• Questa community è solo un punto d'incontro per persone che soffrono di emetofobia e non può essere considerata come terapia per superarla, per questo consigliamo sempre di consultare uno specialista. Buona navigazione a tutti. ;)

Ciao a tutti! Ci sono anch'io!

Alessandra

Frequentante
Ciao a tutti, mi chiamo Alessandra, ho 30 anni e, finalmente, mi sono decisa a scrivere anch'io dopo anni che vi leggevo soltanto. Credo di essere emetofobica da sempre, fin da bambina ho sempre avuto paura di vomitare e di vedere gli altri farlo, nonostante le volte in cui ho effettivamente vomitato si contino sulle dita di una mano. Diciamo però che il picco di questa fobia c'è stato nel 2009/2010. In quel periodo frequentavo l'università ma l'apice della fobia mi ha portata ad andare fuori corso di un anno, nonostante avessi una tesi già pronta, non riuscivo più a prendere il treno da sola (ero pendolare), con difficoltà assieme a qualcuno di fidato. Non uscivo più, mi sentivo al sicuro solo dentro casa. Smisi di mangiare perché avevo continuamente la nausea (psicosomatica) e persi tanti chili. Su consiglio del mio medico di base mi rivolsi ad una psicologa convenzionata con la Asl ma dopo un paio di sedute mollai perché vidi noncuranza, distacco, disinteresse. La mia dottoressa mi prescrisse ****** gocce (************) e un ansiolitico (********). Pian piano, dopo mesi, cominciai, con questa cura, ad intravedere uno spiraglio e gradualmente ricominciai a mangiare, ad uscire, insomma ripresi a fare quelle cose quotidiane, ordinarie ma che prima non riuscivo più a fare. Smisi la terapia farmacologica (prendevo solo l'ansiolitico al bisogno), ebbi delle ricadute, più o meno forti. Purtroppo l'emetofobia non mi ha mai abbandonata, è stata sempre lì, latente, pronta ogni tanto a riaffacciarsi. E da allora ad oggi alterno momenti tranquilli, sereni a momenti più critici. Non riesco ad andare in vacanza, a stare una notte fuori casa, proprio per paura di stare male ed essere lontana da casa e dai miei genitori (che sono comunque fonte di sicurezza). Con il mangiare non ho grandi problemi, ho un bel appetito, quando però so di dover mangiare fuori vado un pò in ansia ma alla fine vado comunque, magari portando con me un ansiolitico e un antiemetico come sicurezza. Soffro di gastrite nervosa e, inutile dire, che quando avverto quel senso di nausea vado subito in panico. Ora ho iniziato una terapia a indirizzo cognitivo-comportamentale che spero possa aiutarmi a modificare sia il comportamento che i pensieri sbagliati, negativi che mi fanno stare male.

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Ora ho iniziato una terapia a indirizzo cognitivo-comportamentale
Mi sembra una buona scelta! La terapia farmacologica aiuta nella necessità, nel momento più difficile, ma alla lunga per avere effetti sul lungo termine, la psicoterapia è comunque indicata.
La gastrite nervosa ce l'abbiamo un po' tutti qui, come tutte le persone che soffrono molto l'ansia. Come noi. :D
Benvenuta! :)
 
Ciao Re Julien, grazie Se non sbaglio tu sei riuscita ad uscirne dall'emetofobia, posso chiederti che tipo di percorso terapeutico hai intrapreso? Secondo te la cognitivo comportamentale è indicata per questo tipo di fobia?
 
Ho seguito diversi percorsi, l'ultimo analitico. Il trattamento cognitivo comportamentale è molto usato in ambiti di fobie. Poi c'è da valutare se è quello giusto per te, quello lo puoi valutare solo tu con il tempo. ;)
 
Si hai ragione, sono io che dopo solo 5 sedute vorrei già vedere dei risultati e quando mi capita di farmi travolgere dall'ansia e dalla fobia mi scoraggio subito :(
 
Re scusa se apro una parentesi, ma l'analitico è quello che passi delle ore a parlare della mamma, del papà e di quelle cose alla Freud?
 
Re scusa se apro una parentesi, ma l'analitico è quello che passi delle ore a parlare della mamma, del papà e di quelle cose alla Freud?
Chi ti ha detto che si passano ore a parlare della mamma e del papà?
Si può andare a ricercare indietro molte cose, ma non è detto che siano i genitori.
Credo tu faccia un poco confusione con la psicanalisi classica, di Freud. ;)
 
Ciao Alessandra, beh i risultati dopo 5 sedute ci sono, però la vera terapia inizia quando TU decidi di curarti e ne devi essere convinta, cerca di non vedere la fine perché rischi di volere tutto e subito, ma purtroppo le terapie non sono bacchette magiche, bisogna lavorarci su ;) Quindi fai con calma e vedrai che troverai miglioramenti, io sono due anni in psicoterapia, e non allarmarti, due anni sono giusti e considera che io faccio UNA volta al mese, non ogni settimana o ogni due.. un mese, perché è un percorso tosto incentrato su me stessa. Lo so che è dura, ma bisogna farsi forza piano piano ;)
 
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