quelli in cui la paura emerge di più e diventa bloccante. Avevo anche dei riti scaramantici da più piccola che facevo prima di andare a letto: ero convinta che mi avrebbero "protetta".
Ho iniziato a soffrire di forti attacchi di panico qualche anno fa. Non dormivo più fuori casa, non bevevo e mangiavo nulla. Ho vissuto dei momenti di pura fobia in presenza di altre persone senza che queste conoscessero la vera paura che si celava dietro all'attacco stesso.
Non ne ho mai parlato con nessuno: solo mio fratello e mia madre sanno della paura. Non riesco a dirlo a nessun* perché so di non poter essere compresa e capita e mi sembra inutile condividere questa parte di me con loro. Vorrei che vedessero solo le parti belle di me.
Non sono mai andata in terapia, se non a 12 anni, ma non so quanto mi abbia aiutata. Davvero poco, se devo essere sincera. Forse ero immatura o non pronta per affrontare il problema e su indicazione di mia madre, sono andata dalla psicoterapeuta. Alla fine, mi sono arresa all'essere inguaribile e ho mentito dicendo di stare meglio.
A volte, mi estranio da me stessa al fine di dimenticarmi davvero chi sono e di che cosa soffro.
Nulla, volevo solo presentarmi e avere qualche opinione e consiglio da voi. Vi ringrazio per l'accoglienza.
Sono anni che consulto questo forum nei momenti peggiori, ma non ho mai avuto il coraggio di iscrivermi e presentarmi. Vorrei, quindi, partire col ringraziarvi per non avermi fatto sentire sola in molte occasioni.
Ho 25 anni e ho questa fobia da quando a 11 anni, ho avuto il virus gastrointestinale. Lì per lì, avevo già preso consapevolezza del trauma vissuto. Dopo pochi mesi, ho iniziato a mangiare molto poco e da lì, sono stati anni perseguitati dalla fobia. Sono finita in ospedale più volte. Sono già molto magra di costituzione e la fobia mi ha portata in certi anni ad esserlo ancora di più.
Ho passato momenti molto sereni che mi hanno portata a viaggiare, a mangiare in posti anche diversi e fuori, riuscivo a controllare l'ansia, la frustrazione e il resto e a volte a dimenticarmi anche di questo lato di me. Ma vivo anche dei momenti pessimi, in cui non riesco ad uscire di casa e avere contatto con nessuno. I periodi invernali sono i peggiori, sono quelli in cui la paura emerge di più e diventa bloccante. Avevo anche dei riti scaramantici da più piccola che facevo prima di andare a letto: ero convinta che mi avrebbero "protetta".
Ho iniziato a soffrire di forti attacchi di panico qualche anno fa. Non dormivo più fuori casa, non bevevo e mangiavo nulla. Ho vissuto dei momenti di pura fobia in presenza di altre persone senza che queste conoscessero la vera paura che si celava dietro all'attacco stesso.
Non ne ho mai parlato con nessuno: solo mio fratello e mia madre sanno della paura. Non riesco a dirlo a nessun* perché so di non poter essere compresa e capita e mi sembra inutile condividere questa parte di me con loro. Vorrei che vedessero solo le parti belle di me.
Non sono mai andata in terapia, se non a 12 anni, ma non so quanto mi abbia aiutata. Davvero poco, se devo essere sincera. Forse ero immatura o non pronta per affrontare il problema e su indicazione di mia madre, sono andata dalla psicoterapeuta. Alla fine, mi sono arresa all'essere inguaribile e ho mentito dicendo di stare meglio.
A volte, mi estranio da me stessa al fine di dimenticarmi davvero chi sono e di che cosa soffro.
Nulla, volevo solo presentarmi e avere qualche opinione e consiglio da voi. Vi ringrazio per l'accoglienza.