Ciao a tutti,
è da davvero tanto tempo che non entro nel forum, tant'è che i vecchi post pre-2016 non ci sono più e ho dovuto creare un nuovo nikname!
Cos'è/era l'emetofobia per me?
Era paura totalizzante.
La mia vita girava solo ed esclusivamente attorno a questa fobia che ti paralizza psicologicamente.
Raramente uscivo per mangiare e al massimo per pranzo.
Appena entravo in un ristorante dovevo subito vedere dove si trovava il bagno e cercavo di farmi mettere vicino ad una porta di uscita.
La cena si limitava ad un pacchetto di cracker al massimo alle 19, così potevo andare a letto serena sicura di aver digerito.
Conoscevo i tempi di digestione di ogni cosa che mangiavo.
Avevo perso tanti kg, mi tiravo su con la cocacola, convinta fosse antiematica.
Inutile dirvi le sensazioni che provavo all'idea di stare male. Un incubo.
Inutile raccontarvi come potevo stare quando sentivo qualcuno stare male. Sentivo ginocchia molli e svenimento.
Avevo capito di aver bisogno di aiuto quando ad un pranzo di natale ho avuto una crisi di panico.
Davanti ad un piatto gigante di risotto ho avuto un rifiuto che ho sentito in tutto il corpo.
Mi sono alzata di scatto e sono andata fuori di casa a fumare. Non riuscivo a mangiare tutto quel cibo, anzi, non volevo.
Rientrata in casa ho incrociato lo sguardo del mio dolce nonno. Mi sono sentita uno schifo.
Dopo le feste avevo contattato una psicoterapeuta senza dire nulla al mio ex compagno o alla mia famiglia.
Dopo 4 anni di terapia mi sono sbloccata.
Girava tutto attorno al controllo.
Ho subito un lutto quando ero giovane che mi ha segnato. Era il mio papà.
E io non ero a casa quando lui se n'è andato, ero lontana 12 ore di aereo. Lì si è scatenata la mia ossessione per il controllo.
Non ero a casa quando lui è morto -> non ho controllato la sua morte -> devo controllare ogni cosa, partendo da me.
E così ho iniziato a controllarmi, io potevo non stare male. E avrei fatto di tutto per dimostrarlo a me stessa.
Ci è voluto tanto, adesso mi sembra così banale.
Ho scoperto di essere ossessionata dal controllo e che la maggior parte delle mie ansie e paranoie deriva da quello.
Adesso riesco a capire che posso vivere senza controllare ogni cosa.
Scrivo qui oggi perchè ho paura di rientrare in questo loop.
Ho scoperto di aspettare un bambino, una felicità senza pari per me e mio marito.
Una mia amica mi ha fatto una battuta "vedrai che bello con le nausee mattutine, io ho fatto i primi 3 mesi a vomitare tutti i giorni".
STOP. Da lì il pensiero di stare male, la paura.
Ho fatto riemergere tutti gli anni di terapia, tutti i giorni mi convinco che per me non sarà così, che non a tutte capita di stare male per forza.
Poi mi dico che se anche dovesse capitare amen, c'è di peggio nella vita e lo so.
Per adesso fisicamente sto bene, non ho nausee, sono serena e mi sono imposta di vivere il presente, la giornata.
Non voglio rientrare in quel circolo di ossessione.
Ma la paura c'è e anche il pensiero di non potermi godere la gravidanza, che è una cosa bellissima.
Scusate lo sfogo, non so perchè ma qui ho sempre trovato persone che mi capivano e che sanno cosa si prova a dover convivere con questa fobia.
Avevo bisogno di condividere questi pensieri e non tenermi tutto dentro.
Un abbraccio a tutti
è da davvero tanto tempo che non entro nel forum, tant'è che i vecchi post pre-2016 non ci sono più e ho dovuto creare un nuovo nikname!
Cos'è/era l'emetofobia per me?
Era paura totalizzante.
La mia vita girava solo ed esclusivamente attorno a questa fobia che ti paralizza psicologicamente.
Raramente uscivo per mangiare e al massimo per pranzo.
Appena entravo in un ristorante dovevo subito vedere dove si trovava il bagno e cercavo di farmi mettere vicino ad una porta di uscita.
La cena si limitava ad un pacchetto di cracker al massimo alle 19, così potevo andare a letto serena sicura di aver digerito.
Conoscevo i tempi di digestione di ogni cosa che mangiavo.
Avevo perso tanti kg, mi tiravo su con la cocacola, convinta fosse antiematica.
Inutile dirvi le sensazioni che provavo all'idea di stare male. Un incubo.
Inutile raccontarvi come potevo stare quando sentivo qualcuno stare male. Sentivo ginocchia molli e svenimento.
Avevo capito di aver bisogno di aiuto quando ad un pranzo di natale ho avuto una crisi di panico.
Davanti ad un piatto gigante di risotto ho avuto un rifiuto che ho sentito in tutto il corpo.
Mi sono alzata di scatto e sono andata fuori di casa a fumare. Non riuscivo a mangiare tutto quel cibo, anzi, non volevo.
Rientrata in casa ho incrociato lo sguardo del mio dolce nonno. Mi sono sentita uno schifo.
Dopo le feste avevo contattato una psicoterapeuta senza dire nulla al mio ex compagno o alla mia famiglia.
Dopo 4 anni di terapia mi sono sbloccata.
Girava tutto attorno al controllo.
Ho subito un lutto quando ero giovane che mi ha segnato. Era il mio papà.
E io non ero a casa quando lui se n'è andato, ero lontana 12 ore di aereo. Lì si è scatenata la mia ossessione per il controllo.
Non ero a casa quando lui è morto -> non ho controllato la sua morte -> devo controllare ogni cosa, partendo da me.
E così ho iniziato a controllarmi, io potevo non stare male. E avrei fatto di tutto per dimostrarlo a me stessa.
Ci è voluto tanto, adesso mi sembra così banale.
Ho scoperto di essere ossessionata dal controllo e che la maggior parte delle mie ansie e paranoie deriva da quello.
Adesso riesco a capire che posso vivere senza controllare ogni cosa.
Scrivo qui oggi perchè ho paura di rientrare in questo loop.
Ho scoperto di aspettare un bambino, una felicità senza pari per me e mio marito.
Una mia amica mi ha fatto una battuta "vedrai che bello con le nausee mattutine, io ho fatto i primi 3 mesi a vomitare tutti i giorni".
STOP. Da lì il pensiero di stare male, la paura.
Ho fatto riemergere tutti gli anni di terapia, tutti i giorni mi convinco che per me non sarà così, che non a tutte capita di stare male per forza.
Poi mi dico che se anche dovesse capitare amen, c'è di peggio nella vita e lo so.
Per adesso fisicamente sto bene, non ho nausee, sono serena e mi sono imposta di vivere il presente, la giornata.
Non voglio rientrare in quel circolo di ossessione.
Ma la paura c'è e anche il pensiero di non potermi godere la gravidanza, che è una cosa bellissima.
Scusate lo sfogo, non so perchè ma qui ho sempre trovato persone che mi capivano e che sanno cosa si prova a dover convivere con questa fobia.
Avevo bisogno di condividere questi pensieri e non tenermi tutto dentro.
Un abbraccio a tutti