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Questa community è solo un punto d'incontro per persone che soffrono di emetofobia e non può essere considerata come terapia per superarla, per questo consigliamo sempre di consultare uno specialista. Buona navigazione a tutti. ;)
Alessandra
Frequentante
Ciao Roth,
io, da ignorante in materia, mi sento di concordare con la tua attuale psicologa; anch'io penso che bisogna prendere consapevolezza di quale sia stata la causa che ha scatenato in noi questa fobia per poter intraprendere un percorso di recupero e miglioramento. Questo è uno dei motivi per cui ho lasciato la scorsa terapia, quella cognitivo-comportamentale, era troppo orientata sul presente, non c'era nessun accenno al mio passato, nessun tentativo di capire perché, ad un certo punto della mia vita, si è manifestata proprio questa fobia. Ora sono in contatto con una psicologa di approccio psicodinamico, vorrebbe incontrami per un primo colloquio conoscitivo. Sono molto propensa a richiamarla, l'unico mio problema rimane il fattore economico. Spero mi venga incontro.
io, da ignorante in materia, mi sento di concordare con la tua attuale psicologa; anch'io penso che bisogna prendere consapevolezza di quale sia stata la causa che ha scatenato in noi questa fobia per poter intraprendere un percorso di recupero e miglioramento. Questo è uno dei motivi per cui ho lasciato la scorsa terapia, quella cognitivo-comportamentale, era troppo orientata sul presente, non c'era nessun accenno al mio passato, nessun tentativo di capire perché, ad un certo punto della mia vita, si è manifestata proprio questa fobia. Ora sono in contatto con una psicologa di approccio psicodinamico, vorrebbe incontrami per un primo colloquio conoscitivo. Sono molto propensa a richiamarla, l'unico mio problema rimane il fattore economico. Spero mi venga incontro.
Alessandra
Frequentante
Ciao Roth,
come sta proseguendo la terapia?
come sta proseguendo la terapia?
U
Utente eliminato 109
Guest
Ciao Alessandra. Diciamo che sta proseguendo bene. Si stanno sbloccando dei meccanismi, anche se credo ci sarà ancora tanto da lavorare. Ma penso si sia trovata la chiave e la giusta strada. Ripeto “penso” perchè certezze non ce ne stanno mai. L’unica pecca è che, in collaborazione con uno psichiatra, vorrebbe farmi assumere una leggera dose di ansiolitico o ansiolitico/antidepressivo per aiutarmi a lavorare meglio ed essere più lucido. Settimana prossima mi dirà cosa ne pensa lo psichiatra di questa situazione. Ma, onestamente gli antidrpressivi non li voglio assumere e non li ho mai voluti assumere per timore degli effetti collaterali. Al limite, se proprio si deve, cercheró di optare solo per l’ansiolitico, che ho già assunto in passato e non mi ha mai dato problemi. Vedremo...