• Questa community è solo un punto d'incontro per persone che soffrono di emetofobia e non può essere considerata come terapia per superarla, per questo consigliamo sempre di consultare uno specialista. Buona navigazione a tutti. ;)

Due (belle) esperienze

eleonora407

Junior
Ciao a tutti! Oggi scrivo questo post per raccontarvi di due esperienze che ho fatto di recente e che mi hanno sorpresa in positivo.
Due settimane fa sono stata ad un concerto del 2020 finalmente recuperato: ero molto agitata ed emozionata dato che erano ormai passati due anni dall'ultimo concerto in mezzo a tanta gente e devo ammettere anche che quelli a cui ero stata nel 2019 erano stati caratterizzati dall'ansia da emetofobia. Stavolta, entrata in arena e preso il mio posto a sedere, ho avuto paura per un momento, la classica paura che ha assalito noi emetofobici migliaia di volte alle prese con le uscite dalla comfort zone: e se non digerisco il panino? E se mi sento male mentre canto a squarciagola? Poi, credo per la prima volta in 10 anni mi sono detta: "Ele, per quale motivo dovresti stare male? Siamo tutti qui dopo 2 anni e durante una pandemia per lo stesso motivo: diverstirsi e godersi il momento. Fallo anche tu. Non ci sono motivi per cui le cose dovrebbero andare male. E se dovesse mai succedere qualcosa, sarai in grado di affrontarlo o di essere aiutata dalle altre persone".
Ha funzionato. Mi sono goduta il concerto come se fosse il primo della mia vita, o forse come se fosse l'ultimo, senza pensare a nient'altro che a divertirmi, cantando e ballando come quando avevo 18 anni! E quelle frasi stavolta hanno funzionato perchè ho creduto davvero in ciò che dicevo a me stessa!

Addirittura l'altra sera ero ad una festa di laurea lontana da casa, si cenava fuori con persone che non conoscevo e sarei rimasta poi a dormire a casa di questa mia compagna di univerisità, tutte attività apparentemente banali ma che per un emetofobico che da 10 anni non le fa più o le ha sempre vissute male equivalgono a scalare una montagna enorme...durante la cena, mi sono sorpresa di me stessa e la mia mente ad un certo punto si è chiesta: "come mai non mi sta venendo l'ansia?" Di solito in occasioni come queste mi sale e mi sforzo di non mostrare il mio disagio alle altre persone presenti nel dover iniziare il pasto. E anche in quell'occasione mi sono subito detta: "beh, ok, per 10 lunghi anni l'ho vissuta così, questo non significa che debba durare in eterno! Ora l'ansia non ce l'ho, quindi mi godo il momento per quello che è!".

Con questo racconto volevo solo dirvi che io non so se si potrà mai guarire completamente dall'emetofobia e dall'ansia sociale legata ad essa, può darsi che in alcuni momenti tutti i nostri disturbi si ri-presenteranno, io davvero questo non lo so perchè è la prima volta che mi capita di stare bene fuori di casa e in mezzo alla gente, ma voglio dare a tutti noi una speranza: io spero che queste sensazioni positive arrivino a chiunque leggerà, e che si irradino, in modo tale che comincino (o ricomincino) a far parte della vita quotidiana di ognuno di noi, perchè sappiamo bene quanto è grande il nostro desiderio di vivere in maniera più leggera qualsiasi uscita!
Devo dire che nell'ultimo periodo in cui sto davvero concentrandomi su me stessa, sul mio percorso, sull'accettare le emozioni tanto positive quanto negative senza volerle scacciare a tutti i costi, sul tentare di comunicare i miei pensieri alle persone per me sane, io stessa sto meglio e anche le altre persone mi vedono meglio, più sorridente e con una luce diversa negli occhi. E di questo voglio gioire.
Per vissuto famigliare, so che i momenti critici sono tanti e sempre pronti a sbucare fuori all'improvviso, ma ora voglio godermi queste importantissime soddisfazioni, per tutto il tempo che dureranno. E condividerle con voi. <3
 
Ciao a tutti! Oggi scrivo questo post per raccontarvi di due esperienze che ho fatto di recente e che mi hanno sorpresa in positivo.
Due settimane fa sono stata ad un concerto del 2020 finalmente recuperato: ero molto agitata ed emozionata dato che erano ormai passati due anni dall'ultimo concerto in mezzo a tanta gente e devo ammettere anche che quelli a cui ero stata nel 2019 erano stati caratterizzati dall'ansia da emetofobia. Stavolta, entrata in arena e preso il mio posto a sedere, ho avuto paura per un momento, la classica paura che ha assalito noi emetofobici migliaia di volte alle prese con le uscite dalla comfort zone: e se non digerisco il panino? E se mi sento male mentre canto a squarciagola? Poi, credo per la prima volta in 10 anni mi sono detta: "Ele, per quale motivo dovresti stare male? Siamo tutti qui dopo 2 anni e durante una pandemia per lo stesso motivo: diverstirsi e godersi il momento. Fallo anche tu. Non ci sono motivi per cui le cose dovrebbero andare male. E se dovesse mai succedere qualcosa, sarai in grado di affrontarlo o di essere aiutata dalle altre persone".
Ha funzionato. Mi sono goduta il concerto come se fosse il primo della mia vita, o forse come se fosse l'ultimo, senza pensare a nient'altro che a divertirmi, cantando e ballando come quando avevo 18 anni! E quelle frasi stavolta hanno funzionato perchè ho creduto davvero in ciò che dicevo a me stessa!

Addirittura l'altra sera ero ad una festa di laurea lontana da casa, si cenava fuori con persone che non conoscevo e sarei rimasta poi a dormire a casa di questa mia compagna di univerisità, tutte attività apparentemente banali ma che per un emetofobico che da 10 anni non le fa più o le ha sempre vissute male equivalgono a scalare una montagna enorme...durante la cena, mi sono sorpresa di me stessa e la mia mente ad un certo punto si è chiesta: "come mai non mi sta venendo l'ansia?" Di solito in occasioni come queste mi sale e mi sforzo di non mostrare il mio disagio alle altre persone presenti nel dover iniziare il pasto. E anche in quell'occasione mi sono subito detta: "beh, ok, per 10 lunghi anni l'ho vissuta così, questo non significa che debba durare in eterno! Ora l'ansia non ce l'ho, quindi mi godo il momento per quello che è!".

Con questo racconto volevo solo dirvi che io non so se si potrà mai guarire completamente dall'emetofobia e dall'ansia sociale legata ad essa, può darsi che in alcuni momenti tutti i nostri disturbi si ri-presenteranno, io davvero questo non lo so perchè è la prima volta che mi capita di stare bene fuori di casa e in mezzo alla gente, ma voglio dare a tutti noi una speranza: io spero che queste sensazioni positive arrivino a chiunque leggerà, e che si irradino, in modo tale che comincino (o ricomincino) a far parte della vita quotidiana di ognuno di noi, perchè sappiamo bene quanto è grande il nostro desiderio di vivere in maniera più leggera qualsiasi uscita!
Devo dire che nell'ultimo periodo in cui sto davvero concentrandomi su me stessa, sul mio percorso, sull'accettare le emozioni tanto positive quanto negative senza volerle scacciare a tutti i costi, sul tentare di comunicare i miei pensieri alle persone per me sane, io stessa sto meglio e anche le altre persone mi vedono meglio, più sorridente e con una luce diversa negli occhi. E di questo voglio gioire.
Per vissuto famigliare, so che i momenti critici sono tanti e sempre pronti a sbucare fuori all'improvviso, ma ora voglio godermi queste importantissime soddisfazioni, per tutto il tempo che dureranno. E condividerle con voi. <3
Se ci fosse la possibilità di mettere 100 "mi piace" a questo post lo farei!
Sono davvero contenta di questo miglioramento e, soprattutto, delle bellissime esperienze che hai fatto in questo periodo.
Ovviamente, l'emetofobico tende a crogiolarsi nella sua ansia e, se questa non si presenta, ci spaventiamo. Un paradosso reale. Tuttavia tu, seppur accorgendoti di questo stato di "non ansia", sei riuscita a mantenere la calma per poterti godere concerto e festa.
Dovresti essere super orgogliosa di te!
Ti ringrazio per aver condiviso questo messaggio di speranza e di gioia; un inno verso tutte le persone che temono di non farcela, che hanno paura della permanenza circa la condizione d'emetofobia.
Eppure, non siamo nati emetofobici, dunque, questa ospite sgradevole, dovrà pur lasciarsi, o almeno, rimaner latente. Tuttavia la nostra motivazione è il motore che riuscirà a spingerci oltre questa paura e staremo bene e diventeremo risorse e punti di riferimento nei confronti degli altri! :)

PS: che concerto sei andata a vedere in Arena?? :)
 
Esatto! Infatti sembra un paradosso ma quando ci si abitua a vivere queste situazioni costantemente con l'ansia, poi ci sentiamo come se mancasse qualcosa a movimentare (nella nostra mente) la serata stessa. E invece è così bello essere spensierati anche solo per qualche ora o per una giornata...
Sono andata al concerto di Emma! (il sesto suo concerto che faccio :p) è stato davvero bello ed emozionante, soprattutto mi ha fatto strano sentire gli applausi di tante persone tutte insieme. Non ci siamo più abituati...
 
Esatto! Infatti sembra un paradosso ma quando ci si abitua a vivere queste situazioni costantemente con l'ansia, poi ci sentiamo come se mancasse qualcosa a movimentare (nella nostra mente) la serata stessa. E invece è così bello essere spensierati anche solo per qualche ora o per una giornata...
Sono andata al concerto di Emma! (il sesto suo concerto che faccio :p) è stato davvero bello ed emozionante, soprattutto mi ha fatto strano sentire gli applausi di tante persone tutte insieme. Non ci siamo più abituati...
Dai che bello!!! Sono molto contenta per te!!
Sì, ora fa "senso" vedere la folla, dovremo riabituarci!
Tu sei già stata vaccinata?? :)
 
Dai che bello!!! Sono molto contenta per te!!
Sì, ora fa "senso" vedere la folla, dovremo riabituarci!
Tu sei già stata vaccinata?? :)
No, purtroppo ho il richiamo di un altro vaccino già prenotato molto tempo fa e che non posso spostare, quindi dovrò aspettare la metà di agosto per fare la prima dose di vaccino anti-covid...:confused: pazienza, ero certa che si sarebbero sovrapposti!
 
Cara Eleonora,
che bello leggerti così consapevole e così libera. Eh sì, è la libertà che mi colpisce maggiormente delle tue parole. Percepisco chiaramente il sollievo, il fiato che si distende, la capacità di godere di un attimo. Fa bene a te e fa bene a noi :)
Buona estate!
 
Rieccomi qui per darvi un aggiornamento: 10 giorni fa ho festeggiato il mio compleanno e la serata, almeno nella prima parte, non è andata come le due esperienze descritte qui sopra. Una delle mie amiche era particolarmente negativa, scocciata, insomma nell'ultimo periodo abbiamo notato che è diventata intollerante a qualsiasi uscita o occasione di socializzare che non sia come lei vorrebbe (convive da due anni e mezzo, quindi il suo fidanzato deve essere sempre presente alle nostre uscite, che sono tutte sempre uguali, nello stesso posto a bere qualcosa e fare due chiacchiere). Questo mi ha influenzata e messo pressione e ansia addosso e finalmente la serata si è alleggerita una volta che lei e il suo fidanzato sono andati via.
Lo scorso venerdì, invece, sono andata con un'altra mia amica (single, dunque anche lei interessata a stare fuori un po' di più e a conoscere nuove persone) in un locale all'aperto in cui non ero mai stata...molto carino, all'inizio. Poi è diventata una vera e propria discoteca in cui c'era pieno di gente ammassata in mezzo alla pista e che si strusciava come se il covid non fosse mai esistito! Nessuno rispettava le norme e per questo ogni 2x3 il locale viene chiuso. Ma questo non è stato il problema più grande perchè io e la mia amica siamo state in disparte a ballare per conto nostro...quanto più la presenza di persone totalmente ubriache. Sembrava un capodanno in discoteca! Tutti ubriachi tranne noi 2 e pochissime altre persone, bagni intasati (meno male che una ragazza mi ha avvisata e ho avuto la possibilità di andare in un altro bagno!), proprio quello che NON mi mancava del periodo pre-covid. Per fortuna sia io che la mia amica abbiamo avuto la stessa impressione, quindi siamo d'accordo che nelle prossime settimane valuteremo locali diversi, che siano belli, giovani, con bella musica e gente con cui poter parlare, ma senza dover assistere a queste scene e dover passare la serata con la preoccupazione di proteggerci dal covid e, nel mio caso, anche dalla fobia del vomito.
Ovviamente in entrambe le occasioni (in particolare nella seconda, al pensiero di andare in discoteca dopo tanti anni) ero agitata e ho avuto un po' di ansia...ma ho anche capito il perchè mi è venuta: sicuramente una componente è data dalla presenza di persone ubriache che potrebbero star male da un momento all'altro e dall'influenza negativa della mia amica che era presa male per conto suo (nella serata del mio compleanno)...ma anche perchè ho notato che, proprio ora che mi sto ri-aprendo alla vita, tendo ad essere impaziente. Mi spiego meglio: quando vivevo gli anni più bui, ero molto depressa, stavo sempre in casa e sognavo dentro la mia testa una vita diversa, ma temevo non sarebbe mai arrivata perchè ho sempre pensato di non essere destinata alla felicità, quindi ero impaziente di uscire da quella situazione, di tornare ad essere la ragazza di prima, senza ansie, senza attacchi di panico, che stava in mezzo alla gente e mangiava quello che voleva quando voleva...mettere fretta all'ansia stessa, mi ha invece portato a crogiolarmi nel mio dolore interiore per un tempo lunghissimo, e come se non bastasse, c'è stata anche la pandemia (che forse per me è stata un ulteriore aiuto). Ora che sto cercando di allenare la mia mente al pensiero positivo, ora che esco di più, che mi apro di più con le persone, sorrido di più, ho voglia di andare e fare mille cose, conoscere persone nuove per ampliare la mia rete dopo averla ridotta all'osso...mi ritrovo con la fretta di fare tutto e subito: fretta di avere già un lavoro che mi appaghi e mi consenta di rendermi indipendente economicamente, fretta di trovare persone nuove con cui fare esperienze nel weekend quando le mie 2/3 amiche fisse non sono disponibili, fretta di trovare una persona da frequentare e con cui stare finalmente bene dopo tanti anni...e sappiamo tutti bene che la fretta alimenta l'ansia e l'insoddisfazione e che invece le cose belle richiedono tempo, sforzi, sacrifici, resilienza. Come se ora che ho iniziato ad agire, volessi vedere subito tutti i risultati positivi che mi aspetto. Invece devo ricordarmi che ho solo INIZIATO ad agire e che il percorso per la realizzazione personale è ancora lungo. La paura più grande è quella di abbattermi velocemente perchè vedo che il tempo passa e comincio a demoralizzarmi...è normale avere giornate no ed emozioni negative o quantomeno contrastanti, ma NON DEVO PERDERE LA SPERANZA e la costanza; devo continuare a pensare positivo e ad agire per costruire il mio angolo di felicità.
L'equilibrio è un percorso che si crea nel tempo, provando, fallendo e riprovando ancora senza mai fermarsi finchè non si è a posto con se stessi...un passo dopo l'altro, Ele, un passo dopo l'altro.
 
Rieccomi qui per darvi un aggiornamento: 10 giorni fa ho festeggiato il mio compleanno e la serata, almeno nella prima parte, non è andata come le due esperienze descritte qui sopra. Una delle mie amiche era particolarmente negativa, scocciata, insomma nell'ultimo periodo abbiamo notato che è diventata intollerante a qualsiasi uscita o occasione di socializzare che non sia come lei vorrebbe (convive da due anni e mezzo, quindi il suo fidanzato deve essere sempre presente alle nostre uscite, che sono tutte sempre uguali, nello stesso posto a bere qualcosa e fare due chiacchiere). Questo mi ha influenzata e messo pressione e ansia addosso e finalmente la serata si è alleggerita una volta che lei e il suo fidanzato sono andati via.
Lo scorso venerdì, invece, sono andata con un'altra mia amica (single, dunque anche lei interessata a stare fuori un po' di più e a conoscere nuove persone) in un locale all'aperto in cui non ero mai stata...molto carino, all'inizio. Poi è diventata una vera e propria discoteca in cui c'era pieno di gente ammassata in mezzo alla pista e che si strusciava come se il covid non fosse mai esistito! Nessuno rispettava le norme e per questo ogni 2x3 il locale viene chiuso. Ma questo non è stato il problema più grande perchè io e la mia amica siamo state in disparte a ballare per conto nostro...quanto più la presenza di persone totalmente ubriache. Sembrava un capodanno in discoteca! Tutti ubriachi tranne noi 2 e pochissime altre persone, bagni intasati (meno male che una ragazza mi ha avvisata e ho avuto la possibilità di andare in un altro bagno!), proprio quello che NON mi mancava del periodo pre-covid. Per fortuna sia io che la mia amica abbiamo avuto la stessa impressione, quindi siamo d'accordo che nelle prossime settimane valuteremo locali diversi, che siano belli, giovani, con bella musica e gente con cui poter parlare, ma senza dover assistere a queste scene e dover passare la serata con la preoccupazione di proteggerci dal covid e, nel mio caso, anche dalla fobia del vomito.
Ovviamente in entrambe le occasioni (in particolare nella seconda, al pensiero di andare in discoteca dopo tanti anni) ero agitata e ho avuto un po' di ansia...ma ho anche capito il perchè mi è venuta: sicuramente una componente è data dalla presenza di persone ubriache che potrebbero star male da un momento all'altro e dall'influenza negativa della mia amica che era presa male per conto suo (nella serata del mio compleanno)...ma anche perchè ho notato che, proprio ora che mi sto ri-aprendo alla vita, tendo ad essere impaziente. Mi spiego meglio: quando vivevo gli anni più bui, ero molto depressa, stavo sempre in casa e sognavo dentro la mia testa una vita diversa, ma temevo non sarebbe mai arrivata perchè ho sempre pensato di non essere destinata alla felicità, quindi ero impaziente di uscire da quella situazione, di tornare ad essere la ragazza di prima, senza ansie, senza attacchi di panico, che stava in mezzo alla gente e mangiava quello che voleva quando voleva...mettere fretta all'ansia stessa, mi ha invece portato a crogiolarmi nel mio dolore interiore per un tempo lunghissimo, e come se non bastasse, c'è stata anche la pandemia (che forse per me è stata un ulteriore aiuto). Ora che sto cercando di allenare la mia mente al pensiero positivo, ora che esco di più, che mi apro di più con le persone, sorrido di più, ho voglia di andare e fare mille cose, conoscere persone nuove per ampliare la mia rete dopo averla ridotta all'osso...mi ritrovo con la fretta di fare tutto e subito: fretta di avere già un lavoro che mi appaghi e mi consenta di rendermi indipendente economicamente, fretta di trovare persone nuove con cui fare esperienze nel weekend quando le mie 2/3 amiche fisse non sono disponibili, fretta di trovare una persona da frequentare e con cui stare finalmente bene dopo tanti anni...e sappiamo tutti bene che la fretta alimenta l'ansia e l'insoddisfazione e che invece le cose belle richiedono tempo, sforzi, sacrifici, resilienza. Come se ora che ho iniziato ad agire, volessi vedere subito tutti i risultati positivi che mi aspetto. Invece devo ricordarmi che ho solo INIZIATO ad agire e che il percorso per la realizzazione personale è ancora lungo. La paura più grande è quella di abbattermi velocemente perchè vedo che il tempo passa e comincio a demoralizzarmi...è normale avere giornate no ed emozioni negative o quantomeno contrastanti, ma NON DEVO PERDERE LA SPERANZA e la costanza; devo continuare a pensare positivo e ad agire per costruire il mio angolo di felicità.
L'equilibrio è un percorso che si crea nel tempo, provando, fallendo e riprovando ancora senza mai fermarsi finchè non si è a posto con se stessi...un passo dopo l'altro, Ele, un passo dopo l'altro.
Ciao Eleonora,
purtroppo, partendo dall'esperienza in discoteca, la gente è molto brava a fare la vittima e ad andare a cantare sui balconi, ma è altrettanto molto brava a dimenticare il fretta ciò che il COVID ha causato in questi (quasi) due anni.
D'altro canto, parlando della tua "fretta di fare": io credo sia palese tu l'abbia dal momento che senti di aver passato gli anni più belli della tua vita a rimuginare, a star male, chiusa in casa. Ora, vedendo anche molti coetanei realizzarsi e metter su famiglia può contribuire ad innescare un meccanismo dentro di noi che ci dice "caspita, ma sono troppo indietro, ho bisogno di fare, devo agire subito sennò perdo l'occasione".
Qualche tempo fa, lessi un post che parlava del tempo e della diversità con cui le persone possono approcciarsi ad esso: c'è chi vuole tutto subito, c'è chi ha bisogno di prenderla più soft, ma uno dei proverbi fondamentali da tenersi bene a mente è "chi va piano va sano e va lontano". Dunque goditi questi momenti, se un'amica è impegnata organizzati una cosa tua, per te: prendi la macchina e vai a fare un giro, per quanto riguarda i lavoretti magari inizia aiutando qualcuno nei compiti, pian pianino... e vedrai che, anche grazie ai tuoi studi, riuscirai a trovare l'occasione giusta per poter esprimere al meglio il tuo essere. :)
 
Ciao Eleonora, dai che pian piano raddrizzi la tua vita! Ovviamente non è certo una passeggiata, ma mi sembri una persona che ha le carte in regola per farcela. Un punto che credo sia importante è essere molto selettivi nelle persone che ci circondano e nei luoghi che frequentiamo, almeno nel primo periodo in cui ancora non ci viene ancora naturale fare certe esperienze. Forse corriamo il rischio di apparire snob e anche di rimanere con poche conoscenze, però credo che sia una cosa inevitabile. :)

p.s. sei venuta dalle mie parti in questi giorni? ti sei divertita quaggiù?
 
Ciao Eleonora,
purtroppo, partendo dall'esperienza in discoteca, la gente è molto brava a fare la vittima e ad andare a cantare sui balconi, ma è altrettanto molto brava a dimenticare il fretta ciò che il COVID ha causato in questi (quasi) due anni.
D'altro canto, parlando della tua "fretta di fare": io credo sia palese tu l'abbia dal momento che senti di aver passato gli anni più belli della tua vita a rimuginare, a star male, chiusa in casa. Ora, vedendo anche molti coetanei realizzarsi e metter su famiglia può contribuire ad innescare un meccanismo dentro di noi che ci dice "caspita, ma sono troppo indietro, ho bisogno di fare, devo agire subito sennò perdo l'occasione".
Qualche tempo fa, lessi un post che parlava del tempo e della diversità con cui le persone possono approcciarsi ad esso: c'è chi vuole tutto subito, c'è chi ha bisogno di prenderla più soft, ma uno dei proverbi fondamentali da tenersi bene a mente è "chi va piano va sano e va lontano". Dunque goditi questi momenti, se un'amica è impegnata organizzati una cosa tua, per te: prendi la macchina e vai a fare un giro, per quanto riguarda i lavoretti magari inizia aiutando qualcuno nei compiti, pian pianino... e vedrai che, anche grazie ai tuoi studi, riuscirai a trovare l'occasione giusta per poter esprimere al meglio il tuo essere. :)
è esattamente così: sento di aver perso anni cruciali in cui ho messo in pausa la mia vita, mentre il resto del mondo è andato avanti ed ora mi sento indietro anni luce e con la fretta di arrivare allo stesso punto degli altri...ma come dici tu, devo ricordarmi che ognuno ha i suoi tempi, scanditi soprattutto dalle esperienze di vita passata che hanno più o meno segnato la vita di quella persona e che, sebbene io sembri essere indietro rispetto ai miei coetanei, non significa che non raggiungerò tutti i miei obiettivi...solo che ci vorrà più tempo per costruire la mia personale felicità. :)
 
Ciao Eleonora, dai che pian piano raddrizzi la tua vita! Ovviamente non è certo una passeggiata, ma mi sembri una persona che ha le carte in regola per farcela. Un punto che credo sia importante è essere molto selettivi nelle persone che ci circondano e nei luoghi che frequentiamo, almeno nel primo periodo in cui ancora non ci viene ancora naturale fare certe esperienze. Forse corriamo il rischio di apparire snob e anche di rimanere con poche conoscenze, però credo che sia una cosa inevitabile. :)

p.s. sei venuta dalle mie parti in questi giorni? ti sei divertita quaggiù?
Hai ragione! è che per capire quali posti frequentare e quali no l'unica soluzione è...provarli! :) sì, sono stata in giornata con una mia amica e ci siamo trovate bene come ogni volta che capitiamo da quelle parti!
 
è esattamente così: sento di aver perso anni cruciali in cui ho messo in pausa la mia vita, mentre il resto del mondo è andato avanti ed ora mi sento indietro anni luce e con la fretta di arrivare allo stesso punto degli altri...ma come dici tu, devo ricordarmi che ognuno ha i suoi tempi, scanditi soprattutto dalle esperienze di vita passata che hanno più o meno segnato la vita di quella persona e che, sebbene io sembri essere indietro rispetto ai miei coetanei, non significa che non raggiungerò tutti i miei obiettivi...solo che ci vorrà più tempo per costruire la mia personale felicità. :)
E ricordati anche che questi momenti favoriscono la crescita della persona.
Sarai più "indietro" circa il versante autonomia-economico, ma sei molto più avanti in ambito spirituale, umanitario, hai maggiore consapevolezza di te stessa e non è cosa da poco :)
 
Ciao Ele,
credo che gli altri abbiano già ben espresso quanto tu debba essere soddisfatta del gran cammino compiuto in così poco tempo. Tu vedi gli altri avanti a te...noi vediamo quanto lo sei già tu!
A me vien da pensare che il tratto ansioso ci porti a esasperare quell'impazienza che descrivi tu... e che potrebbe restare a farti compagnia per un po'. È un modo come un altro per vivere la vita.
In questo momento, da più di un mese, sono sull'isola lontana dove mia madre ha scelto di vivere e questo posto per me è sempre stata una gabbia dorata... che desideravo e poi mi intrappolava per tanti, troppi motivi.
Oggi per la prima volta, anche grazie a te, a tutti voi... sento di aver trovato la chiave giusta verso la libertà, la mia... quella che ho sempre cercato, ma capisco anche che l'impazienza è stata parte fondamentale di questo traguardo.
Come dici tu (che poi è esattamente come mi dico sempre e sempre anch'io): un passo dopo l'altro, Ele. Un passo dopo l'altro!
 
Che bello leggervi, ragazze! Davvero, mi riempite sempre il cuore con le vostre parole così gentili! è un piacere sentirvi tanto vicine seppur virtualmente...vi mando un forte abbraccio :)
 
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