obnierroolmi
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È da venerdì sera che ripenso a quando anni fa leggevo il forum e mi ritrovavo nelle vostre esperienze, o più che altro cercavo una risposta al mio quesito “sarò ancora in grado di capire quando sto per v?” oppure “chissà quando sarà la prossima volta in futuro in chi dovrò v”.
Ora sono combattuto. Prendere consapevolezza di ciò, aiuta a superare l’emetofobia o sarà per me un nuovo triste punto d’inizio?
(Disclaimer: di seguito racconto eventi potenzialmente trigger)
Per virus o indigestioni, non capitava dal dicembre 2007. Troppi anni fa per ricordare la sensazione, ero bambino, ricordo solo data e movente. Ho resistito molti anni e a diverse influenze senza mai rimettere nulla, anche a qualche sbronza, eccetto la sera del 20 maggio 2021 dove il vino mi ha fregato (quanto posso essere stato stupido? Ancora me lo chiedo). “Fortunatamente” la mia poca lucidità di quella sera mi ha portato a rimuovere la sensazione del prima-mentre-dopo l’attacco di v, oltretutto la nausea da ubriacatura finisce nel momento in cui… accade l’inevitabile.
L’altro giorno, 9 dicembre, si è come chiusa un’era. Dalla tarda mattinata ho avvertito uno strano senso di pienezza, che assolutamente non avevo appena sveglio, ma nulla che non mi fosse già capitato svariatissime altre volte. Nel corso del pomeriggio la situazione va solo peggiorando. Prima aumenta il mal di testa, poi la nausea, poi arriva la febbre alta. Al primo pseudo conato, corro in bagno agitato e recupero una bacinella (la mia paura è in parte legata alla possibilità che capiti per terra, per strada, con gente intorno e senza che me ne accorga per tempo). Tra me e me dicevo “no, non sta per accadere, adesso mi riposo e passa”, oppure “chissà se finirò la giornata senza aver v”. Le due ore successive passano agitate, decido di ingerire acqua e tachipirina quantomeno per ridurre la febbre. Nel giro di mezz’ora, sbam. Conato fortissimo, avvicino a me la bacinella ma decido di trascinarmi in bagno. Succede, tre volte di fila, senza che potessi far nulla. Ad essere onesto, dopo essermi ripreso dal trauma, la nausea è andata diminuendo. Ma è possibile che questo virus di m***a ha preso pure il mio stomaco, che ha retto di tutto?!
Da venerdì sera - sgrat - non è più successo, ma continuo a non sentirmi a posto di stomaco (mi fa male e lo sento gonfio), stasera più forte del solito. Sabato mattina avevo ansia a bere, ansia a mangiare, ho fatto come gli uccellini con le bricioline giusto per vedere come il mio corpo reagiva. Sarà fame o sarà nausea? Dopodiché, mi sono reso conto che molto del mio malessere dipendeva dalle 24 ore di digiuno e dalla disidratazione, così ho mangiato qualcosa, per poi avere un ritorno del mal di stomaco. Oggi idem con patate, diciamo che ogni sensazione mi sembra ricordare quello che ho provato venerdì nelle ore precedenti al v. Magari non malesseri insoliti, ma alla fine venerdì sono degenerati. Ho paura di sentire il mio corpo ripercorrere tutte le “tappe” di cui ho preso consapevolezza l’altra sera, e di dovermi arrendere per la seconda volta all’evidenza dei fatti. Sono stato molto coraggioso a sopportare il v, ma adesso ho paura di passare giorni e giorni con questa paranoia, alla fine è come se questo evento non mi abbia insegnato nulla. Ce l’ho “fatta”, ma ho ancora paura di “farcela”. Dannata emetofobia, vorrei vivere questa influenza in maniera normale, voglio solo tornare a stare bene come prima di venerdi, senza aver paura di ogni segnale che il mio corpo mi invia.
Scusate per il lungo post sfogo ma qui sono convinto di sentirmi compreso
Ora sono combattuto. Prendere consapevolezza di ciò, aiuta a superare l’emetofobia o sarà per me un nuovo triste punto d’inizio?
(Disclaimer: di seguito racconto eventi potenzialmente trigger)
Per virus o indigestioni, non capitava dal dicembre 2007. Troppi anni fa per ricordare la sensazione, ero bambino, ricordo solo data e movente. Ho resistito molti anni e a diverse influenze senza mai rimettere nulla, anche a qualche sbronza, eccetto la sera del 20 maggio 2021 dove il vino mi ha fregato (quanto posso essere stato stupido? Ancora me lo chiedo). “Fortunatamente” la mia poca lucidità di quella sera mi ha portato a rimuovere la sensazione del prima-mentre-dopo l’attacco di v, oltretutto la nausea da ubriacatura finisce nel momento in cui… accade l’inevitabile.
L’altro giorno, 9 dicembre, si è come chiusa un’era. Dalla tarda mattinata ho avvertito uno strano senso di pienezza, che assolutamente non avevo appena sveglio, ma nulla che non mi fosse già capitato svariatissime altre volte. Nel corso del pomeriggio la situazione va solo peggiorando. Prima aumenta il mal di testa, poi la nausea, poi arriva la febbre alta. Al primo pseudo conato, corro in bagno agitato e recupero una bacinella (la mia paura è in parte legata alla possibilità che capiti per terra, per strada, con gente intorno e senza che me ne accorga per tempo). Tra me e me dicevo “no, non sta per accadere, adesso mi riposo e passa”, oppure “chissà se finirò la giornata senza aver v”. Le due ore successive passano agitate, decido di ingerire acqua e tachipirina quantomeno per ridurre la febbre. Nel giro di mezz’ora, sbam. Conato fortissimo, avvicino a me la bacinella ma decido di trascinarmi in bagno. Succede, tre volte di fila, senza che potessi far nulla. Ad essere onesto, dopo essermi ripreso dal trauma, la nausea è andata diminuendo. Ma è possibile che questo virus di m***a ha preso pure il mio stomaco, che ha retto di tutto?!
Da venerdì sera - sgrat - non è più successo, ma continuo a non sentirmi a posto di stomaco (mi fa male e lo sento gonfio), stasera più forte del solito. Sabato mattina avevo ansia a bere, ansia a mangiare, ho fatto come gli uccellini con le bricioline giusto per vedere come il mio corpo reagiva. Sarà fame o sarà nausea? Dopodiché, mi sono reso conto che molto del mio malessere dipendeva dalle 24 ore di digiuno e dalla disidratazione, così ho mangiato qualcosa, per poi avere un ritorno del mal di stomaco. Oggi idem con patate, diciamo che ogni sensazione mi sembra ricordare quello che ho provato venerdì nelle ore precedenti al v. Magari non malesseri insoliti, ma alla fine venerdì sono degenerati. Ho paura di sentire il mio corpo ripercorrere tutte le “tappe” di cui ho preso consapevolezza l’altra sera, e di dovermi arrendere per la seconda volta all’evidenza dei fatti. Sono stato molto coraggioso a sopportare il v, ma adesso ho paura di passare giorni e giorni con questa paranoia, alla fine è come se questo evento non mi abbia insegnato nulla. Ce l’ho “fatta”, ma ho ancora paura di “farcela”. Dannata emetofobia, vorrei vivere questa influenza in maniera normale, voglio solo tornare a stare bene come prima di venerdi, senza aver paura di ogni segnale che il mio corpo mi invia.
Scusate per il lungo post sfogo ma qui sono convinto di sentirmi compreso