• Questa community è solo un punto d'incontro per persone che soffrono di emetofobia e non può essere considerata come terapia per superarla, per questo consigliamo sempre di consultare uno specialista. Buona navigazione a tutti. ;)

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GraceDL

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Era da parecchio che non scrivevo qui sul Forum, evidentemente perché stava andando tutto troppo bene
Vi racconto cos'è accaduto la notte di capodanno. Ero con il mio fidanzato a casa della mia migliore amica, insieme ad altri amici. La serata pareva stesse andando piuttosto bene, fin quando mi sono resa conto che il mio fidanzato stava iniziando a bere un po' troppo. Premetto che regge molto bene l'alcol, quindi inizialmente ero abbastanza tranquilla. Quando peró oltre alla birra ha cominciato, insieme ad altri due amici, a mischiare altri alcolici.. Mi sono allarmata. Evidentemente abbastanza brillo, gli ho detto che non mi andava si conciasse così.. Lui è al corrente la mia fobia, ma non mi ha mai vista fino ad ora durante in uno dei miei attacchi d'ansia e panico fino a quella notte. Quindi credo non sapesse esattamente come avrei reagito se lui fosse stato male per via dell'alcol, in mia presenza. Comunque ha iniziato a dirmi di non preoccuparmi perché stava bene. E devo dire che era piuttosto lucido, anche se brillo. Quindi inizialmente ho voluto credergli. Ad un certo punto si è seduto vicino a me, e mi ha chiesto se potevamo tornare a casa.. Visto che aveva sonno. Ovviamente avrei dovuto guidare io e già la cosa di per sè mi agitava, in quanto lui abita su in montagna e sarebbe stata la prima volta che avrei guidato fin là la notte. E viste le strade, non ero tranquilla. Gli ho detto che andava bene. Nemmeno il tempo di dirlo, è corso fuori da casa della mia amica e ha vomitato nel prato lì vicino. Ho iniziato a piangere e ad agitarmi. Ero molto arrabbiata con lui. Gli avevo chiesto se avrebbe potuto evitare di arrivare a tanto (e premetto che fino ad ora non mi ero mai trovata in questa situazione con lui), ma non mi aveva ascoltata. Ha cercato di scusarsi, ma io lo allontanavo in continuazione. Ho preso le chiavi della macchina, ho salutato tutti e sono corsa fuori di casa dicendogli di darsi una mossa.. Visto che dovevamo tornare a casa. Ho iniziato a correre giù per le scale, lui a chiedermi di aspettarlo. Ad un certo punto ho sentito le gambe cedere e per la prima volta sono svenuta. Lui e il compagno della mia amica mi hanno riportata in casa ed io mi sono ripresa quasi subito. Ha cercato mille volte di scusarsi, ma io non lo ascoltavo in quel momento. Alla fine la mia migliore ha insistito perché il suo fidanzato ci riaccompagnasse lui a casa. Così è stato fatto. Quella sera io sarei rimasta a dormire dal mio fidanzato. Come siamo saliti in casa, l'ho visto dirigersi verso il bagno. Io allora non ho neanche varcato la porta, ho fatto retro front e sono scesa di sotto nell'androne. Disperata sono stata al telefono con due mie amiche che, conoscendomi bene, hanno cercato di calmarmi. Io non riuscivo a smettere di piangere e sentivo da sopra i rumori in bagno. Vi chiedo scusa, so che è terribile da descrivere.. Peró è andata così purtroppo. Dopo un po' di tempo, non avendomi trovata in casa, lui è sceso giù a cercarmi e mi ha trovata seduta a terra al telefono. Si è avvicinato chiedendomi di entrare in casa con lui, ed io gli ho detto che non potevo. Ha iniziato a dirmi che si sentiva in colpa, che non sarebbe mai più successo e che non riusciva a vedermi così. Alla fine mi ha convinta a salire. Mi son fatta coraggio e son riuscita addirittura a passare la notte con lui, nello stesso letto. Solitamente avrei mollato tutto e me ne sarei andata (fra l'altro avrei potuto farlo, visto che avevo la macchina) o, nella migliore delle ipotesi, sarei rimasta a dormire sul divano del salotto. Peró per qualche motivo non me la son sentita di lasciarlo lì. Non ho comunque dormito tutta la notte e scattavo ad ogni suo movimento, temendo si sentisse male. In realtà lui ha poi dormito per tutto il tempo. Il giorno dopo ne abbiamo parlato, e abbiamo chiarito le cose.
Dopo un lungo periodo di latenza, bentornata emetofobia.
 
Che brutta storia! Sappi che a me è ritornata la mia fobia quando stavo ritornando a casa da scuola. La storia è un po'come la tua, ma leggi:
Era inizio dicembre, scendo dal pullman e arrivo in piazza principale del mio paesino. Mi faccio strada per andare a casa mia e lì vicino c'è un bar.
Ad un tratto, mentre camminavo, noto una persona adulta (?) (Forse cinquantenne, boh) che esce da quel bar tutta brilla e drogata (l'ho notata dai suo movimento scoordinati). Questa incomincia a rimettere davanti ai miei occhi e io, incoscientemente, attraversai la strada senza vedere nessuna macchina e imboccai un ulteriore strada. I
Da lì avevo spiaccicato in mente sempre quella cavolo di scena e ho evitato il pranzo che ha preparato mia madre dopo la scuola, per via di quello schifo!!!
(Io da grande non berrò mai nessun tipo di alcool... se fanno questi effetti.)

Morale della favola: non farò mai più quella strada per ritornare a casa. Infatti scendo in un'altra fermata un pochino più vicino a casa mia.
 
Ciao Grace, ben trovata, anche se l'occasione non è delle migliori...
Vorrei partire dalla fine, quando dici bentornata emetofobia. In realtà, non se ne è mai andata. Vedi, se non riusciamo a completare un percorso può capitare quello che è successo a te. A quel punto l'esito dipende dalla tua forza, da chi ti sta intorno, dalla situazione. Per il tuo episodio, secondo me hai anche reagito bene, cioè alla fine sei rimasta fino alla fine, sei stata male, ma te ne saresti potuta anche andare e non l'hai fatto. Qualcosa vorrà dire no?
Per quanto riguarda chi ti sta intorno, le cose sono due, o non è stata ben compresa la tua problematica, oppure se è stata ben compresa è stato da stupidi comportarsi così sapendo le conseguenze che avrebbe avuto su di te, oltre quelle su di lui. E mi fermo qui perché penso non ci sia bisogno fare la morale a nessuno.
Mi rendo conto dello shock che hai vissuto, e forse anche di alcune certezze che ti sono venute meno, ma ti dico che qualcosa di buono da cui partire in te c'è. La nostra prima fonte di energia siamo noi stessi, e tu qualcosa hai, io me lo ricordo e devi ricordarlo anche tu, ed è per questo che dovresti continuare la terapia per lavorare su di te in maniera tale che certe situazioni qualora dovessero ricapitare, e non te lo auguro, comunque tu possa superarle meglio di capodanno. Vedi, a volte nella vita sono fuorvianti alcune situazioni che ci rendono felici, se chiudi qualcosa in un armadio la troverai sempre lì, forse dopo 1 anno o di più, ma è lì perché l'emetofobia è il nostro segnale che qualcosa non va.
In ogni caso, che tu stia bene o male, qui sei sempre la benvenuta! :)
 
Ciao Grace :) da quanto tempo! È successo anche a me di stare bene per lunghi periodi e poi ricadere, sono consapevole del fatto che finché non avrò in mano le redini della situazione la fobia ritornerà sempre, non voglio crearmi illusioni.
Ti vorrei dire il mio pensiero riguardo a quello che ti è accaduto... non voglio giudicare nessuno, ma penso che il tuo ragazzo abbia sottovalutato un po' troppo la situazione. Forse non esserti stato mai accanto durante un tuo attacco di panico non l'ha aiutato a capire quanto tu possa stare male di fronte a una cosa del genere. Non è facile parlare della propria fobia se nel rapporto non c’è un certo livello di fiducia. Se confido ad una persona una cosa così importante, certo non posso pretendere che capisca al 100%, ma almeno mi aspetto che presti attenzione e che tratti con delicatezza l’argomento. Comunque sono contenta che vi siate chiariti, spero che abbia capito di non esagerare più così in tua presenza...
Sul momento sei stata male e ti sei agitata, cosa che sicuramente sarebbe capitata a molti, ma poi sei riuscita a stargli vicino fino alla fine. Non è poco! Questo episodio ha risvegliato qualcosa in te ma non scoraggiarti, piano piano ci si rialza! Ma come sei stata in questi giorni dopo capodanno? Ti sei sentita più ansiosa?
 
@Matteo Giamundi so cosa intendi quando dici che da allora hai sempre evitato di fare quella strada. Io per un virus gastrointestinale che presi da bambina, di domenica, alla domenica evitavo di mangiare gli stessi cibi mangiati quel giorno ed, inoltre, ho buttato addirittura via i vestiti che usai in quel momento.
@Re Julien So bene che la cosa migliore sarebbe riprendere la terapia.. Mi auguro di poterlo presto fare, anche se al momento la vedo dura. Comunque è vero, ero consapevole di non essere guarita.. Semplicemente ho passato un periodo accettabile, e stavo bene.
@Quattordici mi sono molto arrabbiata con lui per il suo comportamento, perché era appunto a conoscenza della mia fobia. Si è giustificato dicendo che ha perso di mano la situazione perché solitamente regge molto meglio l'alcol. Il fatto è che era da molto tempo ormai che non beveva più così tanto, per questo io in realtà prevedevo che sarebbe finita così. Poi chiaramente non sapeva come avrei reagito, e quindi sicuramente non aveva compreso quanto la cosa per me fosse grave. Comunque sia sì, ci siamo chiariti e mi ha promesso che non ricapiterà più. Me lo auguro.
In realtà già dal mattino dopo io sono stata benissimo. Anche perché ero consapevole dei motivi per cui era successo. Fosse stato un virus, starei in ansia tutt'ora per paura del contagio.
 
GRACE!!! Magari e dico MAGARI è un periodo stressante che si avvicina a livello esami università?
Comunque l'importante è che vi siate chiariti e che non esageri più, non deve essere stata una passeggiata, certo, però almeno tutto si è risolto, è bello rivderti da queste parti! (oddio... mi spiace se torna l'emetofobia, quello sì, ma il supporto ogni tanto ci vuole!) ;)
 
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