• Questa community è solo un punto d'incontro per persone che soffrono di emetofobia e non può essere considerata come terapia per superarla, per questo consigliamo sempre di consultare uno specialista. Buona navigazione a tutti. ;)

Mi presento.

Valentina231089

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Ciao a tutti, mi chiamo Valentina ed ho 30 anni. Soffro di emetofobia, credo, da sempre! Se devo dirla tutta, l'ultima volta che ho vomitato avevo 12 o forse 13 anni, ma da allora questa fobia è diventata sempre più forte. A 19 anni per motivi di stress ho cominciato a soffrire di bolo isterico, e per me ovviamente significava avere qualcosa in gola che voleva venire fuori...ho cominciato a non mangiare più e ad avere attacchi di panico davanti al cibo, giravo con antiemetici in borsa e ne facevo anche abuso. Più andavo avanti e più mi rendevo conto di quanto mi privassi di fare per paura di stare male: vacanze, cene, aperitivi, serate con amici, gite, sempre per paura di stare male e non sapere come fare, mi ripetevo costantemente: e se mi viene un attacco di panico? e se vomito?Per non parlare poi se mi trovavo a contatto con qualcuno che non stava bene o solo diceva di non sentirsi bene, cominciavo subito ad avvertire ansia e tachicardia, e dovevo necessariamente allontanarmi. Ad oggi sono in terapia con uno specialista, purtroppo a causa di problemi lavorativi ho avuto un forte stress emotivo che ha avuto ricadute sul mio stomaco, quindi soffro spesso di nausee, reflusso e acidità, e credo che tutti noi sappiamo quanto siano debilitanti tanto fisicamente quanto psicologicamente. Pratico inoltre yoga e meditazione per cercare di rendere i miei attacchi di panico meno violenti (a marzo mi hanno dovuta portare in guardia medica perché non riuscivo a riprendermi). In tutto ciò, prima di avere questo disturbo funzionale dello stomaco, io e il mio compagno stavamo cercando di avere un bambino, ma ad oggi la cosa mi spaventa, vorrei vivere la gravidanza come un momento di pura gioia e non puro terrore! Sono molto contenta però di aver trovato questo spazio, dove condividere le mie esperienze, le mie paure, ma anche avere un confronto e perché no, un pò di speranza.
 
Benvenuta! :)
Sulla questione gravidanza è un problema che riguarda molte donne. Io ho sempre pensato che alla fine per amore di un figlio si supera qualsiasi cosa. Però è un mio punto di vista questo, che non sono donna.
Per il resto di speranza devono tutti averne tanta, con l'emetofobia non ci si nasce, e si può superare. È difficile? Può esserlo, sì, ma il percorso che porta alla guarigione da questa fobia porta anche tanti altri benefici, perché guarire dall'emetofobia non significa "solo" fare vacanze, cene, aperitivi, serate con amici, gite, ecc, ma credo significhi anche aver compreso se stessi, accettarsi, gestire meglio l'ansia.
 
Grazie !! Più che vero, seguo un percorso con uno specialista anche per questo, non mi guardo nemmeno più allo specchio e soffro di ansia anche in momenti in cui sembra essere tutto tranquillo..
 
Ma sai, un emetofobico è per default ansioso (anche troppo), in gran parte di occasioni, non pensare di essere "strana". Lavorare sulla gestione dell'ansia e sul perché, migliorerebbe anche la fobia. Bisognerebbe anche lavorare sulla propria autostima. Una maggiore autostima probabilmente anche farebbe abbassare l'ansia, perché si avrebbe più fiducia nelle proprie capacità.
 
Ciao a tutti, mi chiamo Valentina ed ho 30 anni. Soffro di emetofobia, credo, da sempre! Se devo dirla tutta, l'ultima volta che ho vomitato avevo 12 o forse 13 anni, ma da allora questa fobia è diventata sempre più forte. A 19 anni per motivi di stress ho cominciato a soffrire di bolo isterico, e per me ovviamente significava avere qualcosa in gola che voleva venire fuori...ho cominciato a non mangiare più e ad avere attacchi di panico davanti al cibo, giravo con antiemetici in borsa e ne facevo anche abuso. Più andavo avanti e più mi rendevo conto di quanto mi privassi di fare per paura di stare male: vacanze, cene, aperitivi, serate con amici, gite, sempre per paura di stare male e non sapere come fare, mi ripetevo costantemente: e se mi viene un attacco di panico? e se vomito?Per non parlare poi se mi trovavo a contatto con qualcuno che non stava bene o solo diceva di non sentirsi bene, cominciavo subito ad avvertire ansia e tachicardia, e dovevo necessariamente allontanarmi. Ad oggi sono in terapia con uno specialista, purtroppo a causa di problemi lavorativi ho avuto un forte stress emotivo che ha avuto ricadute sul mio stomaco, quindi soffro spesso di nausee, reflusso e acidità, e credo che tutti noi sappiamo quanto siano debilitanti tanto fisicamente quanto psicologicamente. Pratico inoltre yoga e meditazione per cercare di rendere i miei attacchi di panico meno violenti (a marzo mi hanno dovuta portare in guardia medica perché non riuscivo a riprendermi). In tutto ciò, prima di avere questo disturbo funzionale dello stomaco, io e il mio compagno stavamo cercando di avere un bambino, ma ad oggi la cosa mi spaventa, vorrei vivere la gravidanza come un momento di pura gioia e non puro terrore! Sono molto contenta però di aver trovato questo spazio, dove condividere le mie esperienze, le mie paure, ma anche avere un confronto e perché no, un pò di speranza.

Ciao Valentina, piacere!!
Chi dire, ti capisco! Purtroppo la nostra fobia è così subdola, particolare, che ci impedisce di fare tante cose che magari faremmo con molto entusiasmo, ma, allo stesso momento, ci blocchiamo e ci domandiamo: "sto facendo la cosa giusta? E se poi sto male? E se prendo freddo?" e altre domande che ci mettono in dubbio su tanti fronti: lavorativi, ricreativi, famigliari!
Il figlio è uno degli "eventi", a mio parere, più belle che possa capitare nella vita di una persona, tuttavia, anche lui dovrà affrontare determinati malanni; al nido, o all'asilo... tutto normale, il loro sistema immunitario deve ben formarsi e ciò, blocca un po' tutti, particolar modo le donne, che rischiano di soffrire di nausee gravidiche o iperemesi.
Ne hai parlato, con il tuo terapeuta, circa la voglia di diventare madre?
E poi, hai mai pensato che, forse, un figlio possa aiutarti a superare questa fobia, dal momento che, dalla sua nascita, diventerà una delle persone più importanti della tua vita?
:) un bacio!
 
Ciao! Purtroppo non ne ho ancora parlato con lui, ci sono così tante cose da analizzare e affrontare che tante volte mi viene l’ansia anche solo a pensarci, ma sicuramente è un argomento da trattare il prima possibile, perché ho il desiderio di diventare mamma e non voglio farmi bloccare da questa fobia .
 
Ciao! Purtroppo non ne ho ancora parlato con lui, ci sono così tante cose da analizzare e affrontare che tante volte mi viene l’ansia anche solo a pensarci, ma sicuramente è un argomento da trattare il prima possibile, perché ho il desiderio di diventare mamma e non voglio farmi bloccare da questa fobia .

Certo, hai ragione. Questa fobia non può intralciare il tuo grande desiderio!
Quindi, quando sarai pronta, confrontati con il tuo terapeuta, vedrai che ti fornirà gli strumenti giusti per affrontare una gravidanza! In più, leggo di molte donne (emetofobiche) che, durante il periodo di gestazione, stavano benissimo, tanto da non aver sofferto nemmeno di nausee nel primo trimestre!
Hai trovato/stai trovando benefici in terapia?
 
Ciao Valentina. benvenuta! Qua siamo tutti nella stessa barca, quei pensieri e quei sintomi che ti senti e che ti faranno pensare di essere troppo strana sono invece la realtà quotidiana che vivono anche altre persone. E non disperare, si può fare qualcosa, c'è speranza. :)
 
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