Era da parecchio che non scrivevo qui sul Forum, evidentemente perché stava andando tutto troppo bene
Vi racconto cos'è accaduto la notte di capodanno. Ero con il mio fidanzato a casa della mia migliore amica, insieme ad altri amici. La serata pareva stesse andando piuttosto bene, fin quando mi sono resa conto che il mio fidanzato stava iniziando a bere un po' troppo. Premetto che regge molto bene l'alcol, quindi inizialmente ero abbastanza tranquilla. Quando peró oltre alla birra ha cominciato, insieme ad altri due amici, a mischiare altri alcolici.. Mi sono allarmata. Evidentemente abbastanza brillo, gli ho detto che non mi andava si conciasse così.. Lui è al corrente la mia fobia, ma non mi ha mai vista fino ad ora durante in uno dei miei attacchi d'ansia e panico fino a quella notte. Quindi credo non sapesse esattamente come avrei reagito se lui fosse stato male per via dell'alcol, in mia presenza. Comunque ha iniziato a dirmi di non preoccuparmi perché stava bene. E devo dire che era piuttosto lucido, anche se brillo. Quindi inizialmente ho voluto credergli. Ad un certo punto si è seduto vicino a me, e mi ha chiesto se potevamo tornare a casa.. Visto che aveva sonno. Ovviamente avrei dovuto guidare io e già la cosa di per sè mi agitava, in quanto lui abita su in montagna e sarebbe stata la prima volta che avrei guidato fin là la notte. E viste le strade, non ero tranquilla. Gli ho detto che andava bene. Nemmeno il tempo di dirlo, è corso fuori da casa della mia amica e ha vomitato nel prato lì vicino. Ho iniziato a piangere e ad agitarmi. Ero molto arrabbiata con lui. Gli avevo chiesto se avrebbe potuto evitare di arrivare a tanto (e premetto che fino ad ora non mi ero mai trovata in questa situazione con lui), ma non mi aveva ascoltata. Ha cercato di scusarsi, ma io lo allontanavo in continuazione. Ho preso le chiavi della macchina, ho salutato tutti e sono corsa fuori di casa dicendogli di darsi una mossa.. Visto che dovevamo tornare a casa. Ho iniziato a correre giù per le scale, lui a chiedermi di aspettarlo. Ad un certo punto ho sentito le gambe cedere e per la prima volta sono svenuta. Lui e il compagno della mia amica mi hanno riportata in casa ed io mi sono ripresa quasi subito. Ha cercato mille volte di scusarsi, ma io non lo ascoltavo in quel momento. Alla fine la mia migliore ha insistito perché il suo fidanzato ci riaccompagnasse lui a casa. Così è stato fatto. Quella sera io sarei rimasta a dormire dal mio fidanzato. Come siamo saliti in casa, l'ho visto dirigersi verso il bagno. Io allora non ho neanche varcato la porta, ho fatto retro front e sono scesa di sotto nell'androne. Disperata sono stata al telefono con due mie amiche che, conoscendomi bene, hanno cercato di calmarmi. Io non riuscivo a smettere di piangere e sentivo da sopra i rumori in bagno. Vi chiedo scusa, so che è terribile da descrivere.. Peró è andata così purtroppo. Dopo un po' di tempo, non avendomi trovata in casa, lui è sceso giù a cercarmi e mi ha trovata seduta a terra al telefono. Si è avvicinato chiedendomi di entrare in casa con lui, ed io gli ho detto che non potevo. Ha iniziato a dirmi che si sentiva in colpa, che non sarebbe mai più successo e che non riusciva a vedermi così. Alla fine mi ha convinta a salire. Mi son fatta coraggio e son riuscita addirittura a passare la notte con lui, nello stesso letto. Solitamente avrei mollato tutto e me ne sarei andata (fra l'altro avrei potuto farlo, visto che avevo la macchina) o, nella migliore delle ipotesi, sarei rimasta a dormire sul divano del salotto. Peró per qualche motivo non me la son sentita di lasciarlo lì. Non ho comunque dormito tutta la notte e scattavo ad ogni suo movimento, temendo si sentisse male. In realtà lui ha poi dormito per tutto il tempo. Il giorno dopo ne abbiamo parlato, e abbiamo chiarito le cose.
Dopo un lungo periodo di latenza, bentornata emetofobia.
Vi racconto cos'è accaduto la notte di capodanno. Ero con il mio fidanzato a casa della mia migliore amica, insieme ad altri amici. La serata pareva stesse andando piuttosto bene, fin quando mi sono resa conto che il mio fidanzato stava iniziando a bere un po' troppo. Premetto che regge molto bene l'alcol, quindi inizialmente ero abbastanza tranquilla. Quando peró oltre alla birra ha cominciato, insieme ad altri due amici, a mischiare altri alcolici.. Mi sono allarmata. Evidentemente abbastanza brillo, gli ho detto che non mi andava si conciasse così.. Lui è al corrente la mia fobia, ma non mi ha mai vista fino ad ora durante in uno dei miei attacchi d'ansia e panico fino a quella notte. Quindi credo non sapesse esattamente come avrei reagito se lui fosse stato male per via dell'alcol, in mia presenza. Comunque ha iniziato a dirmi di non preoccuparmi perché stava bene. E devo dire che era piuttosto lucido, anche se brillo. Quindi inizialmente ho voluto credergli. Ad un certo punto si è seduto vicino a me, e mi ha chiesto se potevamo tornare a casa.. Visto che aveva sonno. Ovviamente avrei dovuto guidare io e già la cosa di per sè mi agitava, in quanto lui abita su in montagna e sarebbe stata la prima volta che avrei guidato fin là la notte. E viste le strade, non ero tranquilla. Gli ho detto che andava bene. Nemmeno il tempo di dirlo, è corso fuori da casa della mia amica e ha vomitato nel prato lì vicino. Ho iniziato a piangere e ad agitarmi. Ero molto arrabbiata con lui. Gli avevo chiesto se avrebbe potuto evitare di arrivare a tanto (e premetto che fino ad ora non mi ero mai trovata in questa situazione con lui), ma non mi aveva ascoltata. Ha cercato di scusarsi, ma io lo allontanavo in continuazione. Ho preso le chiavi della macchina, ho salutato tutti e sono corsa fuori di casa dicendogli di darsi una mossa.. Visto che dovevamo tornare a casa. Ho iniziato a correre giù per le scale, lui a chiedermi di aspettarlo. Ad un certo punto ho sentito le gambe cedere e per la prima volta sono svenuta. Lui e il compagno della mia amica mi hanno riportata in casa ed io mi sono ripresa quasi subito. Ha cercato mille volte di scusarsi, ma io non lo ascoltavo in quel momento. Alla fine la mia migliore ha insistito perché il suo fidanzato ci riaccompagnasse lui a casa. Così è stato fatto. Quella sera io sarei rimasta a dormire dal mio fidanzato. Come siamo saliti in casa, l'ho visto dirigersi verso il bagno. Io allora non ho neanche varcato la porta, ho fatto retro front e sono scesa di sotto nell'androne. Disperata sono stata al telefono con due mie amiche che, conoscendomi bene, hanno cercato di calmarmi. Io non riuscivo a smettere di piangere e sentivo da sopra i rumori in bagno. Vi chiedo scusa, so che è terribile da descrivere.. Peró è andata così purtroppo. Dopo un po' di tempo, non avendomi trovata in casa, lui è sceso giù a cercarmi e mi ha trovata seduta a terra al telefono. Si è avvicinato chiedendomi di entrare in casa con lui, ed io gli ho detto che non potevo. Ha iniziato a dirmi che si sentiva in colpa, che non sarebbe mai più successo e che non riusciva a vedermi così. Alla fine mi ha convinta a salire. Mi son fatta coraggio e son riuscita addirittura a passare la notte con lui, nello stesso letto. Solitamente avrei mollato tutto e me ne sarei andata (fra l'altro avrei potuto farlo, visto che avevo la macchina) o, nella migliore delle ipotesi, sarei rimasta a dormire sul divano del salotto. Peró per qualche motivo non me la son sentita di lasciarlo lì. Non ho comunque dormito tutta la notte e scattavo ad ogni suo movimento, temendo si sentisse male. In realtà lui ha poi dormito per tutto il tempo. Il giorno dopo ne abbiamo parlato, e abbiamo chiarito le cose.
Dopo un lungo periodo di latenza, bentornata emetofobia.