Buongiorno a tutti,
ebbene sì, ormai è passata una settimana da quando l'Italia, a causa del coronavirus, è stata ritenuta tutta, da Nord a Sud, da Est ad Ovest: ZONA ROSSA. Le strade, prima affollate, ora deserte, nei supermercati e nei grandi centri commerciali regna il silenzio, le vie sono invase da alberi in fiore, da un sole splendente, dalla primavera che sta sbocciando, ma senza nessuno che ne goda gli odori e il sole tiepido sulla pelle. Sì, purtroppo questo paesaggio apocalittico che pensavamo esistesse solo nei film, ha raggiunto anche noi. Ci troviamo in una situazione di "STOP" obbligatorio, tutti rintanati nelle proprie case ad osservare il mondo la fuori, così vicino ma allo stesso tempo pericoloso, distante, pieno di divieti. Ed è in queste situazioni di Anormalità che sentiamo la mancanza di ciò che prima, magari, ci urtava (essendo emetofobici): un abbraccio, una stretta di mano, una spesa, un semplice gelato o una serata in pizzeria; ma, la cosa che più spaventa noi "quarantenati" è la NOIA, l'OZIO, che ci fa sembrare le giornate piatte, insensate, amorfe.
Ed è qua, che voglio fornirvi qualche piccolo consiglio che può aiutarci a vivere i giorni, non più come infiniti, insignificanti, ma produttivi.
Vi consiglio di prendervi cura di voi stessi, di fare quella tanto adorata maratona di film/serie tv che non avete mai avuto il tempo di fare, o di godervi, immersi nella schiuma, un lungo bagno; vi consiglio di mettervi ai fornelli, di cucinare, tentare piatti nuovi, di ridere, se il piatto riesce male e di gustarlo e condividerlo se invece risultasse appetitoso; vi consiglio di leggere, di immergervi in mondi nuovi, o di immaginare l'universo su misura per voi; di scrivere: una lettera, un diario, un saggio... una testimonianza da far leggere in futuro ai vostri figli, nipoti; di scartabellare le vecchie foto e rivivere in quel passato sfuggitoci dalle nostre mani e di fissare i momenti belli nella memoria, evitando che fluttuino verso il silenzio dell'oblio... vi consiglio di fare tante cose, di prendervi cura di voi stessi, di non tormentarci ma di cogliere questo momento di pausa forzata, come un momento produttivo, di meditazione, contemplazione, che ci aiuti a vedere il mondo la fuori, come un mondo desiderato, facendoci crescere quella voglia di riviverlo e di riassaporarlo.
ebbene sì, ormai è passata una settimana da quando l'Italia, a causa del coronavirus, è stata ritenuta tutta, da Nord a Sud, da Est ad Ovest: ZONA ROSSA. Le strade, prima affollate, ora deserte, nei supermercati e nei grandi centri commerciali regna il silenzio, le vie sono invase da alberi in fiore, da un sole splendente, dalla primavera che sta sbocciando, ma senza nessuno che ne goda gli odori e il sole tiepido sulla pelle. Sì, purtroppo questo paesaggio apocalittico che pensavamo esistesse solo nei film, ha raggiunto anche noi. Ci troviamo in una situazione di "STOP" obbligatorio, tutti rintanati nelle proprie case ad osservare il mondo la fuori, così vicino ma allo stesso tempo pericoloso, distante, pieno di divieti. Ed è in queste situazioni di Anormalità che sentiamo la mancanza di ciò che prima, magari, ci urtava (essendo emetofobici): un abbraccio, una stretta di mano, una spesa, un semplice gelato o una serata in pizzeria; ma, la cosa che più spaventa noi "quarantenati" è la NOIA, l'OZIO, che ci fa sembrare le giornate piatte, insensate, amorfe.
Ed è qua, che voglio fornirvi qualche piccolo consiglio che può aiutarci a vivere i giorni, non più come infiniti, insignificanti, ma produttivi.
Vi consiglio di prendervi cura di voi stessi, di fare quella tanto adorata maratona di film/serie tv che non avete mai avuto il tempo di fare, o di godervi, immersi nella schiuma, un lungo bagno; vi consiglio di mettervi ai fornelli, di cucinare, tentare piatti nuovi, di ridere, se il piatto riesce male e di gustarlo e condividerlo se invece risultasse appetitoso; vi consiglio di leggere, di immergervi in mondi nuovi, o di immaginare l'universo su misura per voi; di scrivere: una lettera, un diario, un saggio... una testimonianza da far leggere in futuro ai vostri figli, nipoti; di scartabellare le vecchie foto e rivivere in quel passato sfuggitoci dalle nostre mani e di fissare i momenti belli nella memoria, evitando che fluttuino verso il silenzio dell'oblio... vi consiglio di fare tante cose, di prendervi cura di voi stessi, di non tormentarci ma di cogliere questo momento di pausa forzata, come un momento produttivo, di meditazione, contemplazione, che ci aiuti a vedere il mondo la fuori, come un mondo desiderato, facendoci crescere quella voglia di riviverlo e di riassaporarlo.