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cambiare psicologa? un consiglio personale

macamille

Prodigio
Ho bisogno di parlare con qualcuno che capisca il nostro problema.....

Allora ho sempre sofferto moltissimo di ansia, fin da ragazzina, a 20 anni ho provato a fare analisi ma dopo un po' mi sono resa conto che per me non era l'approccio adatto.
Per anni sono andata avanti tamponando l'ansia con i farmaci (sempre seguita da uno psichiatra) , poi quando è peggiorata l'emetofobia mi sono finalmente decisa e sono andata da una psicologa cognitivo-comportamentale che faceva anche emdr. sapevo di non avere solo questo problema, ma questo è stato la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Con la psicologa non abbiamo mai affrontato veramente l'emetofobia, ma moltissimi dei problemi che avevo si sono ridotti, quindi non posso parlare in termini negativi del lavoro fatto. Solo che è successa una cosa.....verso l'estate scorsa ho iniziato ad avere un peggioramento dei sintomi e allo stesso mi è nata una fobia delle malattie (o ossessione, insomma ho paura di avere qualcosa che non va) e secondo me questa ossessione me l'ha messa lei, con i suoi discorsi. Forse era latente, lei l'ha fatta scoppiare. Ho continuato ad andarci ma non la seguivo, non ero d'accordo con il suo approccio....ne abbiamo parlato e lei mi ha proposto una pausa, cosa che già ho preso male.
poi ho iniziato a lavorare fuori e questa pausa è diventata sempre più lunga.
In questi mesi ho riflettuto molto, ho contattato altre psicologhe via mail per parlare con loro e alla fine ho capito che dovevo chiarirmi con lei, la prima, l'ho fatto, ci siamo sentite qualche volta per telefono, ma adesso che potrei riprendere mi viene l'ansia e sto male al solo pensiero. Gliel'ho detto, e lei mi ha detto che forse il motivo è che lei non è più adatta a me. Mi sta abbandonando? di fatto è vaga, mi dice che devo capirlo io....e a me viene sempre più voglia di contattare un'altra.
Ho due nominativi, vorrei provare a cambiare e andare da loro.....ma non so che fare. So di averne bisogno, ma se non mi trovo bene? se mi rendo conto che quella giusta era la vecchia psicologa, poi con che faccia ci torno? sono in piena crisi, l'unica cosa che so è che ho bisogno di una psicologa. Con la vecchia c'è un percorso iniziato, ma una fiducia incrinata ,e anche dopo il chiarimento, sono sempre sul chi va là. Con la nuova sarebbe tutta un'incognita.
Voi che leggete a mente fredda, che fareste?
 
Allora, quando parli di fobia delle malattie, parli di ipocondria? Anche se non posso sapere cosa vi siete detti, mi sembra difficile che te l'abbia fatta venire lei. Tutte queste cose partono da una forte ansia di base. Forse gli argomenti che avete affrontato, o le cose che ti sono successe nel frattempo, hanno fatto aumentare la tua ansia e le tue preoccupazioni.
Con la vecchia c'è un percorso iniziato, ma una fiducia incrinata
La fiducia in un rapporto terapeutico è un fattore molto più che importante. Direi proprio fondamentale.
Se tu non ti fidi del tuo terapeuta, non ti fiderai della terapia. Quindi la vostra sintonia terapeutica sarà molto più bassa, e sarà per questo molto più difficile per te raggiungere gli obiettivi desiderati.
Con la nuova sarebbe tutta un'incognita.
Certamente. Dovresti rimetterti in gioco e ricominciare tutto da zero.

Premesso che, una terapia, nel nostro caso, può avere tempi lunghi, le componenti fondamentali sono: la tua volontà di fare la terapia, la fiducia verso il terapeuta, la fiducia verso la terapia.
Cosa farei io? Se con la vecchia terapeuta avessi ottenuto risultati buoni in passato, parlerei apertamente con lei, gli direi i miei dubbi e le mie volontà, e sentirei cosa mi dice lei. Se in passato è andata bene, perché cambiare?
Certo, se proprio non mi fido più, allora devo cambiare per forza, non ha senso fare terapia con una persona della quale non mi fido.
Quanto ti fidi o non ti fidi più della tua terapeuta?
 
cerco di rispondere anche se certe cose non le posso scrivere, ma solo perchè ho paura che in qualche modo mi si possa riconoscere.

Non è proprio una ipocondria la mia, perchè l'ipocondriaco continua ad andare dal medico per essere rassicurato, io invece ho proprio una ossessione, cioè mi convinco di avere qualcosa ma ho il terrore di andare da un medico che mi confermi o smentisca.
Prima ogni tanto mi venivano momenti con pensieri come questi, ma duravano qualche giorno e me ne dimenticavo. Invece adesso ho passato un inverno a stare male, facendomi venire tutti i sintomi del mondo, con enorme preoccupazione ma terrore di andare dai medici. Ora questa cosa sta un po' passando, spero che sia stato un momento, ma non ne sono convinta.
Penso che in qualche modo la psico mi abbia lanciato un messaggio sbagliato, perchè sulla questione si è sempre sbilanciata troppo, con discorsi sulla prevenzione, esami da fare ecc che mi hanno fatto venire paura. Sicuramente non l'ha fatto di proposito, anzi di sicuro ho recepito male io. Sta di fatto che dopo aver fatto anni di terapia ho una paura in più, non una in meno. Gliene ho parlato, lei ne ha preso atto, ho provato a mettere da parte la rabbia e andare avanti, ma qualcosa è cambiato.

Ho ottenuto buoni risultati? su certe cose indubbiamente si, ma se ho avuto una ricaduta e mi vengono quasi attacchi di panico in situazioni che avevo già imparato ad affrontare, sarà segno che qualcosa non ha funzionato?

Sono piena di dubbi. Non rinnego niente, continuerò ad apprezzare quello che ha fatto per me, ma noto anche quello che non ha funzionato, e mi chiedo se abbia senso riprovare. Tra l'altro, non sto avendo da lei rassicurazioni, sembra quasi che mi stia facendo capire in tutti i modi di non andarci più.
 
l'ipocondriaco continua ad andare dal medico per essere rassicurato
Uhm, questa tua affermazione non è esatta, infatti, c'è anche l'ipocondriaco che evita di andare dal medico e ricorre alla cura medica raramente.
Comunque, se la tua terapeuta ti ha detto di esami da fare, non credo certo lo facesse per farti venire preoccupazioni in più, ma ad esempio, non potrebbe avertelo detto per farti capire che stai bene, e non c'è un motivo fisico per cui preoccuparsi? Oppure, facendo alcuni esami puoi accertare se c'è un motivo fisico reale?
ma se ho avuto una ricaduta e mi vengono quasi attacchi di panico in situazioni che avevo già imparato ad affrontare, sarà segno che qualcosa non ha funzionato?
Oppure sarà segno che ancora il tuo percorso semplicemente non era concluso. ;)
Sai, leggendoti, percepisco che non hai molta fiducia nel tornare da lei, allora, mi chiedo, anzi ti chiedo, ma se torni da lei, poi passi tutti i giorni a pentirti? Perché se è così allora è meglio cambiare...
 
Uhm, questa tua affermazione non è esatta, infatti, c'è anche l'ipocondriaco che evita di andare dal medico e ricorre alla cura medica raramente.
Comunque, se la tua terapeuta ti ha detto di esami da fare, non credo certo lo facesse per farti venire preoccupazioni in più, ma ad esempio, non potrebbe avertelo detto per farti capire che stai bene, e non c'è un motivo fisico per cui preoccuparsi? Oppure, facendo alcuni esami puoi accertare se c'è un motivo fisico reale?
non farmi scendere nei dettagli.....capisco di essere poco comprensibile, ma non posso dire di più. Diciamo che ogni tanto si è spinta a darmi consigli medici non richiesti, e in disaccordo con quelli dei medici veri, non facendo altro che aumentarmi l'ansia!

, poi passi tutti i giorni a pentirti?

ma no, questo no. Non è che la sposo senza possibilità di divorzio! l'unica cosa che mi dispiacerebbe è vedere allungarsi i tempi verso la guarigione. magari ci torno, e tra sei mesi mi rendo conto che non funziona ...... significa che tra sei mesi ho ancora le mie limitazioni, e onestamente sono un po' stanca di limitarmi la vita!
 
Per carità verissimo! Ma più concretamente preferirei una psicologa che mi sa aiutare davvero e in sei mesi fare passi da gigante, non passettini. Sono tre anni (o forse una vita) che vado avanti a passettini e sinceramente inizio ad essere stanca.....oltre al fatto che i soldi che mi sudo con un lavoro di ***** mi piacerebbe anche ogni tanto godermeli e non tenerli da parte perché "devo andare dalla psicologa"
 
Quindi mi sembra che tu abbia già deciso cosa fare?! ;)
Sul discorso economico hai ragione, le sedute costano ed è giusto darli alla persona che riteniamo ci possa aiutare e nella quale crediamo. Poi dipende anche dalla frequenza delle sedute.
Però, visto che tu lavori, te li puoi godere anche andando dalla terapeuta. Altrimenti sarebbe come dire che se stai male, ma non fai terapia, ti godi i soldi. Ma con la fobia te li potresti godere poco no? :)
 
Q
Però, visto che tu lavori, te li puoi godere anche andando dalla terapeuta. Altrimenti sarebbe come dire che se stai male, ma non fai terapia, ti godi i soldi. Ma con la fobia te li potresti godere poco no? :)

beh......il fatto di lavorare non implica necessariamente guadagnare abbastanza per far fronte a tutte le spese che uno ha.
e godersi i soldi non implica necessariamente viaggiare, o andare a mangiar fuori, cose che non riusciamo a fare con la nostra fobia.
esiste, per dire, anche lo shopping on-line che uno può comodamente fare da casa di notte mentre non dorme.....questo per dire che anche un emetofobico ha modo di "consumare" soldi in attività piacevoli:D:D:D:D:D:D
 
il fatto di lavorare non implica necessariamente guadagnare abbastanza per far fronte a tutte le spese che uno ha.
Hai ragione, ma qui stiamo parlando solo della terapia, non di tutte le spese.
e godersi i soldi non implica necessariamente viaggiare, o andare a mangiar fuori, cose che non riusciamo a fare con la nostra fobia.
Perfetto, hai ragione anche qui, ma sei stata tu a dire che vorresti goderti i soldi (parlando della spesa della terapia). E io ti ho detto proprio questo, che te li puoi godere anche facendo terapia.
Ma:
anche un emetofobico ha modo di "consumare" soldi in attività piacevoli
Certo, però se tu potessi scegliere tra viaggiare senza problemi (tutti i mezzi, macchina compresa), o fare sempre shopping on line, cosa sceglieresti? Direi che la risposta la sappiamo entrambi. ;)
Poi lo shopping on line resta comunque figo, come anche lo shopping nei negozi. :D
 
volevo semplicemente dire che non navigo nell'oro, anzi mi faccio già aiutare dai miei.
Non rimpiango assolutamente i miei tre anni di terapia e i soldi che ci ho messo, perchè finchè vedevo risultati ero addirittura felice di stare indietro in altre cose per usare i soldi per quello, e non mi pesava. Anzi, se ho mantenuto un lavoro che seppur non mi piace, mi salva dal lastrico, è anche grazie a quella terapia.
Però, adesso sono in una fase in cui i soldi li spendo, ma non mi stanno aiutando a fare viaggi o andare in ristoranti, sempre per rimanere in metafora.
Se vedessi che dando 50€ alla psico, pian piano riesco a farmi 100 km in macchina, ma gliene do anche 500€ !!!!
 
Volete sapere l'ultima?
la goccia che ha fatto traboccare il vaso è successa settimana scorsa, ho mandato un messaggio alla psico dopo aver avuto un attacco di ansia, e lei mi ha buttato lì che pensa di non essere più adatta a me, e praticamente mi ha liquidato in trenta secondi (una persona che prima, e per tre anni, mi ha fatto anche "sedute di psicoterapia" su whatsapp alle tre di notte, per dire la sua disponibilità).
Di conseguenza ho preso la mia decisione, di cambiare.
Stasera, dopo 4-5 giorni, mi chiede come va, cosa mi manda in ansia ecc ecc......come se non avesse nemmeno letto i precedenti, come se non sapesse niente della mia vita da mesi!

Non ho nemmeno la forza di risponderle, lo sto facendo a monosillabi sperando che chiuda il discorso lei.
 
Se hai preso la tua decisione di cambiare diglielo chiaramente. Tu sei delusa ed hai perso fiducia in lei e questo è evidente, quindi non ha senso per nessuna delle due. Magari vedetevi, o quantomeno parlatevi al telefono.
Al di là di questo, come va?
 
Va malissimo, sono sincera.

Ieri lo scambio di messaggi è andato avanti fino a tardi, ad un certo punto non le ho più risposto per evitare di parlare a sproposito.
Sono molto confusa: per alcuni aspetti mi ha deluso, per altri continuo a considerarla una bravissima professionista e una persona molto piacevole dal lato umano (che per me è una cosa molto importante!). Ieri lei ha lasciato aperta una porta per un possibile chiarimento, forse è la prima volta che mi ha parlato veramente, anche se via messaggio, e mi ha dato la piena disponibilità a ricevere una mia chiamata, se mai arriverà. Io non le ho chiuso la porta in faccia, anche se avrei voluto vomitarle addosso tutti gli errori che ha fatto in questi mesi (e non ho usato QUEL termine a caso!)
Non so che fare, venerdì ho appuntamento con una nuova psicologa, da cui andrò.....in veste investigativa:cool:. Vado, parlo,provo, ma mi riservo il diritto di venire a casa senza nessun futuro appuntamento e pensarci su......a meno che non mi piaccia a tal punto da fissare già un appuntamento per la prossima settimana.
Nel frattempo stamattina ho fatto un salto dal mio medico di base che mi ha proposto di riprendere un certo farmaco antidepressivo, già fatto, e che aiuta anche in casi di ansia. naturalmente prima sentirei la psichiatra, ma so già la risposta, lei sottovaluta l'emetofobia, mi dice in sostanza che devo patire un po' se voglio stare bene. Io però dovrei prendere una aspettativa di un mese da tutto, per riuscire. Il mio lavoro è: spostamento in macchina+parlare in pubblico. Se dico di no, quello che non faccio io, da domani lo fa un altro, e perdere il lavoro mi darebbe molti più problemi (assicurati!) di quelli che ho già.
 
Quello che non capisco è perché non abbiate un chiarimento di persona, invece che via messaggio. Se non le hai chiuso la porta in faccia, dirle tutti quelli che tu pensi siano errori, può essere magari un modo per chiarirvi e ripartire. L'hai considerato?
Non capisco anche perché tu debba ora perdere il lavoro, mi sembra che tutto sommato ce la fai a fare tutto quello che devi no?
 
Sono dovuta per forza di cose stare lontana dalle sedute per un po' perchè non ci trovavamo con gli orari, e ora una volta ho provato ad andarci e mi è venuta un'ansia pazzesca solo al pensiero di entrare in quello studio. Quindi ho rimandato, e mi sono spiegata per telefono.

Il lavoro, non dirò mai qui in cosa consiste e che tipo di rapporto è, ma se dovessi prendere un farmaco che come effetto molto diffuso mi da la nausea, non potrei svolgere quel lavoro....e ci sono buone e se non sicure probabilità che lo perda. E non mi sarebbe facile trovarne un altro.
 
Anche se ti mette ansia, se lei è disponibile sono sempre dell'idea che ti sarebbe più utile chiarirti personalmente con lei. Fatto via messaggi lascia spazio a molti dubbi e insicurezze.

Non ti ho mai chiesto di dirci che lavoro fai o cosa fai nella vita, intendevo solo che non vedo il motivo per il quale rischi di perdere il lavoro visto che mi sembra che in questo momento riesci a farlo abbastanza bene, senza troppe difficoltà che ti impediscono di farlo almeno! ;)
 
Non ti ho mai chiesto di dirci che lavoro fai o cosa fai nella vita, intendevo solo che non vedo il motivo per il quale rischi di perdere il lavoro visto che mi sembra che in questo momento riesci a farlo abbastanza bene, senza troppe difficoltà che ti impediscono di farlo almeno! ;)
Infatti io parlavo del caso in cui dovessi prendere dei farmaci e questi iniziassero a darmi una nausea reale e quotidiana.
 
Guarda, io credo che il rapporto con la propria psicologa o psicoterapeuta debba basarsi su una sintonia e una fiducia che a volte si evincono sin dalla prima seduta. L'uomo è poi molto complesso, quindi andare a tracciare delle responsabilità è controproducente nel percorso di crescita personale. Personalmente ho trovato effetti benefici della terapia anni dopo averla interrotta, delle cose mi tornavano in mente mentre prima mi sembravano accessorie e a distanza di tempo mi sono accorto che orientavano il mio comportamento. Di sicuro ogni situazione è differente, ma a prescindere di chi sia la colpa o se vi sia effettivamente, se la vivi in questo modo la relazione può diventare poco proficua ai fini del tuo percorso di crescita. Un abbraccio e un grosso in bocca al lupo.
 
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