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aspettare....non disturbare...

macamille

Prodigio
vorrei parlarvi di una cosa che riguarda un po' tutta la mia vita, e che forse, riflettendoci, ha a che fare con l'emetofobia.
Ve ne parlo mentre.....aspetto.....di tornare dalla psicologa, perchè appena ho deciso di ricominciare, ci sono andata due volte e poi lei si è presa una aspettativa per un grave problema familiare, e non so se sarà questione di giorni, mesi....

Vengo al dunque.....la mia vita è tutto un aspettare risposte dagli altri, e aver paura di essere troppo insistente nel chiedere. Non so perchè ho paura, forse perchè mi è stato insegnato così....non disturbare.....non essere pesante....non dare fastidio....
e intanto io aspetto, aspetto che diano gli argomenti per un corso che devo tenere tra 10 giorni (sto aspettando da gennaio).....aspetto che la psicologa mi chiami, senza sapere se mi chiamerà tra un giorno o un mese......aspetto che mio papà venga a sistemarmi la tapparella rotta, quando lui ha tempo, quando fa comodo a lui, mettendo da parte il mio disagio.
Questi sono solo esempi, ma ce ne sono mille, da cose banali a cose ben più significative.

Io non sbotto mai, non mi arrabbio mai, non dico mai un bel "ca**o, sono mesi che aspetto, ti degni di darmi una risposta?". Conto fino a mille, mando giù, e al massimo, forse, dico "per favore, se hai tempo, potresti rispondere alla mia richiesta?" ma dentro vorrei mandare aff****

Mi sto sempre più convincendo che tutto questo MANDARE GIU, TRATTENERE abbia a che fare col mio problema...e intanto ASPETTO di poterne parlare alla psicologa !
 
Ti rispondo al più presto così non devi nemmeno aspettare qui!! Io sono nella tua stessa situazione è con la psicologa abbiamo affrontato la questione! In pratica si tratta di ridurre la nostra persona ad una nullità, in seguito a un fallimento o a un'indole nostra caratteriale. Diciamo che dovremmo tirarci su le maniche e affrontare a testa alta la situazione , con la consapevolezza che potrebbe essere anche un fallimento! Ma almeno ci siamo messi in gioco, abbiamo VISSUTO! Fidati che il risultato è strabiliante. La vita è nostra e non devi permettere a nessuno di gestirla
 
in effetti questo non voler disturbare , dietro una cosa positiva, nasconde una paura di esporsi, perchè se mi espongo, disturbo, e se disturbo, chissà cosa di brutto potrebbe succedere. Ma così facendo siamo in balia degli altri, che è proprio quello che non vorremmo!

Io ci provo, ma è difficilissimo , perchè sono venuta su con una educazione per cui gli altri, tutti, sono delle specie di entità sacre. Da bambina, ma anche a volte da adulta, in tutte le situazioni in cui io parlavo con qualcuno o con me c'era mia mamma o mio papà, non c'era volta che poi non mi sentissi dire "perchè gli hai detto questo e quello? perchè ti sei comportata così? perchè hai fatto quella frase?"
ora non me lo dicono più forse solo perchè le occasioni in cui sto con "gli altri" in presenza dei miei genitori sono limitatissime
 
Ovviamente chiede alla tua psicologa per ulteriori chiarimenti! Quello che ti posso dire è che dovresti osare di più, fregandotene di tutti ( sempre educatamente, ma fregatene! Ci stiamo rovinando gli anni migliori per paure, ossessioni che ci creiamo noi stessi. Dobbiamo essere forti e affrontare tutto!
 
Se ti esponi non è detto che disturbi, anche se tu lo pensi. Esponendoti l'unica cosa che fai è sottoporti a eventuali pensieri, critiche, opinioni, giudizi, che possono essere sia positive sia negative, insomma, ti metti in gioco. Non esporsi è come fare sempre 0 a 0.
Fondamentalmente, non credo che così facendo sei in balia degli altri, ma sei in balia di come tu interpreti le reazioni degli altri. Punti di vista. ;)
Arriverà il momento in cui manderai a quel paese qualcuno. Non puoi trattenere sempre tutto. :)
 
io sono convinta, razionalmente, che agli altri non freghi niente di noi, e che se pensano qualcosa di bene o di male su qualche nostro comportamento, dieci minuti dopo se ne siano già dimenticati.
Questo almeno lo pensa il mio cervello razionale, quello che ragiona bene.
Poi invece c'è il cervello "di pancia" che pensa tutto quello che ho scritto sopra....alla fine gira e rigira arriviamo sempre allo stesso punto: la paura del giudizio.

E non ci crederete, ma se penso a come ero a 20 anni.....ne ho fatta di strada.
Anzi, a volte credo che sto più male adesso perchè adesso un po' mi espongo, e quindi è sempre una lotta tra il mi butto/ non mi butto.
Prima non mi buttavo e basta, quindi non avevo nemmeno paura. Era molto peggio, sicuramente, perchè se adesso faccio una vita limitata, prima non vivevo proprio. Però non avevo nemmeno bisogno di temere il giudizio, o la paura di essere me stessa, perchè proprio non mi esponevo.
Questo per dire che sono comunque contenta della crescita che ho avuto, ma vorrei superare gli ultimi (enormi) ostacoli.
 
Intanto è importante che tu abbia riconosciuto a te stessa quello che hai conquistato. Riuscirai a superare anche gli ultimi ostacoli! :)
Non sono tanto d'accordo sul fatto iniziale, in cui dici che agli altri non freghi nulla di noi. Oppure, forse, non ho capito io cosa intendevi dire.
 
Non sono tanto d'accordo sul fatto iniziale, in cui dici che agli altri non freghi nulla di noi. Oppure, forse, non ho capito io cosa intendevi dire.

effettivamente era un po' drastico come messaggio!
intendevo dire che quando noi pensiamo "chissà cosa penserà di me perchè ho fatto/detto questo"
in realtà credo che alla gente non importi granchè, nel senso che magari pensa anche qualcosa, ma dopo 10 minuti se n'è già dimenticata.
Tipo oggi mi sono fatta sentire sul lavoro perchè non avevo ottenuto risposte, e ho chiesto in un modo leggermente meno accondiscendente del solito.
Pensavo: chissà cosa penserà di me quella persona, del mio tono, mi prenderà in antipatia, penserà che sono maleducata, d'ora in poi cambierà atteggiamento verso di me
Invece è molto probabile che questa persona nn abbia pensato niente, o se l'ha pensato, ora se ne sia dimenticata e si stia facendo i cavoli suoi senza pensarci più. mentre io ci penso prima, durante, e dopo.

mi sono spiegata adesso?
 
Invece è molto probabile che questa persona nn abbia pensato niente, o se l'ha pensato, ora se ne sia dimenticata e si stia facendo i cavoli suoi senza pensarci più. mentre io ci penso prima, durante, e dopo.
Questa è una cosa positiva quindi. Dovrebbe far diminuire eventuali ansie. No?
 
in effetti questo non voler disturbare , dietro una cosa positiva, nasconde una paura di esporsi, perchè se mi espongo, disturbo, e se disturbo, chissà cosa di brutto potrebbe succedere. Ma così facendo siamo in balia degli altri, che è proprio quello che non vorremmo!

Io ci provo, ma è difficilissimo , perchè sono venuta su con una educazione per cui gli altri, tutti, sono delle specie di entità sacre. Da bambina, ma anche a volte da adulta, in tutte le situazioni in cui io parlavo con qualcuno o con me c'era mia mamma o mio papà, non c'era volta che poi non mi sentissi dire "perchè gli hai detto questo e quello? perchè ti sei comportata così? perchè hai fatto quella frase?"
ora non me lo dicono più forse solo perchè le occasioni in cui sto con "gli altri" in presenza dei miei genitori sono limitatissime
Oddio, mi sembra di leggere ME! non sai quanto capisco ciò che dici, anch'io ho questa sorta di timore verso gli altri, non li voglio disturbare e non voglio risultare ne invadente ne rompi balle...e forse hai ragione tu quando dici che parte del nostro problema potrebbe anche derivare da questo atteggiamento...
 
Ho il tuo stesso identico problema. È la paura di dover affrontare qualcuno, appunto, esponendoti. Tendiamo a farci andare tutto bene, anche quando magari non ci va. Preferiamo aspettare, aspettare ed ancora aspettare anzichè chiedere. Continuiamo a mettere da parte noi stessi, anzichè affrontare gli altri. Prima o poi, a volte mi chiedo, arriverà il momento in cui mi stuferò, perderò la pazienza, mi arrabbierò?
 
infatti, @GraceDL come dice @Re Julien il momento in cui io mi arrabbio arriva ma il 99,99% delle volte mi arrabbio in modo contenuto. Magari da sola, dentro di me, do di matto, mi inca**o tantissimo, ma sono rare le volte in cui sono sbottata in pubblico.
Mi è successo alcune volte al lavoro, dopo giorni e giorni di una situazione insostenibile, alla fine ho preso il capo e senza tanti giri di parole gli ho detto che non potevo lavorare in quelle condizioni. E dopo infatti ho ottenuto una maggiore considerazione. Però non ti dico quanti magoni ho mandato giù prima di dirglielo, che sel'avessi detto prima, di sicuro non sarei stata così male nel mentre.
 
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