eleonora407
Junior
Ciao a tutt*, come state? Io decisamente non bene. Come vi avevo detto in precedenza, più o meno da gennaio di quest'anno mi è tornata l'ansia costante, che spesso sfocia in attacchi di panico e questo mi ha spinta a rivolgermi a una nuova psicoterapeuta per iniziare con lei un percorso che comprendesse anche sedute di EMDR per il superamento del trauma che scatenò la mia emetofobia e che si è preso quasi 11 anni della mia "vita". Purtroppo, un mesetto fa, la psicologa mi ha chiesto di fare una prova andando a cena fuori perchè secondo lei ormai è passato troppo tempo, e il mio cervello ha immagazzinato le informazioni in maniera disfunzionale che solo l'EMDR non può risolvere, ma bisogna associare la terapia farmacologica a quella psicologica.
Sono uscita a cena e, come ben potete immaginare, è stata la solita agonia fino al rientro a casa. Perciò mi ha dato il numero di una psichiatra con la quale collabora per fare una prima visita e darmi un aiuto che in passato ho sempre rifiutato, sperando che la cosa si risolvesse con la terapia e il passare del tempo. Ma ormai il mio cervello è pieno solo di pensieri negativi paralizzanti e in questo ultimo periodo è ancora peggio. A lavoro abbiamo una marea di cose da fare, ho trovato un appartamento dove andare finalmente a vivere per conto mio, ho prenotato le vacanze e ho diversi eventi sociali a cui devo per forza partecipare. Sappiamo bene che i mesi di piena pandemia in cui non dovevamo uscire sono stati parecchio facili, per me un vero sogno ad occhi aperti, ma sapevo altrettanto bene che non era una cosa sana perchè non si vive stando chiusi in casa h24, isolati dal resto del mondo per sempre. Eppure la mia consapevolezza non basta per risolvere tutti i problemi che mi trascino da molti anni. Da sola non ci riesco. La mia mente non è abbastanza forte, il mio fisico ne risente tantissimo e io sono completamente spompata, sfinita di vivere in costante modalità sopravvivenza finchè non mi metto a dormire.
La psichiatra mi ha dato appuntamento il 13 giugno e purtroppo in questi giorni avrò un matrimonio e il recupero di un concerto e questo mi impanica da morire. Ogni volta che devo uscire di casa è un'angoscia. Sento di essere tornata indietro nel tempo. Tutti mi dicono "adesso la risolviamo sul serio", ma io sono sempre al punto di partenza. I tempi sono sempre troppo dilatati quando si tratta di salute mentale.
Anche andare a vivere da sola...so di volerlo davvero, ma mi spaventa, non lo nego, perchè la mia testa si focalizza solo ed esclusivamente su tutte le cose che potrebbero andare storte.
Ho molta paura di non farcela, di vivere questi eventi con un'ansia incontrollabile. Ho fretta che arrivi il 13 perchè sono davvero arrivata a un punto in cui non riesco più ad andare avanti così e voglio davvero cominciare a godermi gli anni e le esperienze che mi sono persa, ma ho al contempo paura che nemmeno i farmaci funzionino, che io sia una causa persa, destinata a tirare avanti così per sempre (perchè, parliamoci chiaro, questa non si può chiamare VITA); sono talmente abituata a vivere in questa perenne sofferenza che non credo possibile una soluzione, un cambiamento in positivo.
So che mi capite e mi comprendete e so di poter essere sincera al 100% con voi.
Vi abbraccio
Sono uscita a cena e, come ben potete immaginare, è stata la solita agonia fino al rientro a casa. Perciò mi ha dato il numero di una psichiatra con la quale collabora per fare una prima visita e darmi un aiuto che in passato ho sempre rifiutato, sperando che la cosa si risolvesse con la terapia e il passare del tempo. Ma ormai il mio cervello è pieno solo di pensieri negativi paralizzanti e in questo ultimo periodo è ancora peggio. A lavoro abbiamo una marea di cose da fare, ho trovato un appartamento dove andare finalmente a vivere per conto mio, ho prenotato le vacanze e ho diversi eventi sociali a cui devo per forza partecipare. Sappiamo bene che i mesi di piena pandemia in cui non dovevamo uscire sono stati parecchio facili, per me un vero sogno ad occhi aperti, ma sapevo altrettanto bene che non era una cosa sana perchè non si vive stando chiusi in casa h24, isolati dal resto del mondo per sempre. Eppure la mia consapevolezza non basta per risolvere tutti i problemi che mi trascino da molti anni. Da sola non ci riesco. La mia mente non è abbastanza forte, il mio fisico ne risente tantissimo e io sono completamente spompata, sfinita di vivere in costante modalità sopravvivenza finchè non mi metto a dormire.
La psichiatra mi ha dato appuntamento il 13 giugno e purtroppo in questi giorni avrò un matrimonio e il recupero di un concerto e questo mi impanica da morire. Ogni volta che devo uscire di casa è un'angoscia. Sento di essere tornata indietro nel tempo. Tutti mi dicono "adesso la risolviamo sul serio", ma io sono sempre al punto di partenza. I tempi sono sempre troppo dilatati quando si tratta di salute mentale.
Anche andare a vivere da sola...so di volerlo davvero, ma mi spaventa, non lo nego, perchè la mia testa si focalizza solo ed esclusivamente su tutte le cose che potrebbero andare storte.
Ho molta paura di non farcela, di vivere questi eventi con un'ansia incontrollabile. Ho fretta che arrivi il 13 perchè sono davvero arrivata a un punto in cui non riesco più ad andare avanti così e voglio davvero cominciare a godermi gli anni e le esperienze che mi sono persa, ma ho al contempo paura che nemmeno i farmaci funzionino, che io sia una causa persa, destinata a tirare avanti così per sempre (perchè, parliamoci chiaro, questa non si può chiamare VITA); sono talmente abituata a vivere in questa perenne sofferenza che non credo possibile una soluzione, un cambiamento in positivo.
So che mi capite e mi comprendete e so di poter essere sincera al 100% con voi.
Vi abbraccio