• Questa community è solo un punto d'incontro per persone che soffrono di emetofobia e non può essere considerata come terapia per superarla, per questo consigliamo sempre di consultare uno specialista. Buona navigazione a tutti. ;)

Ciao a tutti...

Chiara

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Ciao, sono Chiara, ho 24 anni e ho questa fobia da tutta la vita. Negli ultimi mesi è disperatamente peggiorata...di solito evito questo forum o pagine affini perché ho così paura che non riesco nemmeno a parlarne o a leggere al riguardo, ma sono disperata...sono sottopeso, non mangio più dal terrore e penso di non farcela più ad andare avanti...non vedo via d'uscita...qualcuno di voi è mai stato così?
 
Ciao Chiara, non ti scrivo “benvenuta”, perché se stiamo qui, non è per raccontare cose belle. Io due anni fa circa, ho avuto l’apice della fobia, e per qualche giorno avevo smesso di mangiare dal terrore e dalla forte nausea che mi impediva di farlo. Sono uscito da quel periodo, grazie alla mia vecchia psicologa e ad un periodo breve e a basse dosi di ansiolitico, ovviamente sotto prescrizione dello psichiatra (non ti sto consigliando di assumerlo) che mi aiutavano a stare tranquillo, a non andare nel panico e a placare la nausea. So cosa vuol dire. Non so quante volte sono andato in pronto soccorso in quel periodo e quanti medici abbia consultato.
Attualmente sei seguita da qualche psicoterapeuta?
 
Sì, sono seguita da una psicoterapeuta che si occupa di disturbi del comportamento alimentare (io sono mesi che mangio veramente pochissimo) ma è durissima, a volte non riesco ad andare perché parlare di queste cose mi agita al punto tale che inizio a sentirmi male...
 
Ti parlo da ignorante in materia, non sono psicologo, ma ti posso dire per esperienza che il nostro non è un disturbo alimentare. La mia vecchia psicologa trattava il mio problema come tale, e da quello che ho capito, è sbagliato. Il cibo c’entra, ovviamente, ma il problema principale penso sia l’ansia e non un disturbo alimentare. Mi sento di consigliarti di parlarne con lei e, se possibile cambiare direzione. Bisogna innanzitutto capire perché hai questa fobia, da cosa nasce, imparare a gestire la paura , l’ansia e poi correggere i comportamenti sbagliati che ci portano a relazionarci male nei confronti del cibo. La terapia cognitiva-comportamentale è la più adatta a noi, ma non è escluso che altre terapie possano funzionare, bisogna però trattare il problema per quello che è, non travisarli per qualcos’altro. Un altro consiglio che posso darti, è quello di parlare con il tuo medico e valutare l’assunzione di procinetici prima dei pasti, magari in questo periodo di estrema crisi. I procinetici non sono altro (in parole povere) degli stimolanti: aiutano il rilassamento del tono muscolare dello stomaco e ne favoriscono lo svuotamento. Quelli potrebbero aiutarti a riavvicinarti al cibo e a sentirti più sicura. Io mi sono trovato benissimo con una tipologia che ha un dosaggio minimo rispetto agli altri. In questo momento, l’importante è che mangi, anche se poco, e anche se ti aiuti con qualche farmaco leggero. Ma non mangi perché hai nausea o perché hai paura?
 
Perché ho terrore di sentirmi male e questa paura mi chiude la gola...procinetici ne ho presi, ma non va granché meglio purtroppo, la testa è troppo potente in questo periodo :( non so per la terapia, l'ho iniziata a marzo dopo averne abbandonate varie... Mi sento veramente persa
 
Io non mi sento di consigliarti farmaci, perché non sta a me farlo purtroppo. La mia esperienza è stata quella, sono stato in un periodo simile al tuo e mi sono risollevato così (la fobia ce l’ho ancora e ho ancora problemi con il cibo). Mi spiace un casino leggere queste cose, perché so cosa vuol dire avere paura di mangiare. Penso che in questo momento l’ansia abbia preso il sopravvento, e credo che bisognerebbe agire su quella, almeno per riacquistare un po’ di lucidità...
 
Se le si chiude la gola dubito che i procinetici aiutino.... lei somatizza nella gola, non nello stomaco... io somatizzavo in gola, so cosa vuol dire "mi si chiude la gola"...
non hai trovato alcun giovamento da marzo con la terpia?
 
All'inizio andava un po' meglio, poi di punto in bianco, in concomitanza con il ritorno del ciclo, sono precipitata e ora sono circa venti giorni che va così e che non faccio un pasto serio...uff
 
Io non mi permetto di screditare il lavoro della tua terapeuta, anche perché, se tratta casi di disturbi alimentari, quello è il suo percorso. Credo però sia un percorso sbagliato, perché spesso si confonde l’emetofobia, la PAURA di mangiare e il calo di peso con un disturbo alimentare o addirittura con l’anoressia, ed è facile confonderli, specie se il terapeuta non conosce bene la fobia o non tratta di fobie e ansia. Ripeto, sarebbe più adatta una terapia di tipo cognitivo-comportamentale, o al limite una terapia che tratta disturbi d’ansia e fobie. Lo so che è stressante cambiare terapeuta e ricominciare tutto dall’inizio, a volte ci si stanca anche di dover ripetere sempre le stesse cose, ma è importante trovare la persona giusta. Quando andavo dalla mia vecchia psicologa, si focalizzava molto sul fattore cibo, appunto perché riteneva che il mio problema fosse quello, e lo è in effetti. Avevo ripreso a mangiare anche la sera (che per me è un qualcosa di raro), ma poi ho capito che non era lei che mi stava aiutando, bensì l’ansiolitico che prendevo in quel periodo. Mi faceva semplicemente sparire la nausea, e così trovavo il coraggio di mangiare. Sospeso quello, mi è tornata la paura. Con la mia nuova psicologa, invece, abbiamo scavato a fondo sin dall’inizio sulla mia vita, e ho capito il perché di questa fobia, della mia ansia e delle mie paure. Probabilmente non sarà facile uscirne del tutto, ma posso dire che va “leggermente” meglio, specie da quando ho iniziato a prendere posizione su alcune cose e a non sentirmi “malato”. Ho anche imparato ad essere autoironico e, piuttosto di piangermi addosso, a volte ci rido su. Si arriva a un punto in cui ci si stanca anche di se stessi, di lamentarsi in continuazione e di far capire agli altri come ci si sente. Quando ti accorgi che stai trascinando nel fondo anche le persone a te vicine, dici basta! Io ho deciso di non parlare più della mia fobia con gli altri, perché bastava uno sguardo strano e iniziavo a sentirmi giudicato; pensavo che l’altra persona mi credeva pazzo... Da quando non mi “lamento” più continuamente, le cose sembrano andare meglio.

Come sempre mi dilungo, ma siamo qui per confrontarci e parlare...
 
Ciao Chiara, benvenuta :) se hai iniziato a Marzo probabilmente hai solo bisogno di tempo per far sì che la terapia funzioni. Come ti stai trovando per ora?
 
All'inizio andava un po' meglio, ora non lo so, la terapia è troppo "diretta" a tratti, mi rievoca paure, eventi, pensieri che hanno iniziato a tormentarmi...passo le giornate a letto a piangere e ad avere paura quindi non so...
 
Forse se tocca tasti dolenti, vuol dire che tocca i tasti su cui dovete lavorare. Ovviamente tu trasmetti al tuo terapeuta tutte le emozioni e le sensazioni che vivi, così ti potrà guidare meglio nel vostro percorso. Purtroppo a volte ci vogliono dei tempi un po' lunghetti, tutto ciò è molto soggettivo. Il metro lo puoi esprimere tu, in base alla percezione che hai della terapia e confrontandoti su questo col terapeuta. Forza, tutti ce la possiamo fare! :)
 
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