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Antidepressivi/ansiolitici: le vostre esperienze

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Roth sono d'accordissimo su quanto scrivi, è proprio nello stabilire se esiste o meno la necessità di prescriverli e nell'affiancare il paziente durante l'assunzione che fa la differenza. Ma, a parte il discorso antidepressivi, come sta andando il tuo percorso con la psicologa? E comunque non sei affatto noioso anzi è sempre piacevole scambiare opinioni ed esperienze con te :)
 
Ti ringrazio :)
Il percorso sta andando più o meno bene. Mi sta aiutando a smussare degli angolini del mio carattere che non mi consentivano di prendere decisioni nette, difatti, inconsapevolmente sono sempre stato in “bilico” nelle cose, e non prendevo quasi mai una posizione, probabilmente per via della mia insicurezza. Stiamo lavorando anche sul fattore cibo, ma quello è il lato più duro... L’unica pecca, è il fatto che ho come l’impressione che ormai ci siamo detti tutto; le sedute ultimamente durano molto meno, non so il perché, e gli argomenti da trattare sono sempre meno. Ma credo che questo sia normale. Durante l’ultima seduta, abbiamo anche parlato di forum e YouTube... anche lei pensa che siano “dannosi” e peggiorino la situazione, perché dice che in questi ambienti, ci mettiamo tutti una veste da malati e ci convinciamo ancora di più di esserlo. Io sinceramente non mi trovo molto d’accordo su questo. In ogni caso, non mi ha consigliato di evitarli.
 
@Chiara Il problema è che in questo momento sei in una situazione abbastanza delicata, capisco il tuo rifiuto verso i farmaci... io ho sempre temuto gli antidepressivi per i motivi che ho elencato. È anche vero però che potrebbero aiutare. Se proprio come me non vuoi assumerli, valuta con uno psichiatra un ansiolitico che possa aiutarti a stare meglio, specie in questo periodo; io l’ho assunto per un paio di mesi, quando stavo proprio a terra... dormivo sempre, piangevo senza motivo e non mangiavo quasi nulla. Mi posso basare solo sulla mia esperienza, ma posso dire che quello mi ha aiutato ad acquisire lucidità e a lavorare meglio con la psicologa. La chiave principale è la psicoterapia, ormai è risaputo, ma in certe situazioni, abbinarci qualche farmaco non è da escludere, specie se in una situazione delicata. In qualche modo devi aiutarti. La nausea non è altro che una manifestazione della fobia. Non lasciarla vincere piangendo in un letto, perché non si risolverà mai così. In questo momento è importante che inizi a mangiare, anche se poco, anche solo un omogeneizzato per bambini, se ti fa sentire più sicura. Ma per farlo, ai bisogno almeno di placare la nausea, e la psicologa non potrà mai farla svanire di punto in bianco. Ci vuole lavoro... E lucidità soprattutto.
 
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